Ferrari: inutili polemiche in un’assuefazione alla cavalleria sportiva

Sainz e Leclerc se le sono suonate in pista? Viva la Ferrari che lo consente. Abbasso le polemiche e le fazioni divisive del tifo rosso

Combatte più con con me con che gli altri”. Il team radio di Charles Leclerc alla fine della Sprint Race del Gran Premio della Cina (monopolizzata dal solito Max Verstappen) è destinato a diventare un classico della Ferrari e del campionato del mondo di F1 2024.

In effetti, nelle interviste ai protagonisti, le domande sono state incentrate esclusivamente sul duello – duro ma corretto – nel quale il monegasco ha avuto la meglio sullo spagnolo che poco prima si era toccato con Alonso per la contesa alla terza piazza che poi è andata a un sornione Sergio Perez che ha approfittato della situazione. 

È bastato poco per accendere le due fazioni di un tifo ferrarista che non si pacifica mai e sembra avere la necessità di dividersi invece di compattarsi per la causa. Frédéric Vasseur, adamantino nel gestire i piloti, concede pari opportunità nonostante Sainz sia stato messo alla porta per accogliere, nel 2025, Lewis Hamilton. 

Ferrari Sprint Race Cina
Frédéric Vasseur, Carlos Sainz e Charles Leclerc, Scuderia Ferrari

Ferrari: polemiche basate sul nulla

È nell’ordine delle cose che Sainz voglia battere Leclerc, così come Charles voglia sconfiggere Carlos. La normalità è questa, non avere una prima guida designata con un secondo più o meno asservito. Finché i due non si fanno fuori a vicenda non si comprende quale sia il problema. Non si capisce questo clima polemico che impera all’alba italiana.

Carlos è stato duro nella difesa? Vero. Charles lo è stato troppo nel team radio? Sicuro. Ma queste sono normalissime schermaglie in una Formula Uno che è e resta sport di contesa tra uomini prima che tra macchine. Lasciateli correre, consentire loro di combattere, fateli divertire. Così possiamo farlo noi.

Oggi non c’era strategia che tenesse per giustificare la mollezza di uno dei due nei riguardi dell’altro. Perez era scappato. Dietro, le McLaren, pur vicine, non sembravano poter insidiare il duo rosso. Che senso avrebbe avuto imporre un team order che molti auspicavano? 

Questa è Formula Uno signore e signori, non il ballo delle debuttanti. Sarebbe ora che un po’ tutti lo capissero evitando divisioni stucchevoli per una tenzone, se proprio la vogliamo dire tutta, nemmeno così dura come è stata raccontata. Anzi, urlata.


Crediti foto: Scuderia Ferrari

Exit mobile version