Ferrari: è finito il tempo delle chiacchiere

Dopo l'ufficialità dell'addio di Enrico Cardile non ci sono più scuse per la Ferrari che deve passare dalle tante parole ai fatti

Le ultime quattro gare del mondiale di Formula Uno hanno riportato la Ferrari coi piedi per terra. Tante delusioni e pochissime soddisfazioni, arrivate tra l’altro in maniera fortuita (vedasi il podio di Sainz in Austria). La vetta sempre più lontana e una Mercedes che si è messa stabilmente davanti in un programma di recupero che ha funzionato a suon di vittorie e podi. 

Dalla pancia della Scuderia arrivano tante parole, molti propositi di riscatto ma il piatto piange. “Questo fine settimana abbiamo imparato molto sulla vettura e abbiamo fatto un buon passo avanti, il che è incoraggiante per il resto della stagione. Ora dobbiamo costruire sulle conoscenze che abbiamo acquisito e farne tesoro per le prossime due gare. Tutti nella squadra, me incluso, sono impazienti di ottenere nuovamente dei buoni risultati“, ha detto Fred Vasseur dopo il Gran Premio di Gran Bretagna.

Un manifesto programmatico che deve avere seguito, altrimenti si tratterà di propositi appesi a un albero che il vento rischia di portarsi via. Non è lo scopo della nostra redazione quello di accanirsi sul paziente sofferente, non siamo mossi da un tale cinismo, ma a un certo punto alle parole devono seguire i fatti. E a Maranello si parla a vuoto da troppo tempo spiegando cose che non vengono confermate dalla pista. 

Ferrari Vasseur
Momento difficile per la Ferrari. Frédéric Vasseur chiamato a superare il primo vero stress test

Il “dobbiamo capire” binottiano che diventa motto anche per l’attuale dirigenza. Film già visto che sarebbe ora di archiviare. “Penso che abbiamo fatto un passo in avanti questo weekend, almeno dal punto di vista tecnico. Ora abbiamo un’idea decisamente più chiara della situazione rispetto a venerdì mattina”.

Venerdì, quando il pacchetto Barcellona era stato oggetto di comparazioni con quello di Imola uscendo, nei fatti, bocciato. Definitivamente? Questo lo sanno solo in Ferrari. E tutte le anticipazioni che leggerete nei prossimi giorni saranno spazzatura. Perché la decisione arriverà solo dopo analisi più approfondite. 

Vasseur, forse per darsi forza in un momento complicato, si aggrappa alla storia per trovare quegli elementi che possono tornare ad indicare una via che oggi è coperta da grandi barriere frangivista. 

L’anno scorso eravamo nella stessa situazione allo stesso punto della stagione, tra Silverstone e Budapest. A Zandvoort ci siamo fermati per eseguire uno scan completo della macchina e da lì abbiamo fatto una bella rimonta”.

“Il punto è che quando hai un problema non puoi fare dei test per capirlo. A volte si decide di compromettere le sessioni del venerdì, sacrificando un po’ di tempo per il weekend pensando al medio termine . Ci siamo messi in una situazione difficile, ma lo sapevamo già prima”, ha arringato l’ex Sauber. 

Ferrari SF-25, Gp Gran Bretagna 2024

Ferrari: bouncing inatteso

La correlazione in termini di carico aerodinamico è ok. Il bouncing però a volte sbuca fuori dal nulla. Il fenomeno non si verifica in galleria del vento e non è possibile prevedere se sarà migliore o peggiore con delle nuove parti. Negli ultimi 16 mesi tutti gli aggiornamenti avevano un’ottima correlazione con la galleria del vento. Con questi abbiamo avuto un problema, ma non è la fine del mondo”.

Beh, essere sorpresi possedendo una correlazione così solida non è la fine del mondo, ma di certo non è una bella figura per un comparto tecnico che ultimamente sembra un po’ allo sbando e senza una guida solida. La soluzione? All’orizzonte, ma senza troppe certezze: “La soluzione è trovare un compromesso con la prestazione sviluppando un nuovo pacchetto. Nelle prossime gare dovremo fare i conti con questa macchina, ma prima o poi avremo un pacchetto con meno bouncing”. 

Enrico Cardile -Ex direttore tecnico Scuderia Ferrari

Ferrari: l’addio di Enrico Cardile

Chi dovrà operare le modifiche ormai necessarie? “Oggi Cardile è ancora il direttore tecnico della Ferrari”, diceva ieri Vasseur a chi gli chiedeva del futuro dell’ingegnere che le cronache vogliono alla Aston Martin. Poco fa la Scuderia ha annunciato l’addio del suo direttore tecnico

È chiaro che il Cavallino può contare su risorse interne per sostituire il professionista, ma non è un buon segno assistere al secondo avvicendamento in due anni di una figura così importante per l’economia di una squadra di Formula Uno.

Per Ferrari è tempo di chinare il capo sui libri, di parlare meno e di portare più fatti. È brutale messa così? Trovate forme più dolci per ingoiare il pillolone amaro.  


Crediti foto: Scuderia Ferrari HP

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