Ferrari, Frédéric Vasseur: la sicurezza dei forti

Una doppietta che pochi preconizzavano. Frédéric Vasseur, dopo Jeddah, era parso ottimista: la consapevolezza di chi sa di essere forte

Mentre tutti si agitano in preda ai fumi dell’ebbrezza da vittoria, lui mantiene la calma e tiene la barra dritta. Frédéric Vasseur, ovviamente raggiante, è uno degli artefici della resurrezione della Ferrari. Un pragmatico, il dirigente di Draveil che con suo metodo sta portando la Rossa fuori dall’ombra.

Un approccio condiviso il suo, senza derive dispotiche. Pugno fermo ma decision making che si realizza attraverso un processo corale, stabilito in armonia con i suoi collaboratori e in una struttura che non è piramidale, quindi verticale, bensì orizzontale. Questo il succo del suo incedere; l’opposto del “decisionismo binottiano“.

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La Ferrari domina nel Gp d’Australia

Ferrari: le parole di Vasseur dopo la doppietta nel Gp d’Australia

Non so come sarebbe finita senza il problema di Verstappen. Ma vedendo il paragone con Perez...”. Così ha esordito Fred ai microfoni di Sky Sport F1. In effetti la performance della Red Bull n°11 ha detto con chiarezza che oggi la Ferrari era su un altro livello prestazionale, specie con Carlos Sainz che ha dato segnali fortissimi dopo la breve convalescenza.

È stato uno dei nostri weekend più puliti. Abbiamo cominciato bene sin dal venerdì. In gara è andato tutto bene, abbiamo fatto ancora una volta il giro veloce nel finale della gran premio. È andato tutto benissimo dall’inizio alla fine“.

La macchina è più facilmente leggibile da noi e dai piloti. E’ una buona base di sviluppo. L’anno scorso era difficile migliorare durante il weekend. Ma il percorso è ancora molto lento“.


Ferrari: Vassseur tiene i piedi per terra

Cosa abbiamo in programma? La cosa fondamentale è capire bene la macchina e capire bene il pacchetto che abbiamo. C’è ancora un po’ di margine di miglioramento. Ci servono ancora un paio di mesi per capire bene la macchina perché mancano i test in pista. Dobbiamo continuare con questa impostazione e non pensare che siamo arrivati“.

Frédéric Vasseur – Team principal Scuderia Ferrari

Non c’era un’impostazione diversa nella gestione delle gomme. Tra Carlos e Charles la differenza l’ha fatta la track position. Non era così facile superare e se perdi la posizione in pista si fa dura“.

Lottare per il mondiale? È dura, anche se abbiamo fatto un enorme passo in avanti. L’anno scorso la Red Bull a Suzuka volava. Non traiamo conclusioni e pensare che siamo arrivati”. Non illude i tifosi Vasseur, ma alimenta la loro speranza iridata con la cultura del lavoro e con la politica dello step by step. Ciò che serve alla Rossa per tornare a dettar legge.

Vedendo le due classifiche iridate (piloti e costruttori) e osservando le difficoltà della Red Bull (oltre al problema ai freni va ricordato che Max aveva sostituito l’intera power unit prima delle qualifiche, ndr) nulla può essere considerato precluso al Cavallino Rampante.

Come vincere un titolo? Il trionfo è una miscela equilibrata, un fluido quasi magico in cui gli ingredienti vanno ben ponderati. Vasseur sembra possedere la ricetta, ora bisogna dargli quel pizzico di fiducia in più nell’attesa che un evento sporadico diventi piacevole routine.

Lo aveva detto Fred: metteremo pressione alla Red Bull per indurla all’errore. Suzuka, pista sulla quale le vetture di Adrian Newey si esaltano, sarà il grande banco prova. Per la SF-24 ma anche per la RB20.


Crediti foto: Scuderia Ferrari

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