GP Imola 2025 – È andata nettamente meglio rispetto alle attese. Le Ferrari SF-25 di Charles Leclerc e Lewis Hamilton sono scattate, rispettivamente, dalla decima e dalla dodicesima posizione in griglia. Risultati figli di un sabato terribile, in cui le rosse hanno palesato di colpo tutti i limiti tecnici, non riuscendo a superare la tagliola della Q2.
Al termine dei 63 giri del GP dell’Emilia Romagna giunto alla sua ultima edizione, sono arrivati un quarto e un sesto posto che potevano addirittura trasformarsi in qualcosa di meglio con un pizzico di fortuna, magari con l’aiuto di una safety car più breve in durata, e soprattutto grazie a una gestione strategica della McLaren ampiamente rivedibile, specie nel caso di Oscar Piastri, il cui piano gara è stato letteralmente compromesso dal muretto.
Alla fine dell’attività in pista, sui volti dei protagonisti Ferrari è spuntato un piccolo sorriso. Fred Vasseur è apparso soddisfatto, Hamilton quasi raggiante per una bella rimonta che lui stesso ha definito una delle migliori da quando è in Formula 1. Un po’ più accigliato è sembrato Leclerc, che in gara ha avuto ben poca fortuna e si è dovuto accontentare della sesta piazza, cedendo la posizione ad Alex Albon che aveva precedentemente forzato fuori pista nel tentativo di sorpasso.

Ferrari SF-25 in crescita? Macchè, si tengano bassi gli entusiasmi!
Che la SF-25 sia una vettura da gara è un fatto acclarato. Ma questo non significa che sia una buona macchina, anzi. Si fotografa semplicemente un’evidenza: il mezzo si comporta meglio sulla distanza che non nel giro secco. Ma da qui a considerarla al livello delle avversarie ce ne passa.
La McLaren resta lontanissima, mentre la Red Bull – con gli aggiornamenti introdotti proprio a Imola – si è messa sullo stesso piano delle vetture papaya. La Mercedes ha vissuto un weekend indecifrabile, ma non bisogna cullarsi sugli allori pensando di aver superato le Frecce d’Argento.
Quel che deve far riflettere di più gli ingegneri di Maranello è che la Williams è ormai una spina nel fianco costante. In alcune circostanze sembra addirittura più performante della monoposto italiana. Come se non bastasse, con un pacchetto aerodinamico massiccio, anche l’Aston Martin è risalita prepotentemente.
Non inganni il risultato della gara: il muretto inglese non ha letto bene l’ultima safety car e ha costretto Fernando Alonso e Lance Stroll a concludere la gara senza sostituire le gomme, con evidenti problemi di degrado e gestione. Questo non significa che la “verdona” abbia superato la rossa, ma che – vista la stabilità valoriale nella zona centrale del gruppo – in alcune circostanze può rappresentare un ulteriore avversario.
Il Gp di Imola non è punto di partenza per la Ferrari SF-25
Adesso bisogna evitare di commettere l’errore di vedere il Gran Premio dell’Emilia-Romagna come un punto di svolta, un momento da cui ripartire, un barlume di speranza in una notte buia. No, la Ferrari è e resta una vettura altamente problematica, che gestisce male le gomme nel giro singolo e che fatica nel lento.
Siamo nella settimana del Gran Premio di Montecarlo (leggi qui tutto il programma), e stavolta posizionarsi male in griglia di partenza – nonostante la doppia sosta imposta dal regolamento – significherebbe affrontare una gara di estrema sofferenza. Leclerc ha già lanciato il primo grido d’allarme, affermando di non avere buone sensazioni in vista dell’evento rivierasco.

Probabilmente la Ferrari dovrà soffrire nel budello del Principato. Gli uomini in rosso lo sanno, ne sono consci. È un’altra tappa di avvicinamento a quella Barcellona in cui entrerà in vigore la nuova direttiva tecnica sulle ali flessibili e dove si pensa che il team possa finalmente introdurre gli aggiornamenti frutto di ben otto gare di studio. Tante, troppe.
Il ritornello del “dobbiamo capire” deve a un certo punto lasciare spazio all’azione e produrre le necessarie evoluzioni per ridare un senso tecnico a una stagione che, onestamente, non ne ha. Se poi arriveranno anche interventi sulla meccanica – leggasi sospensioni posteriori – lo scopriremo solo più avanti, durante la calda estate europea.
Per ora, non bisogna crogiolarsi su un risultato che resta modesto. Pensare che quanto emerso dai 63 giri del GP dell’Emilia-Romagna sia qualcosa di positivo significherebbe prendere un’altra batosta: la Ferrari non può pensare di gioire per un quarto e un sesto posto. Alcune esternazioni di felicità viste dopo la bandiera a scacchi, sinceramente, non si confanno al livello di prestazione mostrato dai piloti. Non per colpa loro, sia ben chiaro, ma per via di un mezzo che continua a essere la grande, vera, delusione di questa stagione di Formula 1.
A Maranello è ancora necessario rimboccarsi le maniche: se le classifiche sembrano ormai compromesse, quel che bisogna ritrovare è l’onore sportivo. Come ha affermato Vasseur in sede di presentazione della gara emiliana, spingere sugli aggiornamenti equivale a tenere viva la tensione tecnica e le motivazioni di un gruppo che rischia di sfiduciarsi a suon di prestazioni modeste.
Imola non sia dunque un punto di partenza per la Ferrari SF-25, ma una semplice tappa in cui si è accumulata altra esperienza. Una maturità che, a brevissimo, dovrà trasformarsi in un cambio di passo per iniziare a produrre prestazioni degne del nome Ferrari.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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