Ferrari, Callum Frith: “Suzuka sfida speciale per le gomme”

L'esperto delle gomme della Ferrari, Callum Frith, parla delle difficoltà che presenta una pista severa come Suzuka

Alla vigilia del weekend del Gran Premio del Giappone parla Callum Frith, tyre performance engineer della Scuderia Ferrari. Nel solito schema a “tre domande e tre risposte”, il team italiano ha dato parola all’esperto delle gomme su una pista nella quale sarà grande protagonista il degrado termico delle coperture che Pirelli ha portato nelle specifiche più dure del ventaglio 2024: C1 (bianca – hard), C2 (gialla – medium), C3 (rossa – soft).


Ferrari: le osservazioni del tyre performance engineer Callum Frith

Quello di Suzuka è un circuito severo per tutta la monoposto e gli pneumatici non fanno eccezione. Quali saranno le sfide questo weekend?

A Suzuka abbiamo molte curve veloci, quindi i livelli di energia nelle gomme sono tra i più alti dell’intera stagione. Per questo motivo Pirelli porta le tre mescole più dure che vengono utilizzate solo nelle piste più impegnative per gli pneumatici. Inoltre, l’insolita forma a otto del tracciato comporta un alto grado di stress su tutte e quattro le gomme, con il setup della vettura e il meteo – qui sempre imprevedibile – che giocano un ruolo importante”. 

Se aggiungiamo anche un asfalto molto abrasivo, è facile intuire che possiamo aspettarci una gara con alto degrado delle gomme e strategie a più soste. Insomma, questo weekend sarà una prova impegnativa per le gomme da tutti i punti di vista!

F1

Dopo le prime tre gare possiamo dire che la SF-24 gestisce meglio le gomme rispetto alla SF-23. Da cosa deriva questo miglioramento?

Uno dei nostri principali obiettivi era migliorare la performance in gara e abbiamo cercato di affrontare il tema della gestione gomme da più fronti. Nella fase di sviluppo della vettura abbiamo lavorato soprattutto per mettere a disposizione dei piloti una piattaforma consistente”. 

Quest’anno – ha proseguito il 31enne ingegnere di Shropshire –  la vettura è più prevedibile e per Charles e Carlos è dunque più facile non stressare eccessivamente le gomme al variare delle condizioni di gara, ad esempio quando si trovano nel traffico, o quando cambia il vento, o semplicemente quando nel corso degli stint le gomme degradano e diminuisce l’aderenza”. 

Per quanto riguarda la gestione in pista, insieme ai piloti abbiamo elaborato un piano che individua i momenti dove è necessario prestare maggiore attenzione alle gomme per ottenere il miglior tempo possibile, tenendo naturalmente presente la strategia e le caratteristiche specifiche di ogni circuito. È uno strumento che utilizziamo in real time durante la gara per dare feedback ai piloti via radio”.

Ferrari SF-24, Gp Australia 2024

Parliamo di te: come sei arrivato in Ferrari? Da dove nasce la tua passione per il motorsport?.

Sono appassionato di motorsport fin da bambino, quando guardavo la Formula 1 in televisione e non mi perdevo una gara al circuito di Donington Park, vicino a casa mia. Al liceo ho avuto la bellissima opportunità di fare una piccola esperienza di lavoro nel team Williams e grazie a questo ho iniziato a credere che una carriera nel motorsport fosse possibile”. 

Appena finita l’università, durante un evento di Formula Student, ho scoperto il programma Ferrari F1 Engineering Academy, dedicato ai neolaureati. Ho passato le selezioni e sono arrivato a Maranello. Ho fatto esperienza all’interno del team gomme, inizialmente seguendo le gare dal remote garage e poi in pista durante i test, prima di spostarmi nella squadra corsa, in cui sono impegnato ancora oggi”.


Crediti foto: Scuderia Ferrari, Linkedin

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