Il Gran Premio d’Australia ha rappresentato un debutto complesso per la Ferrari. Dopo un avvio di weekend promettente, la SF-25 ha progressivamente perso competitività, evidenziando problemi di bilanciamento e difficoltà nell’adattamento all’evoluzione della pista durante il sabato.
La domenica, invece, ha segnato il punto più critico, con una strategia discutibile che ha aggravato una situazione già compromessa da una prestazione complessiva dell’auto lontanissima dagli avversari diretti. Un esordio amaro, che impone una riflessione immediata.
Ferrari e il pull-rod: un enigma da risolvere velocemente
Nel 2025, la Ferrari ha introdotto sulla SF-25 una nuova sospensione anteriore pull-rod, una scelta tecnica ambiziosa che, almeno in Australia, non ha dato i risultati sperati. Il comportamento della vettura è apparso imprevedibile, evidenziando difficoltà nella gestione dell’altezza da terra e ripercussioni importanti sull’handling complessivo.
Comprendere questi aspetti e le cause delle difficoltà in pista è il primo passo per invertire la rotta. Il tempismo sarà decisivo: ogni minuto in pista e al simulatore di Maranello dovrà essere sfruttato per raccogliere dati e identificare le aree critiche su cui intervenire.
La Cina come banco di prova?

Shanghai, con le sue curve veloci e i lunghi rettilinei, offrirà un contesto ideale per verificare se le prime modifiche potranno dare segnali positivi. Tuttavia, il format del weekend di gara non aiuterà la Ferrari.
La presenza della sprint race e un solo turno di prove libere obbligheranno tutti a un lavoro meno dettagliato, rendendo più difficile apportare correzioni precise. Per la Ferrari, la sprint race potrebbe diventare un vero banco di prova: sarà fondamentale capire se la debacle australiana è stata solo frutto di una serie di circostanze negative o se nasconde problemi più profondi.
Ferrari e l’incognita del tempo
La Ferrari non può permettersi di lasciare che i problemi si trascinino. Il 2025 sarà l’ultimo anno prima della rivoluzione regolamentare del 2026, e ogni sviluppo dovrà essere efficace e mirato. Non c’è spazio per esperimenti lunghi o soluzioni che richiedano mesi per essere validate.
Il tempo disponibile tra un Gran Premio e l’altro sarà limitato, ma andrà gestito con lucidità. Se la Ferrari vuole sperare di essere competitiva nei confronti della McLaren, sarà costretta a compiere un lavoro di comprensione e sviluppo in pochi mesi.

La squadra inglese, guidata con sapienza dall’italiano Andrea Stella, è diventata un punto di riferimento dopo un lungo processo di sviluppo. Nel 2023, la McLaren partiva regolarmente nelle ultime posizioni in griglia, ma con un lavoro metodico è riuscita a trasformarsi in una delle monoposto più competitive.
Questo evidenzia quanto sia stata una scelta rischiosa per la Ferrari modificare radicalmente la meccanica anteriore della propria monoposto, confrontandosi con piattaforme già ben rodate in un regolamento tecnico ormai a fine ciclo.

Il nuovo direttore tecnico, Serrà riuscirà a prendere in mano la situazione e mettere in gioco tutta la sua esperienza nel campo della meccanica per ribaltare la disastrosa prestazione australiana in poco tempo? È quello che ci i tifosi si aspettano da un nome di spessore come il suo, riuscire a gestire al meglio la piattaforma meccanica mettendola in relazione al funzionamento dei pneumatici Pirelli.
Tra poche ore avremo le prime risposte, che potrebbero portare a decisioni profonde per il Cavallino Rampante.