Il Gran Premio d’Olanda, a Zandvoort, per la Ferrari è un evento tutt’altro da ricordare. Entrambe le Rosse del Cavallino Rampante sono uscite con le ossa rotte dai Paesi Bassi. Per uno strano scherzo del destino, di questo meraviglioso mondo che è la Formula 1, sia Hamilton che Leclerc si sono ritirati nel medesimo punto: la famigerata curva 3, una delle due sopraelevate del tracciato olandese.
Il sette volte campione del mondo, andando sul punto più in alto della curva, perde il controllo sulla parte verniciata dell’asfalto resa viscida dalla leggera pioggerella e va a sbattere contro le barriere, compromettendo di fatto la rimonta del compagno di squadra. Per quest’ultimo, invece, l’incidente è dovuto a un contatto con un arrembante Andrea Kimi Antonelli.

La storia dell’ultimo doppio ritiro della Ferrari prima del GP di Monza
Per ritrovare l’ultimo doppio ritiro della Ferrari prima del Gran Premio d’Italia bisogna tornare indietro di ben 27 anni, allo storico Gran Premio del Belgio del 1998, disputato a Spa-Francorchamps, poco più di 300 km a sud di Zandvoort.
Il GP di Spa del 1998 è entrato nell’immaginario collettivo dei tifosi della F1, soprattutto italiani, grazie alla telecronaca di Gianfranco Mazzoni della RAI che, poco prima dell’incidente alla Source, in stile The Blues Brothers, pronunciò le parole: “tutto regolare fino a questo momento”. Una frase entrata nel cuore degli italiani.
In quel Gran Premio ci fu il nefasto contatto, avvenuto al 25° giro, anch’esso entrato nell’immaginario collettivo, fra il ferrarista Michael Schumacher e la McLaren di David Coulthard. Episodio che ancora oggi fa discutere su chi avesse torto e chi ragione. A Pouhon, il ferrarista tampona violentemente la McLaren dello scozzese, finendo su tre ruote e lasciando Coulthard senza alettone posteriore. Entrambi rientrarono ai box, e Schumacher, adirato, uscì velocemente dall’abitacolo per discutere animatamente con Coulthard. Solo i meccanici della McLaren riuscirono a tener separati i due.
Se Hamilton e Leclerc hanno condiviso la curva in cui si sono ritirati, i ferraristi di Spa ’98 condivisero il giro. Ebbene sì, proprio al 25° giro, quello del contatto fra Schumacher e Coulthard, l’altro pilota della Ferrari, il nordirlandese Eddie Irvine, che era stato coinvolto nel mega-incidente iniziale, col muletto ebbe un testacoda insabbiandosi nella ghiaia. Le due Rosse di Maranello si ritirarono così quasi in contemporanea.

Il trionfo al Gran Premio di Monza del 1998
Due settimane dopo i fatti del Belgio si arrivò a Monza. Il Gran Premio d’Italia 1998 si svolse in un momento cruciale della stagione, con Mika Häkkinen leader del campionato piloti e la McLaren in testa a quello costruttori. La Ferrari, spinta dal tifo di casa, cercava di ridurre il distacco, con Michael Schumacher determinato a capitalizzare il supporto dei tifosi e il potenziale della sua vettura.
Mika scattò bene dalla pole, mantenendo la leadership, seguito da Coulthard e Schumacher. Il finlandese impose un ritmo elevato, costruendo un vantaggio su Coulthard e Schumacher. La McLaren sembrava in controllo, con una strategia basata su due soste ai box per gestire l’usura delle gomme su una pista dall’asfalto abrasivo come Monza.
Al giro 14, Häkkinen commise un errore madornale alla Variante della Roggia, bloccando le ruote in frenata e finendo nella ghiaia. Riuscì a rientrare in pista, ma perse la leadership a favore di Schumacher, che aveva approfittato della situazione per passare anche Coulthard durante i pit stop. Questo errore costò al finnico punti preziosi.
Schumacher prese il comando e gestì la gara con autorità, sfruttando la velocità della Ferrari sui rettilinei brianzoli e una strategia impeccabile. Eddie Irvine supportò il compagno di squadra, mantenendo la pressione su Coulthard e garantendo una doppietta potenziale per la Ferrari.
Michael Schumacher vinse la gara senza difficoltà, conquistando la sua quarta vittoria stagionale e la prima a Monza con la Ferrari, un risultato che entusiasmò i tifosi italiani. Eddie Irvine chiuse secondo, regalando al Cavallino Rampante una doppietta, mentre Ralf Schumacher completò il podio con un sorprendente terzo posto per la Jordan. Häkkinen, dopo l’errore, salvò un quarto posto, limitando i danni in chiave campionato.

Chissà se gli dèi stanno riservando lo stesso destino per Leclerc ed Hamilton…
La stagione della Rossa, finora, è un completo disastro. Non c’è nulla da salvare, ma chissà: a Monza, che ha regalato numerose imprese inattese alla squadra di casa, la storia potrebbe ripetersi anche quest’anno. Basti pensare a Leclerc che tenne dietro Hamilton, allora alla Mercedes, nel 2019, o alla vittoria dello scorso anno, quando il monegasco beffò i due piloti della McLaren, Oscar Piastri e Lando Norris, con una strategia pazzesca.
Monza è un posto magico per la Ferrari e la Formula 1 e chissà se non ci possa regalare altre storie di cui ci ricorderemo negli anni a venire. A Maranello sta andando tutto male, e quando nulla va nel verso giusto ci tocca solo sperare nel destino. Che la storia del ’98 possa ripetersi…
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, F1
Seguici e commenta sul nostro canale YouTube: clicca qui