Ferrari: il Gp del Belgio ha detto che è ancora possibile sviluppare la SF-24

L'evidente limitazione del bouncing è un segnale positivo sul quale riorganizzare un programma di sviluppo della Ferrari SF-24

Spa-Francorchamps era una sorta di esame per la Ferrari SF-24. Il suggestivo e sfidante circuito che sorge nei boschi delle Ardenne doveva confermare se il fondo portato in Ungheria fosse riuscito a far superare i problemi di bouncing emersi con il pacchetto introdotto a Barcellona.

Alla fine delle operazioni, ne è venuto fuori un inatteso podio viste le premesse iniziali. Ovviamente, la pole position siglata con un grande giro da Charles Leclerc, aiutato da una perfetta strategia impostata in collaborazione col suo muretto box, ha facilitato il compito. La squalifica di Russell ha poi fatto tutto il resto.

In pista, anche se i distacchi non erano enormi, la Ferrari è entrata nel gruppone di testa, a testimonianza del fatto che non basta montare una power unit nuova per avere ragione della concorrenza, cosa che accadeva l’anno scorso. Ogni riferimento alla Red Bull è puramente voluto.

Ciò che comunque ha incoraggiato è il distacco accumulato a fine gara e, soprattutto, l’apparente sparizione del fastidioso saltellamento che aveva caratterizzato le gare fino a quella magiara. “Sono soddisfatto della prestazione. Eravamo a meno di dieci secondi dal vincitore. Ma la posizione è deludente“, ha così sintetizzato il weekend di gara Fred Vasseur.

Insomma, la Formula 1 sta attraversando una fase nella quale la convergenza prestazionale determina che brevi distacchi possano generare grandi variazioni nella classifica. Ne sa qualcosa Carlos Sainz, che è rimasto letteralmente invischiato a centro gruppo senza riuscire ad avere la meglio sulle vetture che lo precedevano. È quindi importante progredire anche di pochi centesimi per fare una grande differenza.

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Ferrari SF-24, Gp Belgio 2024

Ferrari SF-24: problemi di bouncing superati?

È quello che potrebbe accadere se la Ferrari riuscisse finalmente a definire un piano di sviluppi basato su una monoposto che non saltella più. Quel che ha detto il Gran Premio di Spa-Francorchamps è che le recenti modifiche apportate al sottoscocca hanno eliminato in gran parte i rimbalzi.

Lo ha sottolineato lo stesso Vasseur: “Abbiamo tutto sotto controllo adesso“. La Ferrari si è resa conto sulla propria pelle che a volte, in galleria del vento e nei sistemi simulativi, non è possibile anticipare un fenomeno come il porpoising. Gli ingegneri di Maranello ci hanno sbattuto il muso, dovendo trovare in pista quelle soluzioni che poi sono state affinate in fabbrica.

Qualcosa contro cui si sono dovuti scontrare anche la Red Bull e la Mercedes, che proprio a Spa-Francorchamps ha portato un pacchetto evolutivo che è stato smontato in fretta e furia dopo i due turni di libere del venerdì.

“Tutti operano al limite. È un atto di bilanciamento tra più carico aerodinamico e una situazione instabile. E non puoi simulare il rimbalzo con i tuoi attrezzi… lo senti solo in pista”.

Ferrari ha dovuto scegliere una dolorosa linea compromissoria: rallentare lo sviluppo per capire cosa stesse accadendo e risolvere i problemi. Una politica che pare aver pagato, ma che sarà definitivamente valida solo se nel resto della stagione verranno compiuti quei progressi che si pensava di ottenere con il pacchetto spagnolo.

Da questo punto di vista, il back-to-back Zandvoort-Monza dirà molte cose. Pare che la Ferrari possa portare degli aggiornamenti già per il Gran Premio d’Olanda, anche se la Federazione impone la chiusura delle fabbriche durante la pausa estiva. A Maranello sperano che la tappa olandese dia lo stesso effetto positivo che fu in grado di offrire nel campionato 2023, quando la Rossa ripartì di slancio correggendo alcuni difetti evidenti che albergavano sulla SF-23.

Frédéric Vasseur, team principal Scuderia Ferrari

Secondo Vasseur, il momento difficile è alle spalle, anche perché piste come Monza, Baku e Singapore, che seguiranno al GP d’Olanda, dovrebbero meglio sposarsi con le caratteristiche della monoposto 2024. Ferrari, anche se risulta essere ancora attardata rispetto alla Red Bull nella Classifica Costruttori, in fondo spera ancora di poter ricucire lo strappo se trovasse quegli espedienti tecnici per ridare prestazioni concrete alla vettura.

Come si sottolineava in precedenza, pochi decimi di secondo potrebbero equivalere a guadagni in classifica enormi. In fondo, Mercedes W15, McLaren MCL38 e la Red Bull RB20 non sono poi così lontane. Il difficile, chiaramente, è capitalizzare queste velleità. Perché passare dalle dolci illusioni ai fatti è sempre arduo.


Crediti foto: Scuderia Ferrari HP

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