Le parole pronunciate da John Elkann dopo il complicato weekend di Interlagos avevano scosso l’ambiente Ferrari più di quanto non avessero fatto i due ritiri in pista. Il presidente aveva invitato i piloti a “parlare meno e concentrarsi sulla guida”, un riferimento diretto alla gestione della pressione interna e al doppio zero che aveva fatto scivolare la Scuderia dal secondo al quarto posto nel mondiale costruttori. Una frase dura, arrivata in un momento già fragile della stagione, con una compagine impegnata a inseguire e un gruppo di lavoro che aveva bisogno di compattezza più che di rumore.
In vista del Gran Premio di Las Vegas, però, il clima all’interno del team è cambiato rapidamente: sia Charles Leclerc che Lewis Hamilton hanno scelto la via della distensione, restituendo equilibrio e fiducia a un ecosistema che non può permettersi fratture in questa fase cruciale dell’anno.

Ferrari: il chiarimento tra Elkann e Leclerc
Leclerc, che con John Elkann condivide un rapporto di lunga data, ha spiegato di aver già chiarito direttamente con il presidente. Il monegasco ha descritto un confronto sereno, sottolineando che alla base delle parole del numero uno del Cavallino c’è la comune ambizione di riportare Ferrari al vertice. Ha ricordato che tra lui ed Elkann c’è sempre stata piena trasparenza e che le aspettative, altissime dopo la crescita del 2024, hanno reso ogni difficoltà ancora più pesante, senza però scalfire la sua motivazione primordiale.
Leclerc ha ribadito con forza di sentirsi più determinato che mai a guidare la squadra verso la vetta, convinto che una stagione così complessa possa diventare un volano di crescita per il futuro. Per il monegasco, la risposta alle critiche passa solo attraverso il lavoro: continuare a dare tutto in pista, trasformare la delusione in energia e contribuire a costruire la Ferrari che sogna.
Hamilton ha optato per un tono altrettanto equilibrato. Il sette volte campione del mondo ha ricordato come, nel suo primo anno a Maranello, abbia instaurato con Elkann un rapporto diretto e costante, fondato sulla fiducia. Ha spiegato di parlare con il presidente ogni settimana e di percepire una passione immutata all’interno della squadra.
In un’annata che lui stesso ha definito una delle più dure della sua carriera, l’ex Mercedes ha sottolineato quanto la coesione interna sia decisiva per risalire. Ha ribadito la forza della sua scelta di venire in Ferrari e la convinzione che le sfide affrontate nel 2025 stiano forgiando un gruppo più solido, pronto a trasformare le lezioni apprese in performance competitive.
Il britannico ha parlato apertamente della sua tenacia, della volontà di chiudere l’anno in crescita e del desiderio di aiutare la squadra a ricostruire un percorso vincente. Ha espresso pieno sostegno a ogni membro del team, tra fabbrica e pista, mettendo in luce come non sia mancato impegno da parte di nessuno nonostante le difficoltà tecniche e gli episodi sfortunati che hanno condizionato il campionato. Parole che vanno in linea con i desiderata della dirigenza: compattarsi piuttosto che pensare al proprio orticello.
Con le loro dichiarazioni distensive, segno di uomini maturi e fedeli alla causa rossa, Leclerc e Hamilton hanno ricucito una narrazione che rischiava di aprire una frattura interna proprio nel momento meno opportuno. La Ferrari si presenta così a Las Vegas con un messaggio cristallino: il percorso è in salita, la pressione è enorme, ma la compattezza è intatta. La Scuderia ha bisogno di silenzio, lavoro e determinazione, e dai suoi piloti è arrivato esattamente questo.

Le tensioni post-Brasile sembrano appartenere al passato. Il Cavallino Rampante torna unito e concentrato sull’unico obiettivo possibile: chiudere la stagione rialzando la testa e porre le basi per un 2026 che dovrà necessariamente segnare un punto di svolta. Perché le chiacchiere da Libro Cuore se le porta via il vento. Ciò che conta, inutile essere ipocriti, è vincere. Specie se ti chiami Ferrari.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
Seguici e commenta sul nostro canale YouTube: clicca qui





