Ferrari: Charles Leclerc sta pagando l’assenza di punti di riferimento?

Troppi test in pista e pochi punti di riferimento tecnici. Charles Leclerc paga la confusione che si vive in Ferrari che è alle prese con una vettura non ancora guarita e che non può più contare sulle cure di chi l'ha concepita: Enrico Cardile

Allora, il nuovo fondo funziona o no? Questa è la domanda che frulla per la testa a tutti i tifosi della Ferrari. Vi deluderemo: non avrete la risposta alla domanda. Possiamo affidarci alle sensazioni superficiali e al “comportamento estetico” del mezzo per fare una valutazione rapida e dire che il bouncing non s’è visto sulla SF-24 tra le pieghe dell’Hungaroring.

Ma è merito dell’evoluzione introdotta dagli ingegneri orfani di Enrico Cardile o di una pista nella quale non si toccano velocità in curva elevate? Altro quesito inevaso e inevadibile a meno che non abbiate per mano le telemetrie e tutti i dati di cui dispongono i team e non di certo quelli rubacchiati su Twitter ed estratti da algoritmi sì funzionanti ma di certo non totalmente spieganti perché incompleti. 

Durante le prime libere la rossa aveva dato segnali incoraggianti con Sainz a chiudere in testa e Leclerc a fermarsi in terza piazza dopo un piccolo errore che forse gli era costato la miglior performance della sessione. 

Nelle seconde libere il giorno che si fa notte. Al netto dei tempi puri, altri elementi hanno destato qualche preoccupazione: l’ovvio, ossia l’incidente di Charles (qui il video dell’errore e dell’impatto), e l’elemento meno visibile: il passo gara. “Nel complesso è stato un venerdì positivo, che è qualcosa di particolarmente importante considerato quanto è complicato questo tracciato in termini di messa a punto”. 

È stato anche significativo, viste le alte temperature che abbiamo trovato, poter provare tutti i tipi di mescola in condizioni così estreme. Abbiamo raccolto molti dati utili e sembra che questo fine settimana siamo in una forma migliore. Tuttavia è solo venerdì, quindi vediamo come vanno le cose domani”. Questo il giudizio di Carlos Sainz che, diplomatico forse perché parlava ai canali ufficiali del team, non ha fatto menzione di una SF-24 che sui long run non è sembrata all’altezza di McLaren (apparsa in forma smagliante, con Norris), Red Bull rinnovata e in versione “vecchia” e Mercedes

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Ferrari SF-24, Gp Ungheria 2024

C’è del lavoro da fare, al di là dei progressi sul fronte del pompaggio aerodinamico. “Dobbiamo ancora lavorare sul passo gara perché avevamo una sola macchina nelle FP2 e non potevamo fare paragoni, vedere anche da quale giro dovremmo attaccare in stint lunghi. Ma per quanto riguarda il ritmo in qualifica, sembriamo a posto”, ha spiegato Vasseur ai microfoni di Sky.


Ferrari: troppe variabili confondono Charles Leclerc?

E che si debba ancora approfondire appare piuttosto evidente. Ma dove la Ferrari deve imprimere la svolta è sui punti di riferimento dati ai propri piloti. I continui cambi di pacchetti e le interminabili prove in pista hanno fatto perdere punti di riferimento soprattutto al monegasco. Fred ne è consapevole visto che ne ha parlato apertamente: “Il momento difficile di Leclerc? È chiaro che le ultime gare sono state difficili per lui ma anche per tutta la squadra”. 

Onestamente – ha proseguito il manager di Draveil – c’è stato qualche problema tecnico con la macchina, non è probabilmente un segreto che Charles si aspettava qualcosa di più dalla vettura e a volte si è esagerato un po’. Ma comunque dobbiamo reagire da squadra, è inutile puntare il dito contro qualcuno. Si vince insieme e si perde insieme, e quando le cose vanno male dobbiamo reagire come gruppo“.

Charles Leclerc perde il controllo della Ferrari SF-24 durante le seconde libere del Gp d’Ungheria 2024

Vasseur, nel resto dell’intervento, ha spiegato che la SF-24 ha fatto un passo avanti rispetto a Silverstone e all’Austria. Ma ciò non significa che le difficoltà siano state completamente risolte per il resto della stagione. E questa, se vogliamo, non è un’uscita tranquillizzante.  

È in questo contesto che Leclerc non riesce più a esaltarsi. L’errore commesso ieri è meno veniale di quanto possa sembrare e rivela difficoltà irrisolte. Charles stava andando molto veloce in Curva 4 e nel momento dell’avvio della carambola si stimava che girasse a 20 km/h in più di altri passaggi. 

Non è un caso che la topica sia scaturita nella curva più veloce del tracciato ungherese, in quel tipo di piega che resta sullo stomaco alla SF-24 che tradisce il pilota offrendo sicurezze effimere che in realtà non può garantire. Attenzione, non è un tentativo maldestro di scagionare il monegasco: le responsabilità sono tutte sue; ma il contesto e le problematiche non ancora del tutto superate possono aver inciso nella dinamica dell’errore.  

La Ferrari ha bisogno di trovare la quadratura del cerchio e deve farlo anche in fretta. Leclerc ha bisogno di punti di riferimento, di materiale tecnico coerente e sincero col quale operare per evitare errori come quello di ieri avvenuto in un turno di libere. Quindi situazione che si può tranquillamente recuperare, così come egli stesso ha spiegato dopo la sessione.

La Ferrari SF-24 nel giovedì di verifiche, Gp Ungheria 2024.
Crediti foto: Albert Fabrega

C’è tanto lavoro da fare in questo sabato magiaro. Per Charles i compiti saranno raddoppiati perché deve recuperare il tempo perso definendo, in una sola ora, sia le cose sul giro push, sia i parametri per la gara, aspetto nel quale Sainz è sembrato in difficoltà rispetto alle altre vetture più quotate per la vittoria finale. 

Come abbiamo spiegato in fase di presentazione dell’evento, anche il GP d’Ungheria sarà usato come grande test per capire dove può e deve andare la SF-24 in termini di traiettoria di sviluppo. È comprensibile che un pilota come Leclerc possa vivere un po’ di condizionante frustrazione nel constatare che scende in pista più per provare cose che per sfidare se stesso, il cronometro e i rivali. 


Crediti foto: Scuderia Ferrari HP

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