Avete letto il comunicato che la Ferrari ha prodotto dopo la doppia squalifica raccolta nel Gran Premio della Cina? No? Lo agevoliamo per il vostro (dis)piacere:
COMUNICATO
A seguito delle verifiche tecniche post-gara della FIA, entrambe le nostre vetture sono risultate non conformi ai regolamenti per motivi diversi.
La vettura numero 16 è risultata sottopeso di 1 kg, mentre l’usura dello skid posteriore della vettura numero 44 è risultata inferiore di 0,5 mm al limite consentito.
Oggi Charles ha seguito una strategia a una sola sosta, il che ha comportato un elevato degrado degli pneumatici, causando il sottopeso della vettura. Per quanto riguarda l’usura dello skid di Lewis, abbiamo calcolato erroneamente il consumo per una piccola differenza.
Non c’era alcuna intenzione di ottenere un vantaggio. Impareremo da quanto accaduto oggi per assicurarci di non ripetere gli stessi errori in futuro. Chiaramente, non è il modo in cui volevamo concludere il nostro weekend del GP di Cina, né per noi stessi né per i nostri tifosi, il cui supporto per noi è incrollabile.
SHANGHAI, CINA – 23 marzo 2025

Ferrari, dove sono le scuse?
Ma cos’è ‘sta roba? Sembra il dispositivo di una sentenza o il dispaccio di un ente governativo. Nemmeno il Presidente della Repubblica emana note così algide. I comunicati sullo stato di salute del Papa erano più caldi di questa scarna missiva in cui manca ciò che doveva essere scritto a caratteri cubitali: “SCUSATECI PER QUESTA FIGURA INDEGNA”.
Bastava davvero poco per avvicinare un’entità che si vede metafisica ma che in vece è più fallibile dell’ultimo sciagurato senza né arte né parte. Troppo cattivo? Macchè, potrei esserlo molto di più.
La Ferrari, negli anni, ha compiuto tanti progressi sul fronte comunicativo. Si è svecchiata provando a de-istituzionalizzarsi. Ma la cosa funziona quando tutto fila per il verso giusto. Quando c’è l’intoppo – e che intoppo – si torna a comunicare come un notaio di provincia annoiato.
L’arrivo di Lewis Hamilton ha portato un nuovo modo di porsi sui canali che oggi servono per relazionarsi al pubblico: i social media. Ma il processo è lungi dall’essersi concluso. Dopo l’abbuffata estatica dell’inverno alla Ferrari è bastato un weekend altamente negativo per arroccarsi nuovamente nella sua torre d’avorio ritornando a essere il soggetto anti empatico che era fino a qualche tempo fa.

Ferrari, è tempo di modernizzarsi!
Non si pretende che Roma venga costruita in un giorno. Ma nemmeno che siano necessari millenni. Maranello deve darsi una svegliata e tracciare una linea comunicativa coerente, che non viva di sbalzi umorali n base a ciò che emerge dalla pista. Il bollettino diramato ieri sera, giunto anche in ritardo se proprio vogliamo essere pignoli, è incoerente con la svernata mediatica che il Cavallino Rampante sta provando a darsi.
Un’informativa anacronistica, desueta nella forma, insoddisfacente nella sostanza. Maranello ha alzato il muro di pinkfloydiana memoria. Una mossa incoerente con la politica recente, un’azione che mostra scarsa empatia per un popolo rosso che ieri ha sofferto non ricevendo spiegazioni. Non serviva un’immagine glabra, scarsa di amore verso la fanbase. Sarebbe stato necessario metterci la faccia prima di chiudere le valigie e lanciarsi nel mesto viaggio di ritorno verso l’Italia. Qualcuno esca allo scoperto, non è mai troppo tardi per farlo!
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP