Mentre molti team hanno anticipato gli sviluppi e cominciano già ad riallocare le risorse in vista del cambio regolamentare previsto per il 2026, Ferrari pare scegliere una strategia controcorrente. A Maranello continuano ad attendere per spostare più in avanti la delibera di nuove parti. Gli ingegneri lavorano a un aggiornamento meccanico che potrebbe interessare l’intero retrotreno della SF-25. Ormai è risaputo, l’attenzione è sulla sospensione posteriore. Ovviamente si tratta di rumors da confermare e su cui aleggia ancora un certo mistero dato che Lewis Hamilton li ha negati mentre Fred Vasseur si è detto possibilista ma senza mai nominare la parte tanto chiacchierata della monoposto italiana.
La vettura 2025 del Cavallino Rampante sta affrontando una sfida tecnica non secondaria: il compromesso sull’altezza da terra. Sia Charles Leclerc che Lewis Hamilton hanno lamentato difficoltà legate all’impossibilità di far lavorare la monoposto a una distanza ottimale dal suolo, condizione indispensabile per massimizzare il carico aerodinamico.
L’attuale configurazione sospensiva, infatti, espone la SF-25 al rischio concreto di “bottoming” in curva, soprattutto ad alta velocità o con serbatoio pieno, con conseguenze sulla protezione del fondo e, di riflesso, sulla regolarità tecnica della vettura. Vedasi l’epilogo amaro del Gp della Cina.

L’analisi condotta dagli ingegneri della scuderia italiana ha evidenziato un collo di bottiglia nel layout del retrotreno, modificato quest’anno in seguito all’introduzione di un cambio più compatto. L’eventuale revisione della sospensione avrebbe l’obiettivo di ricavare maggiore spazio attorno alla trasmissione per consentire una diversa configurazione dei bracci e degli elementi ammortizzanti, migliorando così la gestione dell’altezza da terra in condizioni dinamiche critiche. Il nuovo disegno permetterebbe anche di gestire meglio i flussi aerodinamici in una zona nevralgica della vettura. È risaputo, infatti, che le configurazioni meccanica sono adottate per favorire la canalizzazione dell’aria.
Le nuove componenti, ammesso che Loic Serra e il suo staff intravedano concreti benefici, non verranno introdotte già a Barcellona, dove invece arriverà un pacchetto aerodinamico che ha il fine di rispondere anche alla direttiva tecnica sulla flessibilità alare. Uno spauracchio che difficilmente andrà ad alterare i valori in campo. I tempi di produzione e collaudo rendono verosimile un debutto del nuovo schema sospensivo tra fine giugno e inizio luglio, con l’Austria e Silverstone tra i primi weekend papabili.

Ferrari SF-25: perchè è utile non mollare il progetto
La decisione di investire in uno sviluppo così invasivo sulla vettura attuale ha suscitato più di una perplessità, considerando che le specifiche tecniche del 2026 saranno radicalmente differenti. Ferrari si potrebbe trovare quasi obbligata a operare sulla meccanica poiché l’imposizione FIA di una nuova specifica di ala anteriore da introdurre a Barcellona rappresenta più un obbligo normativo che una leva per lo sviluppo prestazionale. Da qui l’importanza strategica attribuita alle componenti meccaniche, le uniche che, con opportune modifiche, potranno essere eventualmente adattate anche ai nuovi telai 2026.
Ma la Ferrari intende andare oltre la pura logica tecnica. Smettere di sviluppare di colpo sarebbe un errore, un segnale demotivazionale che verrebbe usato come alibi. Per restare competitivi serve pressione interna, è necessaria l’urgenza del risultato. È questa la condizione che Fred Vasseur intende creare tra i suoi uomini per evitare le derive della sfiducia che potrebbe pesare anche in chiave 2026.
L’intero gruppo di lavoro deve restare concentrato sulla stagione in corso, questo è il target: “Non posso pretendere che un team di 1000 persone resti motivato se sa che non sta lavorando per un obiettivo imminente. Il progetto 2026 va avanti, ma chi è coinvolto nelle attività in pista deve continuare a spingere“, ha spiegato Vasseur nell’avvicinamento al Gp dell’Emilia Romagna.
Una scelta che riflette il tentativo della Ferrari di bilanciare presente e futuro, cercando di non sacrificare le prestazioni immediate sull’altare della lunga attesa verso il nuovo ciclo tecnico. Maranello non intende gettare alle ortiche il mondiale in corso ma con la consapevolezza che ribaltare i valori è un’impresa titanica che probabilmente non andrà in porto.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, Formulacritica
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