Lo spiegato detto Enrico Cardile: l’obiettivo della Ferrari per il campionato 2024 era quello di offrire una macchina sincera nel comportamento a Carlos Sainz e Charles Leclerc. Target centrato? A sentire i pareri dei protagonisti e a leggere certe espressioni facciali la risposta parrebbe un convinto sì.
Se questo basta per agguantare la Red Bull è un altro discorso; ma aver superato i più grossi limiti della SF-23 – usura fuori controllo delle gomme e imprevedibilità al variare di piccoli parametri – è qualcosa di positivo su cui impostare un programma di sviluppo coerente e su cui definire l’intera annata.
Frédéric Vasseur promuove la Ferrari SF-23
“Usciamo da questo test soddisfatti del lavoro fatto, sia in termini di chilometraggio percorso che sulla conseguente mole di dati raccolti. Anche Charles e Carlos sono soddisfatti”, ha spiegato il manager alla fine dei tre giorni di prove. “Sono stati giorni produttivi e privi di intoppi che è ciò che prima di tutto si desidera dai test”.
“Il nostro primo proposito era ottenere una SF-24 sincera nei comportamenti, poco sensibile al variare delle condizioni esterne e che risultasse facile da guidare. Ascoltando i commenti dei piloti e osservando la costanza delle prestazioni nei long run sembra che siamo riusciti a centrare l’obiettivo. Così Carlos e Charles possono imparare rapidamente le caratteristiche della vettura e, di conseguenza, sfruttarne al meglio il potenziale”.
Ferrari sa di aver svolto bene i lavori a casa, ma non può sapere se gli altri hanno fatto meglio o peggio. Sarà solo il prossimo weekend a dare qualche prima conferma dei valori in campo che, ovviamente, potrebbero mutare al variare delle piste.
Ancora Vasseur: “Per vedere i reali valori in campo non resta che darci appuntamento fra una settimana esatta, con le prime qualifiche della stagione. Mi sento però di dire che, guardando esclusivamente a noi stessi, siamo partiti col piede giusto. Mi aspetto che i vari top team saranno molto vicini fra loro e non vedo l’ora di verificare il valore del nostro pacchetto in rapporto agli avversari”.
Avere prestazioni “confinanti” vorrebbe dire aver realizzato quella convergenza prestazionale di cui a lungo hanno parlato Stefano Domenicali e lo staff tecnico della FIA che ha implementato le regole attuali che vede in Nikolas Tombazis il primo esponente. Sarà la pista a dare il verdetto che ci farà capire se, ancora una volta, Adrian Newey avrà fatto uno scherzetto alla F1.
Crediti foto: Scuderia Ferrari