Ferrari SF-24, progressi blandi: ci si attendeva di più

P4 e P6 con la solita Red Bull di Perez fuori dai giochi e un Russell pasticcione. La Ferrari non va oltre la seconda fila e paga distacchi ampi

Le qualifiche sono il primo atto ufficiale di un Gran Premio che non presenta il format sprint. Nei primi tre turni di libere abbiamo potuto fare valutazioni sommarie non conoscendo i livelli di carico di carburante e altri parametri, come quelli motoristici, che i team tengono ben celati agli occhi curiosi degli addetti ai lavori. Dopo le tre Q è invece possibile delineare un quadro più coerente dei valori in pista. Ne è emersa una Ferrari SF-24 al di sotto delle attese, anche se non disastrosa.

L’Hungaroring – si diceva – doveva essere un teatro più amico della SF-24 e del pacchetto introdotto a Barcellona che per l’occasione è stato coadiuvato da un fondo nuovo. Ebbene, anche senza curve di lunga percorrenza a velocità medio-alte, la rossa monoposto non è riuscita ad esaltarsi. 

Alla fine delle operazioni ne sono usciti fuori un quarto posto con Carlos Sainz e una sesta piazza con Charles Leclerc. Questo senza la presenza del solito Perez che non sa fare altro che danni e di un Russell che, a sorpresa, si fa fuori da solo in Q1 per non aver letto bene una pista che andava cambiando.

Meno di quanto si sperasse, meno di quanto si prevedesse. Ma le sessioni due e tre avevano già lasciato trapelare che qualcosa potesse non andare come da programma. Anzi, da desiderio. Il lungo lavoro fatto durante Fp3 sulle barre antirollio anteriori e posteriori hanno raccontato di un netto cambio di set-up fatto in corso di sessione. Non un segnale incoraggiante nella seduta alla fine della quale si attiva il Parco Chiuso.

Ferrari SF-24
Charles Leclerc, Scuderia Ferrari, Gp Ungheria 2024

Ciò che pesa è il distacco dalla vetta: sono ben 423 i millesimi che la prima SF-24 prende dalla McLaren di Norris. Tanto su una pista breve; molto quando le caratteristiche del tracciato dovevano maritarsi alla perfezione con le peculiarità del mezzo italiano. 

Di buono c’è essersi rimessi davanti alla Mercedes che soffre le piste rear limited. Le note positive, però, terminano qua. Non si sono sono osservati progressi in termini di gap dalla McLaren, che ormai è sempre più lanciata verso la vetta della montagna valoriale della Formula 1, e la Red Bull n°1. 

In gara, quando ci sarà da gestire le gomme, capiremo davvero a che punto è la SF-24. Nel long run di Sainz del venerdì i riscontri non erano stati eccezionali e la cosa genera un po’ di strisciante preoccupazione nel clan rosso.

Ma il vero banco di prova ci sarà tra sette giorni a Spa Francorchamps quando i demoni visti a Silverstone potrebbero ripresentarsi. A meno che il fondo nuovo non farà il suo dovere dove il bouncing potrebbe sorgere nuovamente. 


Crediti foto: Scuderia Ferrari HP

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