Ci siamo. Mancano due giorni al primo semaforo verde in fondo alla pit lane del tracciato di Spa-Francorchamps (leggi l’anteprima tecnica). In occasione del GP del Belgio, tappa n°13 del mondiale 2025 e terzo weekend sprint del calendario, debutterà la nuova configurazione della sospensione posteriore della SF-25 che è stata testata nel filming day del Mugello della scorsa settimana. Una revisione geometrica che ha come scopo la migliore gestione del beccheggio per sfruttare appieno il nuovo fondo introdotto in Austria.
Ferrari SF-25 – Revisione del braccio superiore: intervento sulla cinematica verticale
Maranello è quindi pronta a introdurre un aggiornamento alla sospensione posteriore della SF-25, sviluppato in sinergia con il fondo evoluto visto per la prima volta al Red Bull Ring. Il componente aggiornato, sul quale si ripongono molte speranze, ha superato una fase di test funzionali al Mugello e presenta una modifica rilevabile nella posizione dell’elemento anteriore del braccio oscillante superiore, ora ancorato più in basso rispetto alla versione precedente.
Tale intervento sulla cinematica è in linea con le tendenze già applicate da Mercedes e McLaren in avvio di stagione e riflette una strategia volta a ridurre le escursioni verticali indotte da frenate e accelerazioni, con un impatto diretto sulla rigidità della piattaforma aerodinamica in condizioni dinamiche.

Ferrari SF-25: verso una piattaforma più stabile
Il nuovo layout del triangolo superiore lavora in combinazione con le geometrie anti-dive all’anteriore per generare un comportamento più prevedibile del corpo vettura lungo l’asse longitudinale. La gestione del beccheggio è infatti uno dei principali fattori che influenzano l’efficacia del carico aerodinamico, soprattutto nella vetture a effetto suolo dove l’altezza di marcia condiziona in maniera non lineare la generazione di deportanza.
Stabilizzando il comportamento della piattaforma, i tecnici della Ferrari possono impostare un’altezza più bassa, incrementando il carico nelle condizioni a basso delta di pressione e ottimizzando la tenuta del flusso sul fondo vettura, in particolare nella zona posteriore e in prossimità del diffusore.
Ridurre il beccheggio nelle fasi di accelerazione-frenata comporta benefici aerodinamici tangibili, ma rischia di introdurre controindicazioni di natura dinamico-percettiva. La minore risposta in beccheggio può tradursi in una perdita di feedback per il pilota, che si ritrova con una vettura meno comunicativa nei transitori. È un equilibrio delicato, che impatta sulla capacità del driver di leggere il comportamento meccanico nei punti di frenata e inserimento.
Parallelamente, l’abbassamento dell’altezza pone il rischio concreto di una maggiore interferenza tra il fondo e il piano pista, con il pericolo di superare i limiti di usura della tavola (plank) imposti dal regolamento tecnico FIA. Da qui la necessità di intervenire anche sugli ammortizzatori. Ed è quello che probabilmente ha fatto la Ferrari anche se non c’è certezza in tal senso poiché quell’area non è stata visibile durante i test toscani ampiamente blindati. Come normale fosse.

Ferrari SF-25: nuovo controllo dello smorzamento e dell’escursione
È plausibile, dunque, che il pacchetto introdotto al Mugello comprenda una rivisitazione della taratura degli ammortizzatori. Il sistema Ferrari si basa su tre elementi (due principali e uno terzo centrale) che controllano il comportamento della sospensione in compressione ed estensione, in particolare in relazione alla velocità del movimento verticale.
Uno smorzamento più rigido o meglio calibrato consente di contenere l’abbassamento del fondo ad alte velocità, quando la deportanza è al massimo, evitando un contatto eccessivo tra plank e asfalto. L’ipotesi che emerge è che la configurazione precedente non fornisse sufficiente controllo nella zona operativa di altezze da terra ridotte, costringendo i tecnici a lavorare con un compromesso penalizzante. Cosa delle quale, più o meno velatamente, si sono lamentati Charles Leclerc e Lewis Hamilton.

Ferrari SF-25: fondo evoluto e sospensione: il pacchetto definitivo?
Il fondo introdotto a Spielberg ha rappresentato il primo step visibile nel piano di evoluzione Ferrari per la SF-25. L’integrazione con il nuovo layout sospensivo consente ora di esplorare realmente la finestra di funzionamento ottimale di questa configurazione.
A Spa, circuito particolarmente sensibile alle variazioni d’assetto e alla stabilità del carico in fase di percorrenza veloce (Eau Rouge, Blanchimont e via citando), la SF-25 aggiornata potrebbe fornire indicazioni significative sul potenziale tecnico del pacchetto nella seconda metà della stagione. Non resta che dare la parola alla pista, nella speranza che il meteo sia clemente. Cosa non scontata nei boschi delle Ardenne.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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