A distanza di 48 ore non si placa il clamore intorno alla doppia squalifica della Ferrari dal Gran Premio della Cina. Un’onta per un marchio blasonato che, dopo il “fattaccio” si è trincerato dietro un asettico comunicato stampa che non ha chiarito dinamiche né ha fatto luce su quali strade il team intenda prendere. E non in riferimento a scelte tecniche che rimarranno ovviamente confinate ai comparti progettuali, bensì all’eventuale rimozione dei responsabili che hanno causato una doppia topica che macchierà per lunghi anni il nome del Cavallino Rampante.
I giorni che condurranno al Gp del Giappone, dove Maranello è chiamata a dare risposte e, si spera, a metterci la faccia evitando di paraventarsi dietro una grafica mal fatta, saranno ricchi di polemiche, di accuse, di richieste di chiarimento. Ma anche di ricostruzioni e congetture che accompagnano la dolente narrazione.

Figuraccia Ferrari: il punto di vista dell’ex pilota
Chi non ha perso tempo ad esprimersi in maniera tagliente è Ralf Schumacher, commentatore per Sky Germania. L’ex pilota ha espresso dubbi sulla gestione tecnica della Scuderia di Maranello, mettendo in evidenza errori che potrebbero avere ripercussioni all’interno del gruppo.
“Non si lascerà nulla di intentato, anche perché questo avrà conseguenze grandi o piccole all’interno della squadra”, ha dichiarato il fratello di chi l’ambiente rosso lo ha fatto grande. “Una cosa è sembrata chiara: sabato erano veloci, domenica erano lenti e sono stati squalificati. E avevano come obiettivo lottare per il mondiale: questo non va affatto bene”.
Uno degli aspetti più critici riguarda il peso della monoposto di Charles Leclerc, con il monegasco che ha corso con un’auto troppo “magra”. Errori da principiante in uno sport in cui ci sono milioni di dati che avrebbero potuto aiutare. Un dettaglio tutt’altro che trascurabile, come evidenziato da Schumacher: “Se si parte dal presupposto che 10 kg significano circa tre decimi, bisogna fare un calcolo e capire quanto vantaggio c’è stato giro dopo giro”.
Ma la critica più dura arriva quando l’ex Williams si scaglia direttamente contro la Ferrari tacciandola di incompetenza gestionale. “Dopo la Sprint si presume che l’ingegnere sappia cosa stia facendo, perché può vedere l’usura del fondo. E questo non può accadere”, ha affermato Schumacher alludendo all’eccessiva usura del pattino della vettura di Hamilton che andava previsto prima.

Le parole di Ralf Schumacher mettono ulteriormente pressione su una Ferrari già sotto esame, una squadra spiazzata dopo i proclami invernali e che è chiamata a reagire rapidamente per evitare che la concorrenza, già lanciatissima in classifica, diventi irraggiungibile nel volgere di pochi gran premi.
Per ora da Maranello le bocche restano cucite: nessuno si esprime, nessuno controbatte alla mole di critiche feroci che stanno piovendo su Frédéric Vasseur e i suoi. Forse l’unica maniera per replicare in sostanza è dimostrare di aver capito i problemi e di averli superati una volta e per tutti. È giunto il momento dei fatti perché le chiacchiere e gli annunci se ne vanno via con il vento. Coi buoni propositi i mondiali non si vincono, serve concretezza.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, Sky Germania