La tappa di Imola ha offerto un quadro contrastante per la Ferrari: se il risultato finale in gara ha permesso alla Scuderia di portare a casa punti tutto sommato pesanti (considerando la classifica) con entrambe le vetture, la prestazione in qualifica ha evidenziato una volta di più le difficoltà croniche della SF-25 sul giro secco. Un problema che continua a compromettere il potenziale della monoposto, come ha sottolineato senza giri di parole il team principal Frédéric Vasseur.
Charles Leclerc ha concluso al sesto posto, mentre Lewis Hamilton è riuscito a risalire fino alla quarta posizione dopo essere partito dodicesimo. Una rimonta costruita su una strategia efficace e su una gestione gomme impeccabile nel primo stint, disputato con le hard. Ma favorita, inutile nascondersi, anche da una virtual safety car e da una safety car apparse al momento giusto.

Ferrari SF-25: una macchina maledettamente debole in qualifica
Ma il punto debole del Progetto 677 resta evidente: la performance in qualifica non è all’altezza della concorrenza diretta. “Quando si parte dall’undicesima e dalla dodicesima posizione, il fine settimana è già compromesso in partenza”, ha spiegato Vasseur dopo una gara che ha diradato qualche nube senza però allontanare il maltempo. “In gara abbiamo eseguito tutto correttamente: strategia pulita, ottimi pit stop, ma non possiamo sempre contare su rimonte. Serve velocità al sabato”.
Il tema del passo sul giro secco accompagna la Ferrari fin dall’inizio del 2025. L’eccezione – una pole position sprint conquistata da Lewis Hamilton nella sprint del GP della Cina – non fa che confermare la regola: la SF-25 fatica ad attivare la gomma sul push-lap nonostante si stiano tentando diverse strategie di introduzione delle stesse. Il miglior risultato di Leclerc in qualifica resta un terzo posto, mentre Hamilton non ha mai superato la quinta posizione in griglia in un GP tradizionale. Segnali non incoraggianti che, dopo sette gare, suonano come una minacciosa e sinistra costante.
In gara, la situazione si capovolge parzialmente. Il bilanciamento della vettura migliora sensibilmente con il pieno di carburante, e la gestione termica dei freni e delle gomme diventa meno critica. Tuttavia, come evidenziato a Imola, anche l’affidabilità nella comunicazione box-pilota è stata messa alla prova. Nessuna ripetizione del disastro di Miami in cui non ha funzionato praticamente nulla, ma un episodio al limite ha coinvolto Leclerc nel finale, durante un duello con Alex Albon. Il driver della Williams, con gomme più fresche, è finito largo nella ghiaia in un tentativo di sorpasso, e il rischio di una penalità per Leclerc ha spinto il muretto a ordinare di cedere la posizione.
“Con cinque secondi di penalità saremmo finiti fuori dai punti”, ha confermato l’ex Sauber. “Abbiamo preso la decisione per precauzione, basandoci su quanto avevamo percepito dagli steward. È stato sorprendente comunque vedere così tanti sorpassi, considerando la natura del circuito”.

La vera criticità, però, è emersa durante le prove libere. Entrambi i piloti hanno lamentato difficoltà persistenti nella modulazione del sistema frenante. Un aspetto che ha condizionato l’intera preparazione alla qualifica e, di conseguenza, ha compromesso il posizionamento in griglia: entrambe le SF-25, per la prima volta in stagione, sono rimaste fuori dalla Q3.
“Non disponiamo del pacchetto migliore”, ha ammesso Vasseur. “Anche nelle giornate positive, il nostro passo gara è competitivo ma non dominante. La McLaren, al momento, ha qualcosa in più. E questo si riflette nel fatto che, nelle ultime gare, la costante è stata una Ferrari più efficace in configurazione gara che in qualifica. Questo ci lascia sì ottimisti per la domenica, ma frustra le nostre ambizioni al sabato”.
Con Monaco alle porte, a maggior ragione, risollevarsi in qualifica non è fondamentale è l’unica via per non uscire con altri schiaffi in pieno volto. La qualifica sarà l’elemento decisivo. La gestione delle gomme nel Principato è meno severa rispetto ad altri tracciati, ma l’impossibilità di sorpassare rende la posizione in griglia l’unico fattore determinante. La SF-25 si trasformi, almeno per una volta, in un mezzo da qualifica e non da passo. Altrimenti saranno guai seri.
“Sabato prossimo sarà già quasi tutto deciso”, ha detto senza mezzi termini il manager francese. “Serve una svolta nella comprensione e nell’ottimizzazione della SF-24 sul giro secco. Tutto passa da lì”. Fred sa cosa serve, i suoi saranno in grado di applicare il piano tattico?
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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