Il Gran Premio del Brasile per la Ferrari è stato deludente nei risultati. Un quinto posto e un ritiro per incidente non possono certo essere considerati positivi, anche se la classifica non ha subito cambiamenti significativi.
È vero che la Red Bull si è riavvicinata, ma è servito un super Max Verstappen per prevalere in condizioni avverse che hanno esaltato la RB20, la quale, nelle prossime tre gare, dovrà dimostrare di essere all’altezza di vincere il campionato costruttori. Cosa non scontata visti i trend recenti.
Il distacco dalla McLaren, la vera sorpresa negativa di Interlagos, rimane simile a quello seguito alla vittoria di Sainz a Città del Messico. I 35 punti di svantaggio rispetto alla scuderia inglese, con tre gare ancora da disputare e una Sprint Race, tengono ancora aperta la corsa costruttori. La Ferrari non si nasconde e intende continuare a crederci.
Il triple-header si conclude dunque al di sotto delle aspettative, ma è necessario guardare le cose da una prospettiva più ampia. In questo senso, la SF-24, con Charles Leclerc e Carlos Sainz, si conferma la vettura che ha ottenuto il maggior numero di punti di recente, un risultato non scontato dopo le difficoltà di metà stagione. A Maranello, infatti, si è lavorato duramente per risolvere i problemi aerodinamici emersi con il pacchetto introdotto in Spagna, e questo obiettivo è stato ampiamente raggiunto.
Interlagos era una pista che, in teoria, non avrebbe dovuto adattarsi al progetto attuale sviluppato sotto la guida di Diego Tondi. Le condizioni climatiche hanno fatto emergere vecchie problematiche, come una macchia d’olio che galleggia sull’acqua. Tuttavia, ciò che si è visto ieri non dovrebbe ripresentarsi nelle prossime gare, che si disputeranno in luoghi dove Giove Pluvio dovrebbe restare spettatore.

Gp Brasile: Ferrari vittima di un weekend negativo, non di una vana ambizione
In passato, a Maranello si è peccato di troppa ambizione, credendo di poter puntare alla gloria in base ai risultati delle gare precedenti. Questa volta, invece, l’errore non è stato commesso: ogni rappresentante del Cavallino Rampante sapeva che in Brasile si sarebbe dovuto giocare in difesa, provando poi a massimizzare i risultati in circuiti più adatti alle caratteristiche della SF-24.
Insomma, il mezzo passo falso a San Paolo non è frutto di quella presunzione che spesso accompagna i vincenti, ma di eventi imprevisti e condizioni a cui la monoposto non si è adattata. Da un punto di vista tecnico, questo campionato del mondo 2024 non ha un dominatore assoluto, dato che si è dipanato a fasi alterne: c’è stato un momento Red Bull, poi un breve lampo Mercedes, poi McLaren, con la Ferrari che si è inserita racimolando un buon numero di vittorie.
Proprio questo andamento imprevedibile può dare fiducia agli uomini del Cavallino Rampante per le ultime tre gare, che chiuderanno un campionato 2024 ormai deciso nella classifica piloti ma ancora aperto per il titolo costruttori, con tre scuderie pienamente in corsa per scrivere la storia.
Nonostante una gara da dimenticare, l’ambiente Ferrari resta coeso, a differenza di alcuni tifosi – o presunti tali – che si dividono in una faida assurda e incomprensibile tra pro-Leclerc e pro-Sainz. La squadra sa cosa vuole e cosa fare per ottenerlo. Durante le tre settimane di pausa, in realtà, si lavorerà intensamente per essere pronti alla tripletta finale, che inizierà con il Gran Premio di Las Vegas, un circuito amico che presenta staccate profonde e curve strette che si adattano bene alla SF-24.

Ferrari: fiducia per il futuro
La fiducia per il futuro nasce dalla consapevolezza dei progressi fatti. È questo lo spirito che muove la Ferrari in vista del “triello” finale, che si vuole affrontare al meglio per scrivere la storia e riportare a Maranello quel titolo che manca da oltre tre lustri.
Fred Vasseur non si è nascosto quando ha dichiarato, dopo la gara: “Faremo del nostro meglio per mantenere la lotta aperta fino ad Abu Dhabi“. Senza arroganza, con la giusta modestia e la consapevolezza delle proprie capacità, la Ferrari ci proverà fino in fondo. In questa guerra sportiva, la bandiera bianca è ben lontana dall’essere issata.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP