Il GP di Cina, il 1100° della Ferrari in Formula 1, si è concluso in modo drammatico per il Cavallino Rampante, con entrambe le monoposto di Leclerc e Hamilton squalificate. È la prima volta nella storia della Ferrari che il team subisce una doppia squalifica nello stesso evento.
Eppure, la Sprint Race del sabato, vinta da Hamilton, aveva illuso tifosi e appassionati prima del duro colpo inflitto dalla FIA con il doppio cartellino rosso. Tuttavia, non è proprio la prima volta che la Ferrari si trova coinvolta in una doppia esclusione dalla classifica finale. Esiste un noto precedente che risale a più di 25 anni fa.

Malesia 1999: il precedente della doppia squalifica per la Ferrari
Era il Gran Premio della Malesia del 1999, in piena lotta per entrambi i titoli mondiali. Eddie Irvine, pilota della Scuderia, si giocava il campionato contro Mika Häkkinen della McLaren.
Quella gara segnò anche il ritorno in pista di Michael Schumacher dopo il terribile incidente di Silverstone, che lo aveva tenuto fuori per sei Gran Premi, ponendo fine alle sue speranze di titolo.
Il GP malese, il primo della storia sul tracciato disegnata da Hermann Tielke, vide una doppietta Ferrari: Schumacher dominò la corsa e, da perfetto uomo squadra, lasciò passare Irvine, permettendogli di tornare in testa alla classifica generale.
Ma la gioia durò poco. Dopo la gara, la McLaren presentò un reclamo: i deflettori laterali delle Ferrari (alette poste davanti alle ruote anteriori) risultavano irregolari, con una misura inferiore di circa 10 mm rispetto al minimo consentito dal regolamento FIA (la tolleranza era di 5 mm).

La direzione gara squalificò inizialmente entrambe le Ferrari, assegnando la vittoria a Häkkinen e il Titolo Costruttori alla McLaren. La Ferrari fece appello, sostenendo che l’irregolarità non avesse influito sulle prestazioni e fosse dovuta a un’usura naturale delle componenti.
Il 22 ottobre, la Corte d’Appello della FIA accolse il ricorso, ripristinando i risultati originali: Irvine tornò vincitore, Schumacher secondo, e la Ferrari mantenne i punti, conquistando il mondiale costruttori con quattro lunghezze di vantaggio sulla McLaren (128 contro 124).
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP