Il titolo di questo articolo sintetizza quale era il rischio che la Ferrari correva nell’avvicinarsi al mondiale 2024: pensare al futuro non imminente, quello fatto di legami roboanti, e di perdere di vista ciò che è necessario fare per mettersi sui binari della rimonta. Dopo due giorni di test le paure sono pienamente allontanate: Maranello evita voli pindarici e si concentra sullo svezzamento della SF-24 che sembra aver corretto alcuni difetti della progenitrice.
Presto per dire se i progressi – evidenti – basteranno per mettersi in scia a una Red Bull che, pur non spaccando ancora il cronometro, è parsa ancora la vettura da battere. Se non altro perché arriva coi galloni dei campioni in carica e perché Adrian Newey, mentre gli altri si sforzano di capire e copiare le soluzioni adottate negli anni precedenti, spariglia il mazzo di carte con altre soluzioni innovative e potenzialmente mortifere. Staremo a vedere.
Ferrari: ode al pragmatismo
Frédéric Vasseur, da quando è giunto a Maranello, ha evitato esternazioni a effetto e si è lasciato condurre – conducendo – dal buon senso. Meccanismo che rafforza quando gli osservatori iniziano a prodursi in analisi tecniche strabilianti (che forse servono più a fare click che a informare) che vorrebbero la creatura di Enrico Cardile come rivale accreditata della franchigia di Milton Keynes.
“Calm down”, ha metaforicamente ribadito il n°1 della GeS metabolizzando, forse, quanto trapelato dagli ambienti Mercedes in cui si sussurra che la RB20 possa godere ancora di un margine ampio di circa un secondo. Cosa che darebbe una mazzata definitiva sulle velleità di recupero, sul mondiale e su certi approfondimenti tecnici che lasciano, dopo sole sedici ore di lavoro, il tempo che trovano.
“La Ferrari ha bisogno di fare un grande step se vuole raggiungere la Red Bull, ma siamo cresciuti rispetto allo scorso anno e dobbiamo continuare su questa strada”, ha spiegato Vasseur. “Bisogna lavorare con la mentalità di dover migliorare costantemente, enfatizzando i punti di forza ed eliminando le debolezze. Non si può mollare un attimo”.
“L’obiettivo è quello di rimanere focalizzati sul prossimo futuro senza perdersi in quello che sarà: “Il nostro focus – ha detto riferendosi all’affare Hamilton – è sul mondiale 2024. Quando ci avvicineremo al campionato del 2025, sarò felice di toccare nuovamente l’argomento. E’ una notizia positiva per il nostro futuro, ma per me l’attenzione è sull’anno di Charles e Carlos”. Discorso chiuso e testa nel carrarmato.
Ferrari: correlazione positiva, si va avanti con ottimismo
C’è ancora da lavorare molto per imbastire un’annata soddisfacente, ma i primi segnali sono buoni. L’anno scorso, lo ammise dopo qualche mese, Charles Leclerc rimase letteralmente spiazzato dalle sensazioni provate dopo aver assaggiato la SF-23 sulla pista di Fiorano. Il monegasco (ieri sfortunato a perdere parte della sessione per via della rottura di un cordolo che ha danneggiato il fondo vettura) capì immediatamente che l’auto avrebbe presto presentato un conto salato. Cosa che non pare stia accadendo oggi.
In effetti il simulatore aveva già dato indicazioni buone, ma era necessario correlare la sfera virtuale con i giudizi severi dell’asfalto. Ebbene, pare che si stia andando nella direzione sperata. Enrico Cardile, intervenuto live a Sky Sports UK, s’era detto felice del comportamento della monoposto. Il tecnico ha sostenuto che i feedback raccolti dalla pista sono in linea con le attese. Ottimo segnale per chi, negli ultimi tempi, ha spesso lottato con la correlazione.
L’ingegnere ha anche aggiunto che il focus principale per questa stagione era di proporre una vettura prevedibile, cosa che non accadeva l’anno passato con la SF-23. Altro obiettivo che sembra essere stato centrato. E la conferma arriva da chi la macchina la conduce.
“L’anno scorso – ha detto Leclerc – era la peggiore esperienza che si poteva avere: entravi in curva e tutto poteva cambiare in quella dopo. Quest’anno abbiamo un feeling migliore con la macchina , l’equilibrio è abbastanza costante, è molto più facile dunque sviluppare su questa base. Quest’anno la direzione è già molto chiara”.
Ferrari: la gestione delle gomme fa ben sperare
Uno dei difetti più marcati della SF-23 era l’amministrazione degli pneumatici in gara. Le gomme Pirelli tendevano a degradarsi presto. Ma non solo: la vettura rispondeva in maniera molto diversa ai vari tipi di mescola rendendo alcune gare un vero e proprio calvario. Oggi giungono segnali incoraggianti.
“La guidabilità fa tanto sulle gomme usate, quando hai una macchina più incostante con le gomme usate si sente ancora di più, dunque quest’anno ci sono sensazioni migliori anche sul passo gara – ha avvisato Leclerc – Sulla competitività, però, dobbiamo stare calmi. Da parte mia credo che Red Bull sia avanti ma è una sensazione personale , vediamo se si conferma tutto questo. Spero di no e spero di vedere che siamo davanti nel primo weekend di gara”.
Desiderio che non fa perdere di vista un necessario realismo: “In termini di competitività non si può dire nulla. Ho avuto macchine guidabili e lente e altre più difficili ma veloci. La mia sensazione iniziale è che la Red Bull sia ancora il punto di riferimento. In termini di guidabilità c’è stato un passo avanti, ora siamo in una posizione in cui per noi è più facile andare al limite; ci sono ancora punti da migliorare ma sono abbastanza chiari”.
Con queste – buone – premesse la Ferrari si avvia all’ultimo giorno di lavoro. I tecnici volevano creare una macchina sincera e che permettesse ai piloti di potersi fidare. L’obiettivo sembra per ora essere stato centrato. Se questo sarà bastato per raggiungere le performance della RB20 lo capiremo solo tra una settimana.
Crediti foto: Scuderia Ferrari