Ferrari isolata nel nuovo Patto della Concordia?

Team medio-piccoli sul piede di guerra per il bonus storico che percepisce la Ferrari. Il nuovo Patto della Concordia non lo prevederà?

Finché la Ferrari otterrà tutti quei soldi non sarà interessata a vincere”. Quante volte avrete letto questa affermazione che ha radici nelle vulgate popolari ma che non ha riscontri nella linea dirigenziale della Rossa? Innumerevoli, ammettetelo. Ovvio che il sospetto viene perché i lunghi digiuni a cui ci ha abituati il Cavallino Rampante alimentano questa narrazione che è smentita dalla tenacia con cui si cerca di uscire dalle sabbie mobili.

L’ingaggio di Lewis Hamilton, tra le tante cose che Frédéric Vasseur sta mettendo in campo, è la conferma della voglia, della necessità, di tornare a primeggiare per dare un senso pieno alla partecipazione al mondiale di F1. I lauti dividendi che la Ferrari incassa servono quindi per il suo sviluppo e non per rimpinguare le casse della proprietà. Per quello c’è la vendita dei bolidi stradali. 

Frédéric Vasseur - Team principal Scuderia Ferrari
Frédéric Vasseur – Team principal Scuderia Ferrari

Ferrari: ricavi record pomo della discordia? 

Prima dell’inizio del mondiale, la Formula 1 ha comunicato il fatturato del 2023. Numeri record che hanno mostrato un incremento netto del 25% rispetto all’anno precedente. 3,22 miliardi di dollari a fronte di 2,57. 2,5 miliardi sono giunti dalle quote di iscrizione, dai diritti tv e dagli sponsor.

I team, in base a quanto definito nel Patto della Concordia, il documento che permette il funzionamento legale della Formula Uno, si sono spartiti 1,21 miliardi di dollari per il 2023. Cifre da capogiro che spiegano perché Andretti è rimasto estromesso dalla Circus. La Ferrari, soprattutto per il bonus storico presente nel Patto, si è portata a casa ben 208 milioni di dollari. 184 i milioni per la mattatrice Red Bull, 179 milioni per la Mercedes terza in classifica.

Bisogna ricordare che la versione attuale del Patto della Concordia scade a fine 2025. Le negoziazioni per quello nuovo non sono ancora formalmente partite, ma si vocifera che i team di fascia medio-piccola siano sul piede di guerra e non vogliano più vedere la guarentigia in favore della Ferrari. Un’abolizione totale è da escludere ma un sensibile ridimensionamento del beneficio è più che probabile.

Ferrari, quindi, dovrà far fronte al possibile mutamento di scenario E forse, da un punto di vista comunicativo, potrebbe essere la volta buona che l’idea strisciante – e scorretta – di una scuderia che corre per ottenere vantaggi fiscali decade una volta e per tutte. Tutti mali, come si usa dire, non vengono per nuocere.


Crediti foto: Scuderia Ferrari

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