Ferrari – Red Bull: azione e reazione

La Ferrari, dopo la McLaren che lo ha fatto a Miami, delibera un importante pacchetto di aggiornamenti. Red Bull non se ne starà a guardare e a Imola sarà della partita con una serie di pezzi revisionati con cui si intende stabilizzare una tendenza emersa nella prima fase del mondiale

Red Bull aveva iniziato le danze già in Giappone con un primo importante aggiornamento che aveva investito la zona degli inlet. McLaren ha risposto a Miami e ha subito vinto, anche se in circostanze diventate improvvisamente favorevoli grazie a una Safety Car “tattica”. Ora è il turno della Ferrari che ieri ha testato una versione della SF-24 che tanti si sono affrettati ad etichettare come “evo” nella brama di dare per forza un nome ad ogni cosa. 

Maranello, quindi, doveva chiudere il giro degli update dei top team, ma Milton Keynes non se ne sta a braccia conserte a guardare e introdurrà anch’essa delle novità per il primo gran premio su suolo europeo del campionato 2024. 

Ferrari SF-24
Charles Leclerc “striglia” la Ferrari SF-24 Evo in quel di Fiorano – Crediti foto: Motorsport

I campioni del mondo hanno capito che la concorrenza si avvicina a grandi falcate e per questo hanno stabilito che fosse tempo di accelerare con un altro massiccio pacchetto di aggiornamenti che serve a tenere le distanze invariate. 

Almeno è questa la speranza di uno staff ormai orfano di Adrian Newey e che applica le direttive diramate da Pierre Waché, Enrico Balbo e Paul Monaghan, il triumvirato che guida le operazioni tecniche con il suo vecchio leader che opera in regime di prorogatio

Miami non è stata vissuta dalla Red Bull come una minaccia vera e propria al suo imperio, ma piuttosto come un campanello d’allarme da spegnere immediatamente. La RB20, secondo Helmut Marko, si è dimostrata troppo lenta tra i muretti della città americana. 


Red Bull vuole stabilizzare le prestazioni della RB20

Il potenziale, così come accaduto in Australia, non è stato estratto del tutto e la cosa ha permesso l’avvicinamento della McLaren che, va sottolineato, si è anche giovata di una Safety Car ancora una volta mal gestita dalla direzione gara. 

Red Bull vuole risolvere questa tendenza a smarrirsi e forse a questo aspetto alludeva Newey quando ha detto che c’è un elemento della RB20 che proprio non gli piace e che avrebbe rivelato solo a fine anno. 

Fatto sta che il primo trionfo in carriera di Lando Norris dà consapevolezza al pilota e al suo team che si sentono in rampa di lancio e che stanno già mettendo in cantiere un altro giro di aggiornamenti come ha avuto modo di osservare Andrea Stella qualche giorno fa. 

Il team principal di Orvieto ha spiegato che McLaren introdurrà un altro pacchetto grande quanto quello portato a Miami col tentativo di chiudere il divario con la Red Bull e di tenere alle spalle la Ferrari. 

Per ovviare a ciò Red Bull ha deciso di velocizzare i programmi. È ancora una volta Marko a svelarli: “Miami dimostra che dobbiamo concentrarci su questo mondiale. A Imola porteremo un aggiornamento da cui mi aspetto molto”.

Max Verstappen vincitore della sprint race del Gp di Miami

Su cosa agiranno i tecnici non è chiaro. Se la Ferrari ha potuto sfruttare il filming day per incamerare immagini e video da offrire al title sponsor HP e soprattutto per testare le novità, Red Bull arriva sulle rive del Santerno al buio ma con la convinzione di trovare risposte.

Ma anche, in accordo con quanto riferito da Marko, per incamerare preziosi decimi di secondo per smorzare sul nascere le velleità di recupero della McLaren (che fornirà gli update completi anche a Piastri) e della Ferrari che sulla pista di casa vuole fare la voce grossa.    

Se la sfida sull’asfalto si fa calda, quella tecnica è letteralmente bollente. Nonostante le limitazioni regolamentari e un quadro normativo che si avvia verso la sua disapplicazione le squadre non mollano. 

D’altro canto il mondiale non è arrivato nemmeno a ⅓ della sua vita e le distanze tra i protagonisti in testa non sono poi così enormi. Crederci è un obbligo per chi insegue. Non è ancora tempo di alzare bandiera bianca. A tutto vantaggio dello spettacolo. Si spera.   


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari HP

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