Ferrari: il modello Vasseur al primo vero stress test

Il Gp di Spagna ha portato pochi punti e molti interrogativi per la Ferrari. Frédéric Vasseur si trova ad affrontare una situazione difficile condita dal contrasto tra i due piloti che va subito sedato

Non bastava un Gran Premio di Spagna deludente e chiuso al di sotto degli obiettivi minimi. La Ferrari saluta Barcellona e si dirige verso la Stiria per il GP d’Austria (qui il programma completo) con una potenziale grana che Frédéric Vasseur deve immediatamente sedare per evitare che il resto della stagione si trasformi in una lunga baruffa tra Carlos Sainz e Charles Leclerc

Alla fine di un gran premio condotto nella terra di nessuno da parte dei due alfieri rossi, il monegasco ha sbottato in mixed zone dicendo che il mancato quarto posto (capirai che traguardo) era da ascrivere alla responsabilità di Sainz che era stato troppo duro nelle fasi iniziali della gara. Il riferimento è al contatto lievissimo avvenuto tra le due SF-24.

Charles lamentava la perdita di prestazioni post “baciata” che Vasseur non ha confermato. Leclerc era frustrato e non ha ben centrato la questione. E forse gli obiettivi veri da pungolare che sono da ricercare nello staff tecnico e nel muretto piuttosto che in un compagno che sta lì per fare il suo lavoro: guidare e cercare di fare il meglio possibile. Cosa che coincide con un concetto elementare: provare a tenere dietro il collega di casacca che, vuoi o non vuoi, è il primo avversario. Specie quando gli altri sono lontani.

Nella toccata (assai veniale a dire il vero), se proprio vogliamo dirla tutta, il pilota di casa era davanti. Tant’è che i giudici non hanno avuto bisogno di procedere con le indagini archiviando il caso. Cosa che il monegasco non ha voluto fare in favore di telecamere andando a marcare il territorio per dire a tutti che il maschio alfa del team è lui. Cui prodest? 

Il momento del contatto tra le Ferrari SF-24 di Carlos Sainz e Charles Leclerc, Gp Spagna 2024

Vasseur, col solito tono bonario e col sorriso d’ordinanza, ha provato a minimizzare lanciando partire anche una frecciata abbastanza ficcante. Fred, alludendo al calo prestazionale di cui si lamentava Leclerc, è sembrato cadere dalle nuvole dicendo che nulla risultava e che avrebbero dovuto indagare. Per poi aggiungere che in gara ci sono state “una decina di situazioni” in cui si è perso quel secondo che non ha permesso alla SF-24 n°16 di portarsi a casa la medaglia di legno.

Un messaggio ai naviganti: nonostante tutto in Ferrari non si fanno preferenze. Sainz è dimissionario ma ottiene ancora pari trattamento. Anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, viene tuttora considerato una risorsa importante visto che il nuovo pacchetto aerodinamico è stato fatto testare in FP1 al solo spagnolo prima di essere concesso a anche a Leclerc. Cosa di cui quest’ultimo si è velatamente lamentato affermando che il tardivo utilizzo aveva fatto perdere del tempo prezioso nella definizione del setup.

Canada – Spagna: uno – due micidiale che fa perdere certezze alla Ferrari

Le ultime due apparizioni iridate hanno ridimensionato la scuderia italiana. Quella che a Monaco usciva da prima forza del campionato si è trovata a giocare il ruolo di quarta realtà. Un brusco risveglio. Il primo vero momento di crisi della gestione Vasseur il cui modello era stato finora lodato e ritenuto il segreto dell’ascesa rossa. 

Come spesso accade, bastano due battute d’arresto per relativizzare tutto e per gettare il bambino con l’acqua sporca. L’ambiente Ferrari È umorale, schizofrenico, incapace di concedere tempo a chi tempo deve avere.

Perché, senza prenderci in giro, la Scuderia non partiva ai nastri della stagione per vincere il mondiale, ma per provare a ottenere qualche vittoria qua e là in un più ampio progetto di ristrutturazione che la doveva portare sempre più prossima alla vetta. 

Dopo Monaco tutto questo pare non bastare più. I “tuttoesubitisti” sono tornati a gridare a gran voce rivendicando il diritto di vincere subito e il dovere del Cavallino Rampante di farlo. La politica dei passi felpati e graduali mandata a farsi benedire. Fred deve tenere testa alle pulsioni di una piazza affamata. Ma deve anche disinnescare una bomba a orologeria: il rapporto tra i due piloti.

Le Ferrari SF-24 in azione durante un deludente Gp di Spagna 2024

Ferrari: Vasseur all’esame della gestione di Leclerc e Sainz

Quando è stato annunciato l’ingaggio di Lewis Hamilton, Fred ha messo in conto che Sainz, a un certo punto, avrebbe potuto rappresentare un problema gestionale per il team. Mantenerlo al centro del discorso tecnico (vedasi update testati per primo) è un modo per renderlo utile alla causa. Charles forse dovrebbe avere ben chiaro questo concetto ed evitare pubbliche doglianze che non hanno nemmeno ragione di esistere.

Ieri Carlos non ha abbozzato e ai microfoni di Sky ha replicato affermando di non capire di cosa Leclerc si lamentasse. E in effetti nemmeno a noi è troppo chiaro. Charles ha acceso una miccia e il madrileno, che non ha nulla da perdere e probabilmente è pure un po’ frustrato per un futuro che non è quello che si era disegnato nella testa, non fa nulla per tagliare il filamento incandescente che porta all’esplosivo.

Una situazione da risolvere tra le mura del motorhome che è stata invece spiattellata in pubblica piazza e che ha messo Vasseur nella scomoda posizione di chi dimostra di non essere capace di gestire un momento critico. Così non è, ma il messaggio passato ieri è proprio quello di un modello amministrativo che non funziona. 

Finché le cose vanno bene è facile muoversi ammantati da pace e armonia; le cose si fanno complesse quando l’onda della delusione spazza via sogni, speranze e certezze. Vasseur è davanti a una nuova sfida che necessita un intervento immediato. Mancano 14 gare alla fine e bisogna serrare immediatamente i ranghi. Anche perché il rischio che la Rossa possa conoscere altre giornate grigie è concreto visti gli ultimi andamenti. 

Frédéric Vasseur, team principal Scuderia Ferrari Hp

Un lavoro da svolgere all’interno della squadra per tenere bassa la tensione tra i due piloti e per provare a imprimere un’accelerazione tecnica per portare fuori la vettura da questo momento di opacità. Un lavoro da fare anche da un punto di vista mediatico per lanciare i giusti messaggi a chi fino a tre settimane fa gongolava e ora si trova ad affrontare vecchi e troppo noti demoni che tornano a bussare alla porta. 

Il modello Vasseur è sotto stress e per la prima volta si levano delle critiche forse decentrate e sicuramente inutilmente feroci. È ora che bisogna dimostrare di avere polso e di saper mantenere la barra dritta. E in questo cammino servirà di certo il pieno supporto della proprietà che, a differenza del passato, deve dimostrare di essere vicina al team principal incaricato. Ferrari è una squadra. Faccia quadrato intorno al suo capo vascello. A tutti i livelli.


Crediti foto: Scuderia Ferrari HP

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