Cosa resta della giornata di Fiorano in cui ha debuttato la Ferrari SF-25? Emozione, sicuramente. Ogni esordio è accompagnato da aspettative, sogni ad occhi aperti, adrenalina e speranze. Desiderano i tifosi, fantasticano i protagonisti che sono stati travolti dall’onda rossa. Ottomila appassionati in un freddo mercoledì di febbraio, assiepati tra gli alberi (non sempre trattati con cura), aggrappati alle barriere e alla fede incrollabile verso il totem rosso che condiziona la loro vita. Gioie e dolori che si intersecano in un legame inscindibile, alimentando il sogno anche nelle stagioni più buie.
Ma quella del 2025 non può esserlo. Sono troppi i segnali positivi. Maranello, anche con quella tipica foschia invernale, sembra essere illuminata da una luce nuova e calda. E non solo per la presenza di Lewis Hamilton. Il 2024 ha riacceso speranze che l’anno prima sembravano sopite. Battere la Red Bull è possibile ed è accaduto nella classifica costruttori. Piegare la Mercedes è quasi una costante e mettere nel mirino la McLaren non sembra poi essere un’utopia.
Ferrari e il cambio di mentalità con Fred Vasseur
Rispetto alla vecchia gestione di Mattia Binotto, oltre alla ristrutturazione tecnica, è giunto un netto cambio di mentalità. Ambiti, quello psicologico e quello organizzativo, che si muovono parallelamente senza mai allontanarsi l’uno dall’altro. In Ferrari credono di aver fatto le cose giuste in questo inverno dopo un 2024 al di sopra delle aspettative, nel quale i tecnici sono riusciti a rispondere alle difficoltà emerse a seguito dell’introduzione degli aggiornamenti spagnoli che avevano mandato la SF-24 fuori traiettoria.
Il rinnovato spirito ferrarista è ben manifestato dalle parole che Charles Leclerc ha proferito a Sky Sport dopo aver testato la Ferrari SF-25. “Le sensazioni? Quello che è buono è che non ci sono state sorprese negative, che poi è quello che vuoi quando fai dei primi giri in condizioni del genere. La mia voglia di diventare campione del mondo è sempre la stessa perché amo quello che faccio, ma soprattutto amo la Ferrari e voglio vincere con la Ferrari”.
“Centrare un titolo in rosso sarebbe una cosa assolutamente incredibile e sto facendo di tutto per riuscirci il più velocemente possibile. Spero che questo sia l’anno giusto. Abbiamo lavorato veramente bene, tutti nel team hanno spinto come dei matti per fare in modo che arrivassimo ai primi test della settimana prossima in Bahrain il più pronti possibile”.
“Sarei deluso se non vincessimo almeno uno dei due titoli? Direi di sì! L’anno scorso siamo finiti secondi in classifica Costruttori ed ero molto deluso. Quindi, di sicuro, l’obiettivo sarà quello di vincere, che poi in Ferrari è sempre quella l’ambizione. Dunque sarei deluso a fine anno se non ci fossero i due titoli, ma faremo di tutto per fare in modo che questo sogno diventi realtà”.

Ferrari: consapevolezza, non sicumera
Parole coraggiose quelle del monegasco, che ha letteralmente gettato la maschera seguendo la traccia delineata da Fred Vasseur, il quale in altre interviste ha sostanzialmente espresso lo stesso punto di vista.
Sicumera? No, semplicemente un team si mostra consapevole della sua forza. Qualcuno criticherà questo modo di procedere ritenendolo inutile spocchia. Siate onesti: preferite questa versione della Ferrari o quella timorosa, insicura, dall’incedere incerto? Il Cavallino azzoppato e claudicante ha imperversato per troppi anni, è di gran lunga meglio osservare uomini e donne finalmente sicuri della propria forza, che non giocano con le parole e non si nascondono dietro a uno spillo.
Preferiamo una squadra consapevole di sé piuttosto che una compagine passiva, assuefatta alla sconfitta, molle nel morale, col capo chino e genuflessa ai potenti di turno. Le vittorie si costruiscono anche con la giusta mentalità, non trovate? A Maranello sono sul pezzo. I tifosi della rossa sapranno essere pronti?
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP