Ci siamo! Finalmente la Formula 1 è entrata nella settimana del Gran Premio degli Stati Uniti (qui il programma completo). Dopo tre sfiancanti weekend di pausa, durante le quali è stato difficile trovare notizie da offrire ai lettori, finalmente i motori torneranno ad accendersi per la diciannovesima tappa del campionato del mondo di Formula 1 2024.
Il Circuit of the Americas di Austin ospiterà anche la quarta Sprint Race stagionale. Ne mancheranno altre due fino al termine della stagione, in un calendario che prevede un totale di sei gare da disputare entro l’8 dicembre. Un’iper-compressione suggellata da un “triple header” che si aprirà con il primo turno di libere di venerdì 18 ottobre.

GP USA: i top team all’attacco
C’è tanta curiosità per questo evento, soprattutto perché molte scuderie hanno annunciato pacchetti evolutivi per le loro vetture. La Red Bull cercherà di correggere i difetti emersi dagli sviluppi presentati nel 2024, fiduciosa di aver capito dove intervenire. La McLaren non resterà a guardare e dovrebbe introdurre aggiornamenti mirati per incrementare ulteriormente la competitività di una vettura già molto efficace.
Anche la Mercedes, la monoposto di vertice che ha subito meno evoluzioni durante il campionato, porterà delle novità per risolvere i problemi emersi dall’introduzione del nuovo fondo a Spa-Francorchamps e per definire la direzione di sviluppo per il 2025.
E la Ferrari? A Maranello, mantenendo un certo riserbo sugli interventi previsti per la SF-24, si apporteranno comunque delle modifiche a una monoposto che, dopo la pausa estiva, ha mostrato progressi. La speranza è che, dopo questa ennesima pausa, la Rossa possa crescere ulteriormente e inserirsi in extremis nella lotta per il campionato costruttori, mentre continua a svilupparsi in ottica 2025.

Ferrari: Sainz: Messico e Las Vegas occasioni da cogliere
Ma su quali delle sei piste rimanenti la SF-24 potrebbe esprimersi al meglio? A questa domanda ha risposto Carlos Sainz, che si appresta a salutare Maranello. Lo spagnolo, sempre molto lucido nelle sue analisi, ha indicato il Messico e Las Vegas come i tracciati dove la monoposto Rossa potrebbe brillare. Curiosamente, questi due circuiti non ospiteranno un weekend con il format Sprint.
Non si tratta, però, del formato del fine settimana, la questione è puramente tecnica: la presenza di più sessioni di prove sarà sicuramente d’aiuto. I due tracciati, in particolare quello del Nevada, presentano curve di breve percorrenza e da percorrere a velocità relativamente basse, condizioni che esaltano il progetto italiano, che invece ha sofferto generalmente nei tratti con curve lunghe da affrontare a velocità medio-alte.
Quest’ultima descrizione si adatta perfettamente alle caratteristiche del COTA, che presenta uno “Snake” ad alta velocità che potrebbe creare qualche difficoltà agli uomini in Rosso. Inoltre, la recente riasfaltatura di alcuni tratti critici del circuito americano potrebbe favorire vetture come la Red Bull RB20 e la Mercedes W15, che si sono dimostrate poco competitive negli ultimi tempi.
Non ci si aspetta che la Ferrari giochi in difesa: è finita la stagione in cui cercava di limitare i danni. Tuttavia, per caratteristiche tecniche, è immaginabile che il circuito di Austin non si sposi perfettamente con le peculiarità della monoposto di Maranello.

Ferrari: Sainz concentrato sul presente
Sainz, parlando a Marca, ha detto di voler chiudere in bellezza questa stagione puntando a vincere con la Ferrari, obiettivo che preferirebbe persino a una prima vittoria con la Williams. Ma questo solo perché il madrileno vuole concentrarsi sul presente, piuttosto che pensare già al prossimo anno.
Non è quindi ancora tempo di concentrarsi sulla Williams. Di questo si occuperà solo dopo l’8 dicembre, quando si svolgeranno i test post-stagionali, durante i quali Carlos dovrebbe già essere al volante della FW45 per prendere confidenza con la vettura e con le dinamiche operative del team inglese.
Ma il presente si chiama Ferrari e Sainz, che ha disputato quasi tutta la stagione da “licenziato”, si dimostra ancora un uomo instancabile e completamente votato alla causa, deciso a lasciare un bel ricordo di sé e a contribuire a qualcosa che sarebbe clamoroso per come è andata l’annata: provare a riportare il titolo a Maranello dopo oltre tre lustri. Un’impresa quasi impossibile, ma finché la matematica non lo esclude, è giusto sperare e soprattutto è doveroso provarci.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP