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Ferrari – Leclerc: dov’è finito Carletto?

Nonostante le difficoltà, Charles Leclerc ha costantemente mostrato talento e dedizione in Ferrari, la sua determinazione non va dimenticata

Alessio Garofoli by Alessio Garofoli
6 Gennaio 2025
in F1, News
Tempo di lettura: 5 minuti
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Charles Leclerc

Charles Leclerc

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Charles Leclerc ha firmato il suo contratto con la Scuderia Ferrari nel settembre del 2018, entrandoci ufficialmente a farne parte nel 2019. Sin dal primo giorno a Maranello il monegasco ha giurato e mostrato estrema fedeltà al marchio italiano, facendo innamorare subito migliaia di tifosi della Rossa, che ancora si trovavano in attesa di un titolo mondiale che non voleva arrivare.

Il 2019 sarebbe stata secondo molti una stagione di apprendistato per Leclerc, che era stato affiancato ad un quattro volte Campione del Mondo, quale è Sebastian Vettel. Charles, però, aveva tanta voglia di dimostrare il suo talento immenso che già alla seconda gara firma la pole position rifilando quasi due decimi al tedesco, rischiando anche di portarsi a casa il primo successo, sfumato a causa di una noia tecnica.

Nel corso della stagione poi il monegasco ha centrato la sua prima imposizione della domenica a Spa-Francorchamps e, subito dopo a Monza, riportando la Ferrari sul gradino più alto del podio sulla pista brianzola, dopo nove anni di attesa. Dopo un entusiasmo generale, la Scuderia nel 2020 si è ritrovata a pagare pesantemente le scelte tecniche adottate l’anno prima, il che ha portato alla nascita della tanto disprezzata SF-1000.

Nonostante la vettura esprimesse delle lacune molto importanti dal punto di vista telaistico e del propulsore, il giovane pilota numero 16 è stato in grado di concludere la stagione all’ottavo posto a quota 98 punti, contro i 33 del collega tedesco, decisamente più in difficoltà.

Ferrari - Dov'è finito Carletto?
Charles Leclerc festeggia con i tifosi a Monza

Le stagioni seguenti poi non hanno mai visto l’alfiere della Rossa salire su delle vetture in grado di lottare per la conquista del Titolo Mondiale, con l’eccezione della prima parte del 2022, quando c’era la F1-75 a dettare legge sulle piste di Formula 1. Nelle prime tre gare stagionali Leclerc ha infatti portato a casa due vittorie e un podio, conquistando una delle quantità di punti più alta nelle prime tre gare della storia dello sport.

Poi ci sono stati anche degli errori grossolani dello stesso, come a Imola, dove per attaccare Sergio Perez si è spinto oltre il suo potenziale, andando a sbattere alla Variante Alta, oppure al Paul Ricard in Francia, quando per proteggersi dall’undercut di Max Verstappen ha perso la vettura andando a muro.

Ma sono degli errori che fanno parte della crescita di qualsiasi pilota, basti guardare lo stesso Verstappen, come quando ha rovinato nelle FP3 quella che poteva essere una prima vittoria a Monaco nel 2018, o peggio quando sempre nello stesso anno, in Brasile, ha avuto un battibecco con Esteban Ocon, costatogli una vittoria. Questo per dire che il monegasco ha sempre mostrato degli ottimi livelli di velocità, scanditi con degli errori che sono normalissimi nella crescita e nello sviluppo di un pilota, soprattutto di uno che già alla sua seconda stagione è approdato in Ferrari.

Sicuramente anche il fattore di correre per l’appena citata squadra non è di aiuto per un pilota così giovane, ma lui non ha mai veramente sofferto la pressione, e il Gran Premio d’Italia del 2019 ne è un esempio. Braccato per quasi tutta la durata della gara da Lewis Hamilton, con una Mercedes che forse non era la più veloce sul dritto, ma che si difendeva molto bene nelle curve dell’autodromo, fino ad arrivare all’ultimo giro, quando finalmente ha regalato ai tifosi una gioia che mancava da molto tempo.

Nella prossima stagione arriverà, se vogliamo, la prova del nove per il driver di Monaco, che si troverà in squadra con un sette volte Campione del Mondo, giunto a Maranello proprio per riportare il campionato che da troppo tempo manca. Nonostante l’hype generale prodotto dall’approdo del pilota più vincente nella squadra più vincente della Formula 1, dobbiamo sviluppare una riflessione necessaria.

Ferrari SF-24
Charles Leclerc a bordo della SF-24 – Crediti foto: Scuderia Ferrari HP

Charles Leclerc e la Ferrari: le difficoltà di una vettura non all’altezza

Charles Leclerc, in Ferrari dal 2019, quindi al suo settimo anno di permanenza, non ha mai avuto a disposizione un mezzo all’altezza del titolo mondiale, come affermato poco fa. Col passare degli anni si è visto sempre sfumare la possibilità di lottare per l’alloro iridato, a causa di vetture poco performanti, con l’eccezione del 2022, che tra una gestione interna poco invidiabile e una F1-75 in discesa con le prestazioni via via che il campionato si sviluppava, si è dovuto dire addio al sogno che, ormai, sembra impossibile.

Tralasciando il triennio 2020, 2021 e 2023, con vetture a dir poco “spaventose”, il 2024 ha potenzialmente rappresentato la stagione di svolta per il pilota: in una anno in cui la Scuderia è arrivata in lizza per il Titolo Costruttori, è stato proprio quest’ultimo a “trascinare” la lotta fino ad Abu Dhabi.

Le mancanze di Carlos Sainz in Brasile e a Baku, per citarne due, possono essere considerate decisive per l’epilogo della lotta iridata, mentre dall’altra parte Leclerc giungeva rispettivamente quinto e secondo, sempre davanti ad almeno una McLaren. Senza citare le vittorie a Monaco, Monza e Austin, esprimendo in tutte e tre le occasioni un passo impressionante. Le vittorie sono arrivate anche per Sainz, in Australia e Messico, occasioni in cui però il suo compagno di box non era affatto distante.

Charles Leclerc festeggia il suo trionfo a al Gp di Monaco
Charles Leclerc festeggia il suo trionfo a al Gp di Monaco

Arrivando al punto, ha senso ciò che la stampa sta facendo? No. Negli ultimi sette anni è stato anche merito di Charles se la Scuderia è arrivata a giocarsi il Titolo all’ultima gara del campionato, senza tralasciare la grande rimonta effettuata proprio ad Abu Dhabi, colpito da una sfortuna dopo l’altra. Hamilton ha e avrà una potenza mediatica assoluta, che spingerà, come è anche giusto che sia, l’attenzione su di lui. Ma per questo non bisogna dimenticarci che cosa ha fatto il talento su cui la squadra di Maranello punta da quasi un decennio, che ha dimostrato più volte di avere la stoffa per lottare con i più grandi.

Tralasciando le inutili e superflue “battaglie” tra le fanbase sui social, che personalmente ritengo ripugnanti, sarà un bel confronto l’anno prossimo, dal quale Leclerc potrà anche perderci. Per quello che abbiamo visto la passata stagione il monegasco ha tutte le carte in regola per giocarsela o stare davanti al campionissimo. Quello che si vuole far presente con questa riflessione è di non dimenticarsi di chi la Ferrari l’ha amata e “trascinata”, se così vogliamo dire, negli ultimi anni, nonostante la celebrazione, sacrosanta, dell’arrivo di un Campione in squadra.


Crediti foto: Charles Leclerc

Tags: Charles LeclercF1FerrariNews
Alessio Garofoli

Alessio Garofoli

Alessio Garofoli, insegue la sua passione con il sogno un giorno di renderla il suo lavoro. Appassionato al midollo di motorsport, attualmente sta percorrendo la strada per intraprendere una carriera ai massimi livelli nel motorsport a ruote coperte. Fotografo amatoriale, con un’esigua esperienza nelle competizioni Gran Turismo e nel giornalismo amatoriale.

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