Un sogno lungo 53 anni – La Ferrari si è laureata campione del mondo marche e piloti nel Campionato del Mondo Endurance 2025. No, non è un sogno: è realtà. Dopo anni di delusioni e di attesa per il tifo ferrarista, da Maranello arriva una gioia che mancava da ben 53 anni, quando la Ferrari 312pb trionfava nel campionato Sport Prototipi. Un successo che restituisce alla Ferrari il primato assoluto nell’endurance.
Tanto ci è voluto per riportare il titolo marche a Maranello. È servito un progetto ambizioso, sostenuto da una squadra fortissima che in questi anni ha dimostrato coesione, visione e determinazione verso un unico grande obiettivo: imporsi nel panorama mondiale dell’Endurance.

Un percorso che ha portato a vincere tre 24 Ore di Le Mans consecutive con tre vetture diverse, fino ad arrivare nel 2025 a dominare e annichilire gli avversari in una stagione perfetta, nella quale la Scuderia Ferrari ha finalizzato tutto ciò che di buono era stato costruito nel 2023 e nel 2024.
L’evoluzione della Ferrari 499P
Nei primi due anni di vita della Ferrari 499P erano arrivate due vittorie storiche alla 24 Ore di Le Mans, ma senza mai riuscire a incidere realmente durante l’intero arco della stagione.
Nel 2023 il progetto era ancora acerbo rispetto alla più esperta Toyota. Nel 2024, invece, era mancata la finalizzazione di alcune gare nella prima parte di campionato. Vuoi per errori strategici, come accaduto a Imola, vuoi per episodi sfortunati o decisioni discutibili della direzione gara a Spa-Francorchamps.
Fatto sta che quelle due annate si sono rivelate fondamentali per il successo del 2025, anno in cui la squadra è riuscita a mettere tutto insieme: una vettura affidabile, una gestione impeccabile e un gruppo tecnico e sportivo coeso. Il risultato è stato un dominio nella prima parte di mondiale, con quattro vittorie su quattro gare e un bottino di punti quasi massimo.
Le parole di Coletta e Cannizzo
Come confermato subito dopo la conquista dei titoli da Antonello Coletta e Ferdinando Cannizzo. Ecco le loro osservazioni.
Antonello Coletta, Global Head of Endurance and Corse Clienti: “In Bahrain abbiamo concluso un’annata memorabile ottenendo un risultato storico. Il progetto della 499P, con la quale siamo tornati nella top class dell’endurance, ha sinora raggiunto risultati eccezionali, grazie ai tre successi a Le Mans, alla vittoria del titolo Mondiale Costruttori e al successo in quello Piloti, con i tre equipaggi ai primi posti della classifica”.
“Sono orgoglioso di guidare questa squadra e ringrazio tutti i suoi componenti, protagonisti in egual misura di questi successi: senza il loro lavoro prezioso, la passione e la dedizione tutto questo non sarebbe possibile. A fine gara, vedendo tutti i piloti e il team festeggiare insieme, abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione di quanto questo gruppo sia coeso. Mi piacerebbe infine rivolgere un pensiero per Andrea De Adamich, che è mancato nei giorni scorsi: sono sicuro che avrebbe gioito assieme a noi per questo successo straordinario”.

Ferdinando Cannizzo, Head of Endurance Race Cars: “Abbiamo coronato il sogno di diventare campioni del mondo lavorando tanto e con umiltà per arrivare sino a questo traguardo. Nel 2023, vincendo la 24 Ore di Le Mans, ci siamo subito resi conto della bontà del progetto, e i successi in Francia nei due anni successivi hanno confermato che la strada fosse quella giusta”.
“Il successo iridato lo abbiamo costruito in particolare lo scorso inverno, quando abbiamo lavorato senza sosta per comprendere come sfruttare appieno il potenziale di questa vettura. Ringrazio tutta la squadra Ferrari – AF Corse e tutte le persone che, in pista e a Maranello dal remote garage, hanno saputo regalare a tutti noi questa gioia”.
L’ultima battaglia in Bahrain
La Ferrari è arrivata all’ultimo appuntamento della stagione con un ampio vantaggio in classifica mondiale, anche se parzialmente ridotto nella seconda parte di campionato, in cui le gare di San Paolo e Fuji avevano messo in difficoltà la squadra, portando due pesanti zeri in classifica.
In Bahrain, l’obiettivo era chiaro: evitare errori strategici, non incorrere in penalità, restare lontano dai guai e portare le vetture al traguardo per sigillare definitivamente i titoli iridati.

Come anticipato alla vigilia (link), la Porsche avrebbe potuto riaprire la lotta mondiale solo con una doppietta. Da questo punto di vista la Toyota ha avuto un ruolo determinante, imponendo un ritmo indiavolato che l’ha portata a dominare la gara con una doppietta, consegnando così – indirettamente – il titolo mondiale alla Ferrari.
Passo gara e zero errori la chiave del successo
La Scuderia ha gestito con intelligenza le otto ore di gara, amministrando il passo e portando le vetture al traguardo in modo impeccabile. Il ritmo delle Rosse è stato molto competitivo nelle prime ore, quando sole e temperature elevate hanno influenzato le strategie delle squadre in pista.
Le tre 499P hanno imposto un’andatura di alto livello, restando in scia alla Toyota che viaggiava in aria pulita e sfruttando appieno il potenziale della vettura, particolarmente efficace nella gestione degli pneumatici Michelin, soprattutto nel finale degli stint.

È in questa fase che la Ferrari ha costruito la propria rimonta verso le posizioni di vertice, per poi consolidarla durante le ore notturne, quando il degrado delle gomme ha inciso in misura minore sulle prestazioni complessive.
Lo scambio di posizioni nel finale tra la n.51 e la n.50 è stato il simbolo della lucidità e dello spirito di squadra che hanno contraddistinto la stagione, permettendo di rafforzare ulteriormente il dominio assoluto anche nella classifica piloti. Con questo risultato, infatti, le prime tre posizioni del mondiale Piloti sono occupate interamente dalle Ferrari ufficiali: un trionfo totale.

Un successo che va oltre la pista
Il 2025 rimarrà impresso nella storia della Ferrari come una delle stagioni più iconiche dell’era moderna. A sottolinearlo è stato anche il presidente John Elkann: “Un traguardo che ci riempie di orgoglio e rappresenta il coronamento di un sogno, l’apice di un percorso iniziato nel 2022, quando abbiamo deciso di tornare a competere nella classe regina delle competizioni Endurance”.
“Un percorso che ci ha visti trionfare per tre volte consecutive a Le Mans e che oggi ci permette di celebrare non solo due titoli mondiali, ma soprattutto la forza di una squadra che ha saputo lavorare come un corpo unico affrontando le tante difficoltà dell’Endurance con l’umiltà di imparare e migliorare sempre”.
Verso il 2026: continuità e fiducia nel progetto
Ora lo sguardo è già rivolto al 2026. La Ferrari ha infatti dichiarato che affronterà la nuova stagione senza introdurre ulteriori joker evolutivi. Una scelta coraggiosa, che testimonia la convinzione della squadra nei propri mezzi e nella solidità del progetto 499P.
Un progetto che, nonostante i successi, sembra avere ancora margine di crescita, considerando che l’unica modifica significativa apportata finora risale alla 6 Ore di San Paolo 2024, con l’aggiornamento dei condotti dei freni.
La decisione appare ancor più audace se confrontata con le mosse degli avversari diretti. Toyota, dopo anni senza interventi di rilievo, ha introdotto un’importante evoluzione aerodinamica della GR010, mentre BMW ha lavorato su aggiornamenti mirati all’anteriore della propria Hypercar.
Il 2026 porterà inoltre l’esordio della nuova Genesis LMDh, ulteriore variabile che arricchirà la griglia della classe regina. In questo scenario, la strategia Ferrari di non anticipare sviluppi appare come una prova di forza ma anche come un gesto di intelligenza gestionale: osservare la concorrenza, valutare le loro scelte e introdurre novità solo quando realmente necessario, dopo test approfonditi e verifiche complete, evitando sprechi di risorse.
Un modo di gestire il reparto corse che profuma di logica e buon senso. Due concetti che, nell’universo Ferrari, non sempre sono stati facili da mantenere costanti nel tempo.



