Ferrari: la SF-24 ha superato l’esame gomme?

Marc Gené, uomo immagine e commentatore televisivo, ritiene che la Ferrari SF-24 abbia corretto il più grande difetto della vettura 2023: la gestione delle gomme

Le voci di dentro è una commedia in tre atti di Eduardo De Filippo composta nel secondo dopoguerra. Non intendiamo discettare di teatro, tranquilli, il titolo dell’opera serve come base d’appoggio per capire che aria tira all’interno della Ferrari a poche ora dal primo semaforo verde della stagione di F1 2024. 

Posto che già i piloti, Frédéric Vasseur e Matteo Togninalli, head of track engineering, della scuderia, avevano espresso giudizi positivi sulla SF-24, la vettura concepita dallo staff guidato da Enrico Cardile, è ora interessante leggere il parere di chi, pur essendo parte della squadra, si rivolge al pubblico grazie alla sua posizione di commentatore tecnico per Sky Sport F1.

I temi tecnici che la Ferrari aveva messo al centro del progetto 2024 erano, in fase di delibera, il consumo e la gestione delle gomme. Sfera che, sin dai primi test, è parsa molto più efficace. Così come la risposta più prevedibile ai cambi di setup, altro elemento nodale per non incappare nell’ennesima stagione difficile. Enrico Cardile, direttore tecnico della franchigia modenese, aveva sottolineato un ulteriore aspetto potenzialmente impattante: la ritrovata correlazione pista-simulatore

Ferrari - Marc Gené
Marc Gené, uomo immagine Ferrari e commentatore Sky

Ferrari: Marc Gené è fiducioso

Un clima di ritrovata fiducia che trova conferma anche nelle parole dell’ex pilota spagnolo. “Come nasce una macchina è importante. Ovviamente la puoi poi migliorare durante l’anno ma è indicativo il fatto che i piloti abbiano trovato una vettura più adatta e abbiano dato un ottimo riscontro sia a Fiorano che in Bahrain”.

Si è lavorato molto sul degrado delle gomme e lì il passo avanti è stato notevole. Poi c’è anche il fatto che la macchina non fosse facilissima da guidare. Questa invece è molto più semplice. L’unico dubbio è sugli avversari, perché non sappiamo dove siamo”, ha spiegato lo spagnolo.

E questo è il punto decisivo. Nelle sue osservazioni post sessioni, Carlos Sainz aveva riferito che la Red Bull RB20, su mescola C3, quella che probabilmente vedremo di più nell’arco del mondiale, la vettura con corrente era ancora più efficace di una Rossa comunque messa bene.

Che sia stato compiuto un passo in avanti sul fronte cronometrico e nella maneggevolezza generale è un dato di fatto. Ora bisogna capire come e quanto si saranno mossi in avanti i rivali. Sabato sera il quadro sarà più chiaro per tutti.


Crediti foto: F1, Scuderia Ferrari

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