“Siamo la coppia più forte della storia”. In preda a un entusiasmo quasi incontrollabile, Lewis Hamilton si era lanciato in un giudizio che qualche critica l’ha attirata. Non entrando nel merito dell’affermazione e senza lanciarsi in confronti con altre line-up che imporrebbero analisi storiche troppo profonde per la natura dello scritto in questione, di certo possiamo dire che Hamilton-Leclerc è tutt’altro che un duo scarso. E ci fermiamo qui.
Le parole, se non attentamente ponderate, possono trasformarsi in micidiali boomerang. Quello che è emerso dal Gran Premio d’Australia è effettivamente un oggetto sparato a velocità elevatissima che poi è finito dietro la testa, provocando parecchio dolore, a chi l’ha lanciato. Ferrari ha chiuso il primo evento stagionale con un ottavo e un decimo posto. Una vettura, la SF-25, che è letteralmente annegata in difficoltà forse non del tutto prevedibili, ma delle quali si era cominciato ad avere una sorta di sentore già alla fine dei test del Bahrain.
La lezione è questa: puoi assortire la miglior coppia di sempre, ma se non hai il mezzo per esaltarla, non vai da nessuna parte. La storia è piena di piloti talentuosi, campioni, predestinati e fuoriclasse che non hanno mai avuto la fortuna di guidare un mezzo all’altezza delle proprie capacità, o che lo hanno potuto fare soltanto in maniera sporadica.
Anche in questo caso evitiamo nomi e circostanze: ognuno di voi, care lettrici e cari lettori, ha sicuramente un esempio a cui appoggiarsi per dare forma al concetto che sto provando a esprimere. In Formula 1 ha sempre vinto il pacchetto auto-pilota, e se uno dei due variabili nell’equazione viene meno, non ci sono santi che tengano: non si va da nessuna parte.

Ferrari SF-25: un progetto da rimettere in asse
In questo momento nessuno riuscirebbe a fare prestazioni migliori di quelle viste pochi giorni fa con una Ferrari. Non è colpa di Leclerc né di un Hamilton che, in questo caso bisogna essere onesti, non è apparso in forma smagliante. Un’attenuante momentanea, giustificata da un adattamento non ancora compiuto e che dovrebbe realizzarsi a breve se non si vuole accumulare un ritardo eccessivo dai rivali e soprattutto dal compagno di squadra.
Nel frattempo, la palla passa alla Ferrari, che è il vero soggetto chiamato a risolvere questa situazione che rischia di farsi assai sgradevole. Dopo gli strombazzamenti invernali, in cui si è diffusamente parlato di corsa ai campionati del mondo, la realtà ha riportato tutti sulla terra, dimostrando che la SF-25 è tutt’altro che quel fulmine di guerra che piloti e ingegneri si aspettavano.
Stagione già finita dopo un Gran Premio? Assolutamente no! Il tempo per recuperare c’è, anche se non è troppo, visto che la nuova generazione di automobili si avvicina e che molti sforzi, tra non tanto tempo, saranno dirottati in esclusiva proprio per creare quella tipologia di auto.
L’invito, in conclusione, è a tutte le componenti del mondo rosso, dal primicerio Fred Vasseur a chi lavora alla reception: fare meno dichiarazioni roboanti e provare a lavorare più in silenzio, evitando di alimentare aspettative con titoli gridati da troppe stagioni; un arco temporale di mesto digiuno che nella storia del Cavallino Rampante non si era mai verificato.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP