Tempo di bilanci, ore di riflessioni, giorni di studio approfondito dopo sei sessioni in cui la Ferrari SF-25 è stata messa alla frusta: “trattata male” nel primo giorno con assetti anomali per comprenderne la risposta, settata meglio l’indomani per capire la consistenza sul passo, rivoltata nell’ultimo dì per trovare risposte che forse non sono del tutto arrivate.
Provando a fare una fotografia molto rapida dell’ultima monoposto a effetto suolo sfornata dall’ufficio tecnico di Maranello possiamo dire che si tratta di un mezzo ancora sbilanciato. Cosa conforta? Un anteriore abbastanza preciso. Solitamente una macchina consistente all’avantreno rappresenta una buona base su cui lavorare. È relativamente più semplice agire sull’asse arretrato che – e questo è un aspetto che ha rassicurato meno – non riesce ancora ad assecondare la parte avanzata.

Ferrari SF-25: una vettura sensibile alle modifiche
Di buono c’è che la SF-25 dimostra di non essere una vettura catatonica. Le modifiche d’assetto sortivano effetti evidenti. Rappresentativo di questa dinamica è quanto è accaduto ieri nella seduta con Lewis Hamilton al volante. Nella fase centrale della sessione, la monoposto era molto bassa tanto che “scintillava” in maniera evidente nella percorrenza di Curva 12.
La SF-25 saltellava in maniera chiara, a dimostrazione di un assetto poco rigido. Per ovviare allo spettro del pompaggio al retrotreno, gli ingegneri della Ferrari avevano effettuato misurazioni sull’usura del pattino agendo, immediatamente dopo, sia sul terzo elemento per irrigidire ed alzare la vettura che sul meccanismo del T-Tray che sovrintende all’altezza del “plank”.
Dopo il lavoro svolto al box il tempo sul giro di Hamilton non mutava, ma migliorava il comportamento della vettura che non mostrava più quei sobbalzi osservati nelle tornate precedenti. Segno di una macchina reattiva. Cosa che rappresenta un ottimo punto di partenza quando si è cambiata la geometria sospensiva e si sono introdotti concetti aerodinamici più spinti rispetto al passato.
Ferrari SF-25: poche simulazioni e passo non esaltante
Ovviamente è inutile nascondere la polvere sotto il tappeto: la Ferrari SF-25 non esce dalla tre giorni bahreinita con i galloni della favorita che, al di là delle frasi tattiche di Andrea Stella in versione pompiere, è da considerarsi, per quanto mostrato soprattutto nei long run, di essere la più pronta del lotto. Cosa che non significa che vincerà il titolo a mani basse, ma che probabilmente avrà un vantaggio nella fase iniziale della stagione che potrebbe essere colmato dai rivali con il susseguirsi delle tappe di un calendario estenuante che presenta all’avvio il primo back-to-back annuale.
Ieri, al termine di 24 ore in cui la SF-25 ha macinato 382 giri (solo sesta nella graduatoria totale in cui primeggia Mercedes e chiude Red Bull con sole 304 tornate, ndr) il registro comunicativo degli uomini in rosso era tendente al pragmatismo. Facce non troppo distese a denunciare che forse qualcosa da approfondire c’è. Lewis Hamilton, Charles Leclerc e Fred Vasseur hanno affermato di aver trovato conferme circa quanto era emerso al simulatore.
Verità o necessaria bugia? Questo non è possibile saperlo, ma è certo che la Ferrari non ha raccolto tutti i dati che voleva, al di là delle rituali esternazioni mediatiche. In sei sedute operative la SF-25 ha completato una sola simulazione di gara, con Leclerc. È accaduto nel secondo giorno e le risultanze, come si può osservare dal grafico in basso, non sono state propriamente esaltanti.

Hamilton, che per la prima volta ha lavorato per tre giorni di seguito in auto, non è riuscito a completare il suo programma del venerdì. Cosa significa? Che non ha fatto una sola simulazione di gara con la vettura 2025 che, a questo punto, dovrà finire di scoprire in Australia, su una pista peraltro diversissima da Sakhir: da un tracciato limitato al posteriore si andrà su uno scenario front limited in cui, si spera, l’anteriore solido possa aiutare. Anche se sarà necessario mettere a punto la fase della frenata che non è sembrata ottimale nel deserto del Bahrain, tanto da imporre un cambio dei dischi freno sulla vettura n°16 che continuava a sbilanciarsi nelle fasi d’arresto.
Proprio l’eterogeneità delle piste presenti in calendario potrebbe essere quell’elemento che rende, anche quest’anno, la scala dei valori poco definibile. L’anno passato c’erano vetture capaci di dominare in un dato tracciato per poi smarrirsi in altri palcoscenici. La Ferrari, con il nuovo assetto aero-meccanico, puntava a superare l’incapacità di adeguarsi a contesti diversi. E non ci si riferisce ai soli layout ma anche alle diverse condizioni termiche per tirar fuori il massimo dalle gomme Pirelli che l’anno scorso sono state croce e delizia del comparto guidato da Callum Frith.

Loic Serra è stato chiaro quando sono stati tolti i veli dalla rossa monoposto: l’obiettivo era creare un concept aerodinamico e meccanico maggiormente sviluppabile. Da qui la modifica all’architettura della sospensione anteriore, la compattazione del cambio e il nuovo telaio che hanno permesso di rivedere l’alloggiamento delle componenti della power unit e una diversa canalizzazione dei flussi interni.
Ecco perché il ritardo riscontrato nei test – che non si deve nascondere – è comprensibile: la SF-25 è la vettura che in griglia ha cambiato più delle altre, è fisiologico prevedere un periodo di adattamento e di comprensione delle novità. Ovviamente, non essendoci la possibilità di fare test in pista, ogni sessione sarà un prezioso banco di prova per progredire perché gli avversari non se ne staranno a braccia conserte senza sviluppare auto che forse hanno meno margini evolutivi. Almeno è questa la speranza che alberga a Maranello.
Bisogna sospendere il giudizio e soprattutto evitare di intonare il De Profundis prima che la stagione abbia ufficialmente inizio. A Maranello sanno dove mettere le mani e hanno iniziato a farlo mentre uno strisciante allarmismo si insinua tra tifosi e addetti ai lavori. Calma e sangue freddo!
Crediti foto: Formulacritica, Scuderia Ferrari HP.
Illustrazioni: Chiara Avanzo per Formulacritica