“Se abbiamo il ritmo per la pole, concedo volentieri la scia a Leclerc”. Queste, sono solo alcune delle dichiarazioni rilasciate da Lewis Hamilton alla conferenza stampa del giovedì. Forse tra quelle che hanno fatto più rumore, alla vigilia di un importante gran premio per la Ferrari, ossia quello di Monza.
Detto ma non fatto. Come noto, la scia da parte del sette volte campione del mondo non è stata concessa a Charles Leclerc. E se Fred Vasseur, al termine delle qualifiche, affermava che “dare la scia a Charles era un’idea, ma era meglio preparare il giro”, Leclerc era di tutt’altro parere, facendo intendere che l’intera questione poteva essere gestita meglio.
Ferrari: la mancata scia è stata la scelta giusta?
La mancata concessione della scia ha alimentato polemiche, pareri discordanti, tra chi si è schierato a favore del monegasco e chi del #44. Una polemica che fortunatamente, si è limitata alla sola giornata del sabato, ma che apre ad un quesito: concedere la scia a Charles Leclerc era davvero l’opzione più giusta?
La risposta sarebbe sì, se analizziamo la questione da un punto di vista completamente oggettivo. È evidente, che Leclerc finora ha condotto una stagione migliore, superiore a quella dell’ex pilota Mercedes. Concedere la scia a Charles e provare una pole sarebbe stato doveroso.
Se guardiamo, invece, il GP di Monza e l’attuale situazione Ferrari, probabilmente la scelta è stata corretta. Cerchiamo di centrare il punto. Lewis Hamilton aveva da scontare cinque posizioni di penalità in gara. Al sabato, ancor più di Zandvoort, il suo passo era positivo, con un ritmo simile a quello del team mate.
L’obiettivo quindi, è diventato quello di salvaguardare entrambe le monoposto, maggiormente quella dell’inglese forse e far partire entrambi i driver il più avanti possibile. Scelta dettata, probabilmente, dalla consapevolezza che la SF-25 non avrebbe avuto il passo delle rivali papaya.
La questione scia, emersa alla conferenza stampa del giovedì, ragionando per ipotesi, era un’opzione presente sul tavolo da ben prima. Una consapevolezza che al sabato, per qualificarsi tra i primi tre, sarebbe servita una marcia in più. Un discorso che non perde valore, se analizziamo la giornata domenicale.
Ferrari, per i 52 giri totali della gara, ha scelto di adottare una configurazione molto scarica. E se sulla carta era una mossa valida, la pista ha raccontato una storia diversa. La monoposto si è mostrata di difficile gestione nel tratto guidato, ossia nel secondo settore. Ma non solo, in quanto a pochi giri dalla partenza, mentre Verstappen e Norris volavano via, Charles ha rallentato la fuga di Oscar Piastri.
Il Team di Maranello era ben consapevole di non averne in termini di passo e, se la vittoria non era un target, quello di azzardare il podio, invece, sì. Ma tra McLaren e Ferrari si è imposta la Red Bull di Max Verstappen, che ha sorpreso tutti per l’intero weekend di gara, battendo record storici.

Ferrari: “gioco di squadra” e parole di facciata
Monza è stato un weekend in linea con la maggior parte della stagione 2025. E se diamo uno sguardo alle dichiarazioni dei protagonisti del Cavallino Rampante durante tutto il weekend, ci avevano anche avvertiti. Charles Leclerc, sempre al giovedì, ha dichiarato che “ci sono però tracciati dove possiamo provare ad avvicinarci a McLaren. Ad esempio ci sarà Baku, o Singapore“. Parole a cui si aggiungono quelle rilasciate al termine della gara, in cui ha affermato che da questo weekend non avrebbe potuto ottenere di più.
A questo punto qualcuno potrà dire che, sacrificare Lewis e tentare il tutto e per tutto con Charles – al sabato – sarebbe stato corretto, anche perché nulla avrebbero avuto da perdere. Ed invece, proprio per tale motivo, era importante salvaguardare le prestazioni di entrambi i piloti. E se non vogliamo guardare alla classifica costruttori, era necessario farlo per il GP di casa e la marea rossa presente.
Ciò che è certo, è che scia o non scia, il risultato non sarebbe cambiato. Ma se proprio dobbiamo muovere una critica, lo si fa nei confronti di Lewis Hamilton. Il giovedì si è mostrato favorevole al gioco di squadra, mentre nei giorni successivi, ha dichiarato: “non ho mai concesso la scia negli altri team in cui ho guidato”. E ancora, che avrebbe significato sacrificare uno dei due piloti.
Parole, le prime almeno, che hanno assunto un sapore dal “politicamente corretto”, che non hanno fatto altro che diffondere speranza e alimentare la polemica. Se c’è una cosa che in F1 si dice, è che il pilota, il campione, deve essere egoista. Ma se c’è una cosa che si critica a Ferrari da inizio stagione, è la mancata cura nella comunicazione.
Finora, nei piloti c’era ancora quella sensazione di sentire l’oggettività della situazione all’interno del team di Maranello. Avevamo una certezza, ossia quella del mancato adattamento da parte di Lewis Hamilton con l’intero ambiente ed il loro modus operandi. Ma credo che con questa dichiarazione, il processo è ben che iniziato.
Crediti foto: Scuderia Ferrari
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Ciao.
Con il gioco della scia, Leclerc poteva puntare, al massimo, alla pole/prima fila, ma in gara sarebbe cambiato poco o nulla.
Tutti i limiti, non solo aeordinamici, ma direi meccanici, sono venuti a galla su un pista “semplice” come quella di Monza dove contano motore e assetto scarico.
Ero convinto che, almeno a Monza, Ferrrai potesse far bene, essere competitiva, invece l’ho trovata del tutto impreparata. Davvero male. C’è uno strano clima a Maranello e credo che anche nel 2026 sarà per l’anno prossimo. Mi spiace per i piloti che in fondo stanno in una gabbia dorata