La Ferrari è seconda, giubilate tifosi! Si legge in giro che ci sarebbe da essere felici per il sorpasso della rossa avvenuto ai danni della Mercedes e di una Red Bull in crisi di nervi alle prese con uno Yuki Tsunoda nella versione peggiore di Sergio Perez e un Max Verstappen che perde la testa, ancora una volta, quando s’avvede che non ne ha per battere la McLaren.
Ma è davvero un fatto positivo aver agguantato la seconda posizione in classifica o forse sarebbe stato meglio starsene quatti quatti in quarta piazza? Non siamo impazziti a dare forma a questo dubbio e vi spieghiamo perché ci sono un paio di motivi tecnici e mentali che rendono la piazza d’onore un boccone potenzialmente velenoso.

Ferrari: il secondo posto porta a un ATR molto penalizzante
La Formula 1, dal 2021, si basa sul sistema della scala mobile in relazione alla ricerca aerodinamica che dipende dal posizionamento in graduatoria di ogni singola scuderia. Il meccanismo dell’ATR – Aerodynamic Testing Restriction – disciplina il numero di prove che si possono effettuare in galleria del vento e determina le ore di fluidodinamica computazionale (CFD) da utilizzare per sviluppare un’auto da corsa.
Il dispositivo normativo mira a livellare i valori per generare una Formula Uno più equa che deve condurre, negli anni, a gare più competitive e imprevedibili. Target che si è pienamente centrato nel 2024 e che solo parzialmente si sta riscontrando nel campionato in corso in cui la McLaren sta facendo la voce grossa con sette vittorie su nove gare disputate (le altre due sono di marca Red Bull, firmate da Max Verstappen, ndr).
Posizione in classifica | % ATR | Corse wind tunnel | Gettoni CFD |
1 | 70 | 224 | 1400 |
2 | 75 | 240 | 1500 |
3 | 80 | 256 | 1600 |
4 | 85 | 272 | 1700 |
5 | 90 | 288 | 1800 |
6 | 95 | 304 | 1900 |
7 | 100 | 320 | 2000 |
8 | 105 | 336 | 2100 |
9 | 110 | 352 | 2200 |
10 | 115 | 368 | 2300 |
Il meccanismo ATR funziona in stretta sinergia con il tetto dei costi, altro pilastro della F1 contemporanea. Sono due facce della stessa medaglia. La struttura normativa prevede che i team non possano lanciarsi in sessioni infinite proprio col fine di contenere i costi di ricerca e sviluppo. Al massimo si possono “spendere” 40 corse di wind tunnel a settimana in un quadro in cui il tempo concesso a ciascun soggetto per i test in galleria del vento e i gettoni CFD vengono definiti dalle prestazioni in pista.
Il monte ore si basa sulla posizione in campionato alla fine della stagione precedente e poi viene azzerato il 30 giugno di ogni anno per riflettere lo stato attuale delle cose. Chi è davanti è penalizzato e l’allocazione aumenta man mano che si scende nella griglia di partenza del mondiale, come si può vedere nella tabella in alto.
Ergo: una Ferrari che dovesse chiudere a fine Giugno all2 spalle della McLaren andrebbe a perdere un bel po’ di preziosissimo lavoro avvantaggiando la concorrenza diretta. E questa cosa, nelle imminenze dell’introduzione della nuova disciplina regolamentare, non è affatto un elemento cosa positivo. Stiamo affermando che chiudere in P4 è meglio in ottica 2026? Sì, assolutamente sì!

Ferrari: il secondo posto rischia di essere una giustificazione psicologica
Fred Vasseur, a margine del GP di Imola, disse che non bisognava mollare il progetto SF-25 per evitare l’effetto rilassamento e per tenere concentrato lo staff ingegneristico. Punto di vista condivisibile ma che presenta il proverbiale rovescio della medaglia: si rischia di sentirsi giustificati anche in presenza di un’annata fallimentare come quella in cui non si è mai manifestata la possibilità di agguantare una vittoria.
Essere il primo degli altri significa essere solo il capifila del plotone dei perdenti. Punto di vista brutale? Certo, ma lucido e onesto. Si rifugga da quelle narrazioni tronfie, ampollose, che in questi giorni circolano e che probabilmente servono solo ad ingraziarsi tifosi – per facili click – e uffici stampa per garantirsi un posto in quelle belle tavole rotonde natalizie in cui conta esserci solo per accreditarsi agli occhi di chi legge, per alimentare la posizione di insider conoscitori di cose.
Un conto, signore e signori, è lottare concretamente per la vittoria e magari perdere sul filo di lana – un po’ come avveniva l’anno passato – un altro è essere doppiato ma primo tra gli altri fregiandosi di una medaglia d’argento che, con l’attuale cornice normativa, serve solo per gli almanacchi e non per le cose davvero necessarie.
Attenzione, quindi, a pensare che un piazza d’onore sia un traguardo da rimarcare. Ancora, si tenga bene a mente che il podio di Charles Leclerc al Montmelò è figlio di circostanze fortuite e fortunose e che la SF-25 non è tecnicamente avanti alla Red Bull RB21 e forse alla Mercedes W16. Ecco perché bisogna volare radenti al suolo. Siamo stati convincenti? Fatecelo sapere.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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