Ferrari: formula dubitativa

Cesare Fiorio, ex direttore sportivo della Ferrari, ha sollevato dei dubbi sulla validità del cambio Sainz-Hamilton

Quando si esprime un uomo che è stato un punto cardinale della Ferrari e del motorsport in generale ci si siede e lo si ascolta in religioso silenzio, anche se si possono avere opinioni diverse.

La materia è sempre la stessa e ne sentirete parlare ciclicamente da qua al 2025, la stagione in cui si consumerà il matrimonio tra Lewis Hamilton e la Ferrari.

Ne abbiamo scritto ieri dello scetticismo che volteggia come uno stormo di corvi su questo legame. Se  questo sarà giustificato lo capiremo solo l’anno venturo. Per ora, in un senso o nell’altro, si tratta di valutazioni personali  che, come tali, non hanno il dono dell’oggettività.

Cesare Fiorio
Cesare Fiorio, Direttore Sportivo della Ferrari tra il 1989 e il 1991

Ferrari: i dubbi di Cesare Fiorio sullo switch Sainz – Hamilton

Cesare Fiorio, personaggio nodale del mondo del rally che nella famiglia Sainz ha avuto – e ha – un certo peso, si è espresso sulla strategia della Rossa che ha di fatto sacrificato Carlos, un pilota affidabile e concreto, un “risultatista” come lo ha definito il nostro Giovanni Tito, per accogliere Lewis Hamilton. Una mossa che improvvisamente sembra essere diventata un azzardo.

Sainz ancora una volta è stato il pilota che ha portato alla vittoria la Ferrari negli ultimi due anni. Prima di separarmi da lui ci avrei pensato due volte. Non che Lewis Hamilton non sia un grandissimo pilota, anzi. Potrebbe portare in Ferrari un grande bagaglio di conoscenze, però Sainz è fortissimo”. 

Due poltrone per tre piloti. Ferrari ha dovuto fare una scelta dolorosa ritenendo che Hamilton possa alzare l’asticella grazie al suo bagaglio d’esperienza e alla sua cifra tecnica.

Se ne stanno pentendo in GeS? A sentire Frédéric Vasseur la risposta è negativa. Ma di certo questo Sainz iper concreto e pure veloce come non mai qualche dubbio l’ha iniziato ad insinuare nella testa dei vertici maranelliani.

Il destino sa essere beffardo. Il momento magico del madrileno, più forte anche dello stato debilitante post operatorio, coincide con una fase in cui Lewis Hamilton non sta brillando. Incastrato nella ragnatela di una Mercedes incapace di risolvere i suoi problemi, il britannico è stato protagonista di un avvio di mondiale molto al di sotto delle attese.

È questo l’elemento che, più delle prestazioni sensazionali di Sainz, genera perplessità da parte di molti protagonisti del mondo del motorsport. Se la W15 dovesse superare le difficoltà di un retrotreno instabile e Hamilton alzasse l’asticella delle performance siamo sicuri che certi giudizi così taglienti si ammorbidirebbero molto rapidamente. Ma nel frattempo, è normale dinamica, i dubbi vincono sulle certezze.


Crediti foto: Scuderia Ferrari

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