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Home Editoriali

Ferrari ha perso un altro treno buono?

Dopo la sua esperienza in Rosso, Laurent Mekies ha segnato un percorso di crescita netto. Maranello aveva un potenziale n°1 in rosa e se lo è lasciato sfuggire con troppa superficialità

Diego Catalano by Diego Catalano
15 Dicembre 2025
in Editoriali, News
Tempo di lettura: 3 minuti
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Ferrari

L'iconico logo del Cavallino Rampante campeggia nel paddock della F1.

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La parabola professionale di Laurent Mekies narra molto più di una semplice scelta di carriera individuale. È, a tutti gli effetti, l’ennesimo capitolo di una storia che a Maranello si ripete con inquietante regolarità: la difficoltà strutturale della Ferrari nel riconoscere, trattenere e valorizzare competenze manageriali di alto profilo nel momento chiave della loro maturazione.

Quando nel 2022 la Scuderia si trovò di fronte alla necessità di ridefinire il proprio vertice sportivo con l’era Binotto che si avvicinava al termine, all’interno dell’organigramma esisteva già una figura con un profilo coerente con una promozione interna: Laurent Mekies. Direttore sportivo, profondo conoscitore dei meccanismi FIA, uomo di raccordo tra pista, fabbrica e governance, l’ingegnere francese rappresentava una soluzione di continuità, capace di garantire stabilità in una fase di transizione delicata. La scelta di John Elkann e della cerchia dei suoi consiglieri fu però diversa: puntare su Fred Vasseur, manager esterno, rompendo quella linea di sviluppo interno che avrebbe potuto rafforzare l’identità tecnica e gestionale del gruppo.

Ferrari
Laurent Mekies in veste di direttore sportivo della Ferrari

La convivenza tra Vasseur e Mekies durò poco. Nell’estate del 2023 il francese lasciò Maranello per approdare in Racing Bulls, attratto da ciò che la Ferrari non era stata disposta a offrirgli: il ruolo di team principal. Una scelta che, col senno di poi, appare tutt’altro che azzardata. In una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, Mekies ha raccontato il suo addio senza rancore e con grande lucidità: “La Ferrari è stata un’esperienza bellissima. C’era anche un rapporto stretto con Fred, quindi sarebbe anche stato bello restare. Ma mi è stato offerto un ruolo da team principal alla Racing Bulls: un treno che non potevo perdere. Poi la vita mi ha portato qui in Red Bull…“.

Ferrari-Mekies: un’occasione persa?

Quel “qui” pesa molto se osservato dal punto di vista ferrarista. Perché da Racing Bulls in poi, la carriera di Mekies ha assunto una traiettoria verticale. La Red Bull ha individuato in lui una figura pronta, moderna, capace di gestire un’organizzazione complessa senza rinunciare alla visione tecnica. Oliver Mintzlaff – con il supporto di Helmut Marko – lo ha scelto per raccogliere l’eredità di Christian Horner, e dal suo arrivo a metà 2025 il team di Milton Keynes ha ritrovato immediatamente slancio competitivo e chiarezza strategica.

Non un semplice gestore, ma un leader capace di ricompattare la struttura e di costruire un rapporto diretto e solido con Max Verstappen, che non perde occasione per elogiarne metodo e approccio nelle interviste. E non è il solo, visto che Marko è arrivato a sostenere, forse in maniera troppo provocatoria e sicuramente con schiumante ingratitudine – che se il team avesse sostituito prima Horner si sarebbe fregiato di un altro titolo iridato: leggi qui. 

Max Verstappen Las Vegas
Max Verstappen a colloquio con Laurent Mekies alla fine delle libere del GP di Las Vegas 2025

Il risultato è comunque sotto gli occhi di tutti, innegabile: una Red Bull tornata a giocarsi il titolo piloti fino all’ultima gara, nonostante una fase di transizione interna tutt’altro che semplice. Un impatto immediato che rafforza la sensazione di un’occasione persa per la Ferrari, ancora una volta incapace di trattenere una risorsa chiave nel momento in cui stava per diventare strategica.

Mekies, da parte sua, non nasconde le difficoltà che attendono Red Bull nel prossimo futuro. Guardando già al 2026, ha ammesso con realismo: “Abbiamo perso tempo con lo sviluppo. Sappiamo di dover soffrire all’inizio, sarebbe naif dire di no“. Parole che restituiscono l’immagine di un numero uno consapevole, lontano dalla retorica e focalizzato su una pianificazione di lungo periodo.

Ed è proprio questa lucidità manageriale che rende ancora più amara la riflessione in chiave Ferrari. Maranello non ha perso solo un dirigente, ma una visione possibile. Ha scelto una strada diversa, legittima, ma ha lasciato andare un profilo che oggi sta dimostrando, sul campo, di avere tutte le credenziali per guidare un top team verso risultati concreti. Un’altra competenza sfuggita, un’altra occasione mancata. In Formula 1, come nella gestione aziendale, la lungimiranza è spesso il vero fattore competitivo. Ferrari, ancora una volta, sembra averla esercitata altrove.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari HP

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Tags: F1FerrariLaurent MekiesNews
Diego Catalano

Diego Catalano

Partenopeo Classe 1977 con formazione nell’ambito delle Relazioni Internazionali. La passione per il motorsport nasce sin dalla prima adolescenza. Proprio questa forte pulsione mi ha portato, negli anni, a volermi cimentare con la narrazione di ciò che circonda la Formula Uno. Ho fatto parte, come fondatore, di diversi progetti editoriali a tema: MotorQube, Fatti di Motori, Undici Metri; esperienze chiusesi ma che mi hanno permesso di approdare in FormulaUnoAnalisiTecnica. Realtà nella quale, per cinque anni, ho ricoperto il ruolo di caporedattore e coordinatore. Nel gennaio del 2024 ho deciso di rimettermi in gioco creando Formulacritica.it, un contenitore plasmato sulle mie necessità espressive che ho voluto impostare su un modo di raccontare il motorsport diverso, votato all’analisi concettuale del fenomeno. In parallelo curo un altro figlio editoriale: PuntoNapoli. A tempo perso pesto sui tamburi e sui piatti di una batteria e provo a dare del tu a un paio di bassi elettrici. Con risultati rivedibili. La musica e il prog-rock sono un’altra ragione di vita. Ne parlo su No Limits Radio nello spazio denominato "Blog To The Edge" del quale esistono proiezioni sui principali social network e su YouTube.

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