La Ferrari vive un paradosso: gli aggiornamenti sono necessari ma le prestazioni Insufficienti. A differenza di McLaren, che dopo aver capito di poter mettere in cassaforte il Campionato Costruttori già molto tempo fa e che ha potuto quindi permettersi di congelare lo sviluppo, la Ferrari si è trovata nella posizione più scomoda: costretta a investire risorse preziose per correggere difetti di progettazione fondamentali del fondo e delle sospensioni posteriori, senza mai raggiungere quella competitività che avrebbe giustificato lo sforzo.
I problemi di inizio stagione sono stati solo parzialmente risolti, ma mai del tutto superati. E se questa cosa ha permesso alla rossa di galleggiare a metà annata, non le ha consentito di tenere botta quando le altre rivali hanno introdotto migliorie che hanno determinato una svolta tecnica. La SF-25 continua a necessitare di interventi costanti come richiesto da Lewis Hamilton e Charles Leclerc ma non c’è verso di introdurli poiché gli ingegneri hanno capito che la base dell’auto è inefficace. La vettura è lontana dalla consistenza necessaria per lottare ai vertici.

Red Bull e Mercedes: lo sviluppo che fa la differenza
Mentre Ferrari arrancava con toppe e correzioni di emergenza, Red Bull e Mercedes hanno dimostrato una capacità di sviluppo chirurgica e mirata, continuando a perfezionare le proprie monoposto pur mantenendo lo sguardo fisso sul regolamento 2026.
Red Bull: soluzioni specifiche per problemi specifici
La RB21 ha ricevuto una modifica al flap anteriore dell’ala, studiata appositamente per affrontare le storiche difficoltà della squadra sui circuiti ad alto carico aerodinamico. A Monza, invece, l’utilizzo combinato con ali posteriori più sottili ha permesso a Max Verstappen di dominare.
Singapore, tradizionale tallone d’Achille per Red Bull, ha mostrato un altro colpo di genio: i ganci di regolazione posizionati 2 cm più all’interno hanno conferito maggiore flessibilità all’ala, ridotto la resistenza aerodinamica e favorito un flusso d’aria ottimale. Il secondo posto di Verstappen ha confermato l’efficacia della soluzione.

Mercedes: l’interpretazione vincente
Mercedes ha adottato una filosofia diversa ma altrettanto efficace, aggiornando i flap anteriori con un aumento della superficie anziché una riduzione. Il risultato? George Russell ha dominato a Marina Bay, mentre Andrea Kimi Antonelli ha visto migliorare le sue prestazioni medie.
Il campanello d’allarme per Maranello
Ferrari si trova ora in una posizione pericolosa: con solo una manciata di Gran Premi rimanenti, il divario tecnico con Red Bull e Mercedes si allarga proprio quando la Rossa avrebbe bisogno di colmarlo. La capacità di entrambi i rivali di sviluppare efficacemente le vetture 2025 continuando a progettare quelle 2026 rappresenta un modello operativo che il Cavallino Rampante evidentemente non è riuscita a replicare.
La volontà e l’abilità dimostrate da Red Bull e Mercedes nell’implementare cambiamenti significativi senza compromettere il futuro evidenziano un gap gestionale e progettuale che va oltre i semplici aggiornamenti tecnici.
Se la Ferrari vuole eguagliare la propria posizione nel Campionato Costruttori 2024, quando concluse in seconda piazza, dovrà fare molto di più. Ma con il miglioramento costante dei rivali e il tempo che scorre, questo sviluppo rischia di essere demoralizzante per una squadra che sperava in ben altro epilogo stagionale. La domanda ora è: Maranello saprà imparare da questo fallimento per evitare di ripetere gli stessi errori nel 2026 quando non sarà possibile commetterne?
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, Chiara Avanzo per Formulacritica
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