La settimana del grande carrozzone mediatico relativo alla presentazione cumulativa delle vetture di Formula 1 2025 volge al termine. Una giornata, quella di martedì 18 febbraio, che ha anticipato il debutto in pista della Ferrari SF-25. Quello sì che era un momento davvero atteso da tutti poiché avrebbe mostrato la vera monoposto – su una pista concreta – guidata da due tra i più talentuosi piloti presenti in griglia. Non una manifestazione “di plastica” come quella londinese nella quale abbiamo visto solo le livree contornate da luci e rumori che deconcentravano anche il più attento degli osservatori.
Come spesso succede, però, anche qualcosa di buono, come appunto lo “svezzamento” di una vettura importante come quella costruita dalla casa di Maranello, si è trasformato in un evento per desumerne analisi traballanti e valutazioni montate ad arte per offrirle, con tutte le cesellature narrative del caso, a un pubblico voglioso di notizie e affamato di speranze. Qualcuno ha sentito la necessità di caricare d’importanza un test nel quale sicuramente lo staff rosso ha provato qualcosa; ma la quantità di ponderazioni che ci sono state propinate in questi quattro giorni è certamente smodata. E non troppo credibile.
Ne abbiamo lette di tutti i colori, di cotte e di crude, di credibili e anche di ridicole. Un “pot-pourri interpretativo” che ha rischiato di lobotomizzare i lettori che si sono visti travolti da un’ondata di informazioni attraverso le quali si sono dovuti muovere per capire dove giaceva il vero e dove, invece, si annidava il male del giornalismo moderno: il clickbait selvaggio per racimolare un po’ di grana dopo un inverno di vacche magre, avaro di notizie succose.

Ferrari SF-25 a Fiorano: perché si è trattato di un test poco probante
Provate a ragionare con noi. Quanto può essere credibile un test che presentava peculiarità tali da limitarne l’efficacia? Vediamo nei dettagli.
- Chilometraggio. La Ferrari aveva a disposizione 200 km come previsto dal regolamento che disciplina con dovizia di dettagli i filming day. Poco, considerando che si testava una monoposto appena assemblata. I tecnici dovevano innanzitutto capire se le nuove componenti stavano insieme e se non ci fossero problemi di sorta. Dare per scontato che una vettura profondamente rivista rispetto al modello 2024 sia subito in grado di raccogliere dati probatori è pura illusione.
- Temperature: Mercoledì mattina Fiorano era avvolta dalla tipica foschia febbrarina. Faceva freddo, molto freddo. Condizioni che un’auto di Formula 1 soffre in maniera particolare. Portare gli pneumatici nella corretta finestra d’utilizzo è opera assai ardua per non dire impossibile. Ancora, quelle usate sono gomme specifiche per sessioni analoghe.
Gli ingegneri avranno pur testato qualcosa in termini di mappature power unit e altezze da terra, ma non ci si lasci abbindolare da chi ha parlato di assetti per i test del Bahrain (leggi il programma completo e gli orari tv), comparative col modello precedente e via dicendo. Sia Charles Leclerc che Lewis Hamilton, a fine giornata, hanno alluso a un programma di lavoro svolto come da indicazioni emerse dai briefing senza aggiungere altro. Perché null’altro era possibile commentare, se non che la vettura è andata in linea con le attese, con quanto era scaturito dalle analisi al simulatore. - Condizioni generali. La doppia seduta si è svolta in un contesto operativo proibitivo e incompatibili con il lavoro raccontato da alcuni. Per lunghi tratti la SF-25 era seguita o preceduta da lenti SUV bardati da ogni tipo di telecamera. Filming day. Secondo voi cosa si fa in una giornata così denominata? Riprese, filmati, video che poi vengono montati e offerti agli appassionati. Leclerc, al mattino, e Hamilton, al pomeriggio, hanno operato senza avere pista libera.
Oltre ai mezzi che accompagnavano la vettura c’erano addetti ai lavori a bordo pista: cameraman, fotografi del team e fonici. Personale piazzato in aree che normalmente sono interdette. Non lo erano stavolta perchè la vettura, in certi passaggi, girava a velocità contenute per favorire le riprese. Mancavano le condizioni minime di sicurezza imposte dai protocolli per poter spingere come si dovrebbe. - Alternanza tra piloti. Il turnover di certo non ha aiutato poiché Charles e Lewis hanno avuto 100 km ciascuno. Poco, pochissimo stante le condizioni sopra descritte.
La verità è che i due hanno appena potuto assaggiare la nuova auto, senza capirne ancora a fondo il sapore. Ecco perché il tentativo di dare un senso troppo tecnico a questa prima sgambata risulta essere una forzatura. Chiaramente delle valutazioni sono state fatte, in una Formula Uno sempre più virtualizzata ogni chilometro percorso ha senso e valore. Ma di certo non quelli che si è provato a raccontare in maniera anche piuttosto maldestra. C’è un altro fattore che ci ha lasciati veramente di stucco: i crono acquisiti. Non si sa in quale maniera.

Ferrari – I tempi rubati: la pagliacciata perfetta
Qualcuno, smartphone alla mano, si è preso la briga di marcare i tempi. Come riferimento avranno preso gli alberi abbattuti o il camioncino del piadinaro, chissà. Con questi metodi pan-scientifici, quelle che un tempo erano autorevoli testate e che oggi annaspano in difficoltà evidenziate da cumuli di pubblicità da dribblare per accedere a contenuti banali, hanno preso a fare analisi comparative dalle quali, udite udite, sarebbe scaturita una differenza cronometrica tra Leclerc e Hamilton di quasi un secondo in favore del monegasco.
E giù titoli al peperoncino di Calabria per attirare tifosi che forse si sono rotti le palle di essere presi per i fondelli. E infatti molti, questi analisti, li hanno letteralmente mandati a sedersi sulla tavoletta del WC, ad osservare certi commenti in calce alle notizie pubblicate con un’enfasi stucchevole.
Le cose vere le vedremo solo in Bahrain, tra meno di sette giorni. Fino a quel momento ogni tentativo di vendere i 200 km fatti nelle condizioni abbozzate nelle righe precedenti è pura speculazione. Un giochino vecchio come il mondo che evidentemente non annoia chi lo fa ma che inizia ad infastidire tifosi e appassionati che sono stanchi di essere presi per il naso, per non citare altre e meno nobili parti anatomiche.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
Sono un tifoso della Ferrari Abruzzese Chieti Forza Ferrari fini alla fine