Ferrari: Loic Serra è il piano B di Fred Vasseur?

Secondo alcune ricostruzioni, la Ferrari avrebbe, a un certo punto, abbandonato Adrian Newey dopo avergli fatto una corte serrata. Se questa versione fosse vera, significherebbe che Loic Serra è il piano B di Fred Vasseur.

No. La risposta alla domanda nel titolo è un secco e convinto no. Questo è il punto di vista di chi scrive. La mia valutazione ha valore oggettivo? No, ancora una volta. Si tratta di un parere soggettivo e come tale va preso. Ma non sono forse opinioni personali anche quelle di chi, opposte alle mie, diventano Verbo, quello con la “V” maiuscola, a cui dobbiamo credere dogmaticamente? analisi spesso accompagnate da un’arroganza professionale di qualche soggetto che sta scadendo, per così dire, nel fastidioso? 

Andiamo per ordine e vediamo cosa dicono i fatti. Secondo certe congetture, non appena Adrian Newey ha detto addio alla Red Bull, la Ferrari si sarebbe lanciata per assicurarsi le prestazioni di un tecnico che, fino a prova contraria, è il più vincente nella storia della Formula 1.

Anzi, qualcuno, i più audaci, hanno persino scritto che dietro il divorzio tra l’ingegnere e il team campione del mondo ci fosse proprio il pressing della Ferrari e di Vasseur. Un po’ come accaduto con Lewis Hamilton, quando ha attivato la clausola rescissoria perché corteggiato dal manager di Draveil.

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L’abbraccio tra Adrian Newey e Lawrence Stroll che sancisce il trasferimento del tecnico in Aston Martin

Scartando questa ipotesi, che sembra troppo fantasiosa per essere credibile, durante questi mesi è stato raccontato che la Ferrari aveva praticamente ingaggiato Newey, salvo poi abbandonarlo quando si era resa conto che alcune condizioni non erano più vantaggiose.

Singolare affermare una cosa del genere, visto che era chiaro sin dall’inizio cosa comportasse, in termini di pro e contro, l’acquisizione di un professionista così “ingombrante”. Inizialmente, quando anche i più grandi opinionisti sapevano che Newey stava spostando le sue attenzioni verso Aston Martin, è stato detto che la Ferrari aveva fatto delle valutazioni economiche: un ingaggio così elevato avrebbe squilibrato il sistema (cosa c’è da destabilizzare in un modello che non riesce a vincere da quasi vent’anni?), creando gelosie all’interno dello staff e esponendo la Scuderia a rischi di infrazione del budget cap.

Fermo restando che alcune figure apicali sono escluse dal computo totale del cost cap, questa teoria non regge per nulla perché si tratta di una valutazione che, come la logica impone, sarebbe dovuta farsi prima di alzare il telefono e chiamare casa Newey, facendosi passare Adrian dalla signora Amanda, probabilmente impegnata a preparare un roast dinner o qualche altra pietanza albionica.

Smentita questa ipotesi fiscale con il semplice supporto di una logica elementare — non c’è mica bisogno di essere Einstein per arrivare a determinate conclusioni — passiamo allo step 2, alla teoria più in voga per giustificare certi fallimenti giornalistici: Adrian Newey avrebbe rotto l’equilibrio professionale all’interno di Maranello. Un ingegnere così importante, dicono i “bene informati”, non avrebbe messo il team nelle migliori condizioni operative. Altra fandonia, visto che Newey ha sempre avuto un approccio molto collaborativo, simile a un’organizzazione orizzontale, già sperimentata in rosso da Sergio Marchionne.

Il metodo Newey consiste nell’estrarre il massimo potenziale da ogni collega, dall’ultimo arrivato al più esperto, in modo che tutti possano contribuire al processo decisionale, che va poi perfezionato dalle decisioni del singolo o di un’élite. Ma non è mai stato possibile immaginare Newey come un “rompi-spogliatoi”, una figura divisiva o che metta in ombra i suoi collaboratori con imposizioni da uomo forte.

Anche questa seconda ipotesi è stata, almeno nella mia visione, facilmente decostruita ancora una volta con l’aiuto della logica e soprattutto col supporto della storia personale e professionale di un uomo che non ha mai mostrato atteggiamenti dispotici.

Ferrari: Loic Serra è una scelta di ripiego?

Ma veniamo al punto e ragioniamo per assurdo. Ammettiamo che le narrazioni di questi mesi siano vere, ossia che Ferrari volesse fortemente Newey e, a un certo punto, abbia dovuto fare altre scelte per nuove necessità intercorse nel processo decisionale. Se così fosse, come uscirebbe Loic Serra da questa vicenda? È ovvio che, a rigor di logica, seguendo lo schema mentale di alcuni, quella del francese ex Mercedes sarebbe una scelta di ripiego, un piano B, un tappabuchi.

Qual era, quindi, il piano originale? Far collaborare Serra e gli altri uomini dello staff recentemente acquisiti insieme ad Adrian Newey? Se così fosse, significa che non aver ingaggiato l’ingegnere di Stratford-upon-Avon porta a immaginare che Loic Serra sia stato promosso a un ruolo che inizialmente non era nei piani di Fred Vasseur e degli altri dirigenti della Rossa. Semplice, no? Eppure, nessuno sembra aver smentito questa ipotesi o essere giunto a tale conclusione.

Se fosse vero quanto postulano determinate fonti che ancora oggi sentono la necessità di ricostruire nel dettaglio storie che non convincono nemmeno loro che le raccontano, ci sarebbe da preoccuparsi seriamente. Significherebbe che la Ferrari non avrebbe avuto una vera strategia e che, ancora una volta, l’improvvisazione avrebbe prevalso sulla programmazione. Che in Formula 1 è tutto.

Tuttavia, poiché è inverosimile immaginare un team in balia degli eventi, esposto al vento tumultuoso dell’indecisione e poco convinto delle proprie strategie a medio-lungo termine, ritengo che Serra non sia un piano B, ma rappresenti esattamente ciò che la Ferrari voleva fare riuscendo a strapparlo alla Mercedes.

Frédéric Vasseur, team principal Scuderia Ferrari

Newey- Ferrari: se un interessamento diventa allucinazione collettiva

Newey è stata una grande suggestione, anche se certamente Maranello ha fatto qualche domanda per capire se fosse possibile inglobare un talento del genere nelle sue fila. Ma ciò non significa che fosse l’unica via percorribile, né che i progetti siano stati modificati mesi dopo l’addio dell’ingegnere alla Red Bull. Cronologicamente, le ultime ricostruzioni dicono che Maranello avrebbe mollato Newey a luglio inoltrato, quasi tre mesi dopo quel fatidico primo maggio.

Fino a quel momento, Serra, secondo alcuni, sarebbe rimasto in una sorta di limbo operativo, superato solo quando sarebbe diventato chiaro che le strade della Ferrari e dell’inglese non si potessero incontrate. Cogitazione che non trovo coerente e che risulta astorica.

Certe dinamiche possono essere osservate da diverse angolazioni. In questa sede ne è stata semplicemente offerta una che forse non è la più diffusa, ma che potrebbe rappresentare come si sono effettivamente svolte le cose in questi mesi.

I lettori sono soggetti intelligenti, capaci di discernere, e in grado di capire in piena autonomia come si siano mossi certi flussi. Per questo motivo, questo scritto non vuole essere una sorta di vangelo laico da accettare fideisticamente come altri invece intendono vendere le loro verità illogiche; si tratta bensì di una serie di osservazioni lucide e non mosse da interessi secondari che mirano a decostruire narrazioni che non superano l’esame della coerenza.

La versione “estesa” di questo articolo è reperibile nel video-editoriale di Formulacritica:


Crediti foto: Scuderia Ferrari HP

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