Da come potete leggere nella mia bio, s’intuisce la mia passione per il cinema e le serie TV, proprio una di quest’ultime, mi ricordano le tante cose che succedono all’interno della Ferrari.
La serie in questione è “Only Murders in the Building”, una comedy-thriller dove i protagonisti interpretati da Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez, in ogni stagione, dovranno risolvere i casi di omicidio che avvengono all’interno del palazzo dove risiedono, il celebre Belnord, all’angolo tra Broadway e la 86° strada, a New York.
Così come al Belnord, ad ogni nuova stagione, un inquilino ci lascia le penne, dando il via alle indagini dei protagonisti, allo stabilimento della Ferrari, a Maranello, via Abetone inferiore n°4, ogni anno un ingegnere sa che dirà addio al Cavallino Rampante.
Frédéric Vasseur è diventato team principal della Rossa all’inizio del 2023, sostituendo Mattia Binotto, a furor di popolo, dopo una stagione 2022 deludente nonostante un avvio promettente. Il francese, con una solida esperienza in Formula 1, ha ereditato un team con ambizioni alte ma afflitto da instabilità interna e problemi di affidabilità.
Fin dai primi mesi, Vasseur ha avviato una ristrutturazione profonda, riconoscendo la necessità di un ricambio di personale per allineare la squadra ai suoi obiettivi. Questa “rivoluzione silenziosa” mirava a creare una cultura più coesa, ma ha inevitabilmente generato i primi addii, spesso legati a figure vicine all’era Binotto.

Le uscite nel 2023: un’eredità da Binotto e la stabilizzazione iniziale
Nel primo anno di Vasseur, gli addii sono stati numerosi e legati al passaggio di testimone dal predecessore. Tra marzo e giugno 2023, diversi tecnici chiave hanno lasciato Maranello, come confermato dallo stesso Vasseur in un’intervista ad Auto Hebdo: “ci saranno addii inevitabili, specialmente per persone vicine a Binotto“.
Tra questi, spiccano figure come alcuni ingegneri del reparto strategie e aerodinamica, che hanno optato per uscite anticipate per divergenze con la nuova gestione. Vasseur ha enfatizzato che non si trattava di licenziamenti, ma di un naturale ricambio in un’azienda grande come Ferrari.
Nonostante le polemiche, questi cambiamenti hanno contribuito a una prima vittoria nel GP di Singapore con Carlos Sainz, l’unica non Red Bull dell’anno, segnalando un miglioramento graduale. Il team ha chiuso la stagione con altri podi, ma le voci su ulteriori uscite hanno persistito, alimentate dalla pressione dei tifosi per risultati immediati.

Le partenze del 2024: Cardile e la riorganizzazione tecnica della Ferrari
Il 2024 ha segnato un’accelerazione negli addii, con un focus sul reparto tecnico per preparare il terreno al 2025. Il colpo più duro è arrivato a luglio, con le dimissioni di Enrico Cardile, direttore tecnico, che ha accettato un’offerta da Aston Martin per il ruolo di capo del design a partire dal 2025.
Cardile, pilastro dell’era Binotto, era al centro di una ristrutturazione “rumorosa” voluta da Vasseur per snellire l’organigramma. L’uscita ha costretto Vasseur ad assumere temporaneamente le responsabilità di Cardile, fino all’arrivo di Loïc Serra da Mercedes come head of chassis performance engineering a ottobre.
Altre partenze includono Xavi Marcos, ingegnere di pista di Charles Leclerc sostituito dopo il GP di Miami, e Inaki Rueda, ruolo di capo strategie passato a Ravin Jain all’inizio del 2023 ma con effetti che si sono protratti.
Vasseur ha risposto con arrivi strategici, come Jerome D’Ambrosio da Mercedes, per bilanciare le perdite. La stagione si è chiusa con cinque vittorie e un secondo posto nel Mondiale Costruttori, a soli 14 punti dalla McLaren, dimostrando che la riorganizzazione stava dando frutti nonostante il caos interno.

L’instabilità verso il 2026 e le risposte di Vasseur
Nel 2025, anno di transizione con l’arrivo di Lewis Hamilton al posto di Sainz, gli addii hanno accentuato l’instabilità, in un contesto di risultati deludenti e voci sul futuro di Vasseur stesso. A luglio, Vasseur ha esteso il contratto pluriennale, smentendo speculazioni su un’uscita anticipata, ma le partenze sono continuate: Wolf Zimmermann e Lars Schmidt, motoristi chiave, hanno lasciato per Audi, seguiti da altri ingegneri verso Mercedes.
A settembre, Vasseur ha difeso il team da rumors, definendoli “una barzelletta” e attribuendoli a figure legate a Binotto o deluse dal progetto motore 2026. il francese ha insistito sulla necessità di tempo, paragonando il suo percorso a quello di Christian Horner alla Red Bull. Questi cambiamenti, pur dolorosi, puntano a una Ferrari più agile per le regole 2026.
Sotto Vasseur, dal 2023 al 2025, Maranello ha visto un flusso costante di addii, bilanciati da arrivi mirati, trasformando un team frammentato in uno più orientato al futuro. Le uscite, spesso motivate da legami con l’era Binotto o opportunità esterne, hanno generato critiche per l’instabilità, ma Vasseur le ha sempre inquadrate come parte di un processo necessario, simile a quello di Jean Todt negli anni ’90.
Nonostante una stagione 2025 deludente, il rinnovo contrattuale e il sostegno di Hamilton e Leclerc segnalano fiducia nel progetto. La sfida resta bilanciare le partenze con l’integrazione dei nuovi, in un ambiente isolato come Maranello, per puntare al titolo nel ciclo 2026-2030. Vasseur ha promesso: “stiamo andando nella direzione giusta“, ma i tifosi attendono conferme in pista.
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Crediti foto: Scuderia Ferrari, Xavi Bonilla/DPPI