Nel fine settimana del Gran Premio d’Ungheria, Fred Vasseur ritrova una nuova stabilità dopo aver ottenuto il nuovo contratto pluriennale siglato con la Ferrari. Un elemento che garantisce continuità fino almeno al 2026, anno che segnerà una svolta tecnica epocale per la Formula 1.
L’annuncio è arrivato a ridosso del weekend magiaro, mettendo la parola fine a settimane di illazioni sul suo futuro. Una narrativa, alimentata soprattutto in Italia dopo il Gran Premio del Canada, che lo dipingeva come un uomo sotto esame. La realtà, invece, racconta di una Ferrari saldamente seconda nel mondiale Costruttori, capace di precedere Mercedes e Red Bull, pur restando a distanza dalla McLaren, attuale punto di riferimento.
Per Vasseur, il rinnovo non è solo un atto formale. “È un segnale di stabilità – sottolinea a F1.com – che ci permette di concentrarci sulle prossime sfide senza rumori di fondo. La pressione è parte integrante di questo ruolo, ma ora possiamo affrontare l’ultima parte della stagione con chiarezza di intenti e piena coesione interna”.

Ferrari: la filosofia del tempo e della costruzione
L’approccio di Vasseur si fonda su un principio semplice quanto ostico da rispettare in un ambiente come quello di Maranello: il successo, soprattutto in Formula 1, richiede tempo. Il manager francese cita esempi come Jean Todt e Christian Horner per ricordare come i cicli vincenti abbiano radici lunghe e profonde, fatte di anni di lavoro metodico, reclutamento mirato e armonizzazione dei reparti.
“In F1 si parla sempre di velocità, ma per costruire una squadra serve pazienza – spiega –. Devi inserire le persone giuste, consolidare i processi e far sì che tutti parlino lo stesso linguaggio tecnico e strategico. È un’inerzia che non si può azzerare in pochi mesi”.
La sfida per il 2026, con il doppio e inedito regolamento tecnico su telaio e power unit, è già in cima alla lista delle priorità. Per affrontarla, Ferrari vuole arrivare con una struttura compatta, una direzione chiara e un’organizzazione interna capace di reagire con rapidità. “L’obiettivo è condiviso da tutti – prosegue il dirigente di Draveil – Questo è forse il nostro progresso più grande: la consapevolezza che il percorso è comune e che ognuno spinge nella stessa direzione”.

Hamilton in Ferrari: un adattamento più complesso del previsto
Se la continuità tecnica è un pilastro, la gestione umana lo è altrettanto. Il 2025 ha portato a Maranello una novità clamorosa: l’arrivo di Lewis Hamilton. Vasseur ha giocato un ruolo centrale nel convincere il sette volte iridato a lasciare Mercedes dopo 17 anni di collaborazione, dieci dei quali trascorsi in F1 sotto lo stesso marchio.
Il passaggio non è stato privo di difficoltà. Hamilton si è ritrovato in un ambiente completamente nuovo, dove software, metodologie di sviluppo, filosofia aerodinamica e perfino la comunicazione interna sono differenti. “Forse abbiamo sottovalutato l’impatto di un cambiamento così ampio. Lewis ha dovuto ripartire da zero in ogni aspetto operativo. Nonostante questo, nelle ultime quattro o cinque gare ho visto il passo tornare a livelli molto vicini al suo massimo potenziale”.
Dal punto di vista tecnico, la SF-25 pone sfide specifiche per lo stile di guida di Lewis. La monoposto, pur equilibrata, presenta un avantreno meno incisivo di quanto il britannico preferisca e un comportamento in inserimento che richiede più modulazione sul freno. Due elementi che, uniti alle caratteristiche di quest’era di monoposto a effetto suolo, hanno reso l’adattamento più complesso del previsto. Tuttavia, i dati mostrano un progressivo allineamento delle sue telemetrie con quelle di Leclerc, segno che la fase di rodaggio è in via di superamento.

Ferrari: Leclerc, solidità e leadership tecnica
Parallelamente, Charles Leclerc sta disputando una stagione di grande consistenza. Pur privo di vittorie finora, ha centrato cinque podi e una pole position memorabile proprio all’Hungaroring, confermando una capacità di estrarre il massimo dalla vettura anche nei fine settimana più complessi.
Vasseur elogia la sua tenuta mentale: “All’inizio dell’anno non è stato facile, ma Charles non ha mai allentato la presa. Ha continuato a motivare il team e a lavorare in perfetta sintonia con Hamilton. È in stagioni così, quando il pacchetto non è dominante, che si misura la maturità di un pilota”.
Sul piano tecnico, Leclerc ha avuto un ruolo chiave nello sviluppo della SF-25, soprattutto nell’affinare il comportamento del retrotreno e nella definizione delle nuove mappature di gestione dell’energia. La sua sensibilità nel bilanciare carico aerodinamico e trazione ha permesso di indirizzare lo sviluppo verso soluzioni più versatili, fondamentali per le piste a basso e medio carico in calendario.
SF-25: evoluzioni e direzione di sviluppo
Il lavoro di aggiornamento della monoposto 2025 si è concentrato su due aree principali: la sospensione posteriore e l’efficienza aerodinamica. L’introduzione di un nuovo schema di collegamenti e cinematismi ha migliorato la gestione delle gomme posteriori, riducendo il degrado e rendendo la vettura più prevedibile nei long run.
Parallelamente, sono state testate varianti di fondo con geometrie riviste per migliorare la stabilità in percorrenza ad alta velocità, mentre il pacchetto di appendici anteriori è stato ottimizzato per modulare il flusso verso il retrotreno in funzione dei diversi livelli di carico richiesti.
Questi interventi, pur non colmando il divario con McLaren, hanno permesso di consolidare la posizione davanti a Mercedes e di mantenere un livello di competitività costante in circuiti dalle caratteristiche diverse.

Ferrari: il traguardo a breve e quello a lungo termine
A breve termine, l’obiettivo è difendere il secondo posto nel mondiale Costruttori e, se possibile, conquistare almeno una vittoria entro fine stagione. L’ambizione è motivata non solo dal prestigio, ma anche dall’impatto psicologico che un successo avrebbe su un gruppo di lavoro chiamato a un salto prestazionale entro il 2026.
Proprio quell’anno rappresenta il vero banco di prova: l’arrivo di telai completamente ridisegnati, unità propulsive ibride più efficienti e un’aerodinamica rivista per favorire i duelli in pista offriranno a Ferrari l’opportunità di azzerare i distacchi accumulati in questa era tecnica. La power unit attuale, considerata tra le più performanti della griglia in termini di erogazione e gestione energetica, costituirà una base di partenza solida su cui costruire il pacchetto completo.
Vasseur lo ribadisce con convinzione: “Il percorso è tracciato, la direzione è quella giusta. Serve coesione, metodo e la capacità di mantenere il sangue freddo nelle fasi più delicate. È così che si costruiscono le vittorie che contano”.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, F1.com
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