Ferrari, Mike Elliott: incubo o sogno di mezza estate?

Il nome dell'ex direttore tecnico della Mercedes sta circolando in queste ore. Ad oggi sembra più una suggestione frutto di un'associazione logica che una vera e propria trattativa. Ferrari ha davvero bisogno di Mike Elliott?

Si sa, quando la F1 dorme sonni così profondi da russare rumorosamente, la sfera onirica prende il sopravvento. Il carro alato della fantasia spicca il volo e si iniziano a dipingere tanti di quegli scenari che magari uno lo si becca. Alla Ferrari serve un direttore tecnico? Bene! Chi è libero? E parte così la ricerca selvaggia del nome libero e associabile.

Meccanismo vecchio che sta superando i confini dello sport in cui va per la maggiore: il calcio, che in questa fase vive di un mercato fatto di speranze e di tante bufale costruite ad arte per tifosi che si appassionano più per le trattative che per quello che dovrà accadere in campo. Un po’ come accade nella nostra amata Formula 1, dove l’interesse quasi morboso per le ristrutturazioni organizzative aziendali talvolta supera l’attenzione per quanto accade in pista. Tifosi, strana gente.

Lo spiffero degli ultimi tempi è quello che porta a Mike Elliott, ex numero uno tecnico della Mercedes. Quello che, per intenderci, ha creato le vetture col concept zero sidepod vedendo nei sistemi simulativi guadagni enormi che in pista non si sono riscontrati. La W13 prima e la W14 poi erano vetture problematiche, afflitte dal pompaggio aerodinamico e da uno sbilanciamento tra i due assi del quale si era lamentato molto spesso Lewis Hamilton.

Mercedes W13
La controversa Mercedes W13 progettata da Mike Elliott

Gli anglotedeschi hanno lottato per una stagione e un po’ con questo concept per poi abbandonarlo e votarsi alla filosofia concettuale impostata dalla Red Bull. A un certo punto, Elliott ha perso la fiducia del team che ha riportato in auge James Allison, che dopo un annetto di lavoro ha ridato senso alle ambizioni tecniche e sportive della Stella a Tre Punte.

Elliott era stato promosso in un ruolo dai confini sbiaditi, una sorta di super organizzatore con mandato di impostare le linee guida della Formula 1 del futuro. Una cosa così fumosa che ha portato all’inevitabile divorzio, che si dice sia stato consensuale, anche se sulla cosa insistono molti dubbi.

Bene, oggi l’occhialuto ingegnere è libero e ha praticamente terminato il suo periodo di gardening. Ferrari cerca un numero uno della sfera tecnica dopo la promozione di Diego Tondi a capo dell’aerodinamica e come potete vedere le tessere del puzzle, secondo qualcuno, si sono incastrate.


Ferrari: ti serve Elliott?

È inutile dire che la Ferrari sta cercando effettivamente qualcuno a cui affidare la gestione e il coordinamento della squadra. Si è detto che il nome buono potrebbe essere quello di Loic Serra, che a ottobre prenderà possesso dei suoi uffici.

Ancora, dal cuore delle stanze dirigenziali di Maranello hanno fatto sapere – anzi, intendere – che c’è una sorta di Mister X che potrebbe arrivare. E poi c’è la soluzione interna, anche se non si è ancora individuato un profilo che possa sobbarcarsi la responsabilità della progettazione di una monoposto di Formula 1.

La storia è nota, vecchia e anche tediosa da raccontare ancora una volta: il Cavallino Campante ha cercato Adrian Newey e probabilmente cova ancora qualche speranza di poterlo ingaggiare. Fin quando l’ex Red Bull non scioglie le riserve, questa possibilità non può essere chiusa in maniera aprioristica. Ma gli ostacoli sono tanti, sembrano superare gli elementi che fanno ben sperare.

Mike Elliott, ex Direttore Tecnico di Mercedes AMG Petronas F1 Team

E forse per questo motivo alcuni nomi, che fino a qualche tempo fa non erano stati contemplati né da Vasseur né dalla stampa, iniziano a circolare in maniera quasi impazzita. Elliott in Mercedes ha sbagliato molte cose, e non ci riferiamo solo al progetto Zero Sidepod, ma soprattutto allo scollamento tra i vari comparti di cui ha parlato Allison non appena è tornato in pianta stabile nel suo ufficio di direttore tecnico.

Questo aspetto preoccupa un po’, perché alla Ferrari serve non solo qualcuno che dia le linee guida progettuali, ma anche un organizzatore coordinatore che sappia amministrare comparti che devono tornare a parlarsi. Elliott è l’uomo giusto per fare questo? Non siamo noi a poter rispondere, anche se la storia recente qualche dubbio su questo aspetto lo impone.

Per quanto riguarda invece il fallimento del progetto zero sidepod, in questo caso bisogna essere un po’ più benevoli con l’ingegnere inglese. Lo stesso Adrian Newey, riferendosi a quella soluzione, ebbe parole lusinghiere, etichettandola quasi qualcosa di geniale. E come spesso accade, le cose folli non riescono a funzionare per dei piccoli dettagli o semplicemente perché intervengono fattori esterni o non previsti a far crollare il castello di carte.

Ferrari: Mike Elliott ha voglia di rifarsi

Mike Elliott non è un tecnico bollito, anche perché ricopriva ruoli di grande responsabilità progettuale negli anni in cui la Mercedes dominava in ogni direzione. L’abbandono della Formula 1 basata sull’effetto Venturi e il ritorno a soluzioni più simili a quelle della vecchia generazione, nonché l’introduzione di una maggior quota attiva, potrebbero essere elementi ben maneggiati da Elliott, che diverrebbe una risorsa inaspettata per il Cavallino Rampante.

Tornando per un attimo al parallelo col calcio, va detto che quello di Elliott non è il nome che la piazza si aspetta. I tifosi in questo momento vorrebbero il Maradona e non il Benny Carbone, e non vanno biasimati per questa brama di nome grosso. Ferrari viene da troppe delusioni e da troppe promesse non mantenute. Ma non è detto che il fuoriclasse possa da solo risolvere i problemi. È tutta una questione di gruppo, di amalgama, di alchimia e Newey, che opererebbe più da lontano che calandosi direttamente nello spirito aziendale, potrebbe non centrare gli obiettivi richiesti.

Adrian Newey osserva la Ferrari SF-24 “Evo” sulla griglia di partenza del Gp di Monaco 2024

Elliott invece è mosso da grande voglia di rivalsa, nonché dall’entusiasmo di chi è fermo suo malgrado da troppo tempo. Con questo non stiamo affermando che sia la soluzione ideale o quella vincente, né stiamo vendendo un prodotto infiocchettato per imbonire i tifosi. Offriamo soltanto uno scenario leggermente diverso per evitare i catastrofismi soliti che accompagnano le scelte della Ferrari.

Elliott ad oggi resta comunque un nome fatto per coprire la atavica mancanza di notizie del periodo estivo. Visto che circola, è giusto parlarne e analizzare pro e contro. Ma è altrettanto lecito non lanciarsi in critiche feroci e polemiche stucchevoli poiché, per ora, parliamo di qualcosa che è poco più di una suggestione.


Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team

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