Quando Mattia Binotto ha lasciato la Ferrari alla fine del 2022, molti pensavano che l’ultima sua eredità fosse la SF-23, una vettura che avrebbe dovuto rappresentare il culmine del suo lavoro come team principal. Alcuni tifosi parlavano di questa monoposto come “il suo ultimo regalo” alla Scuderia, una macchina con cui la Ferrari avrebbe potuto riscattarsi. Tuttavia, guardando ai fatti di oggi, è evidente che l’ultimo vero dono di Binotto è stato un manuale non scritto di tutto ciò che non andrebbe fatto nella gestione di una squadra di Formula 1.
Con l’arrivo di Frédéric Vasseur, la Ferrari ha gradualmente smantellato l’era Binotto e, nel 2024, possiamo finalmente dire che la Scuderia è al 100% sotto la guida del nuovo team principal. Vasseur ha preso in mano le redini, riconosciuto gli errori del passato e si è concentrato sulla loro correzione. Il risultato? Una Ferrari che sta finalmente ritrovando competitività e credibilità, dopo anni di incertezze e scelte discutibili.
Mancanza di leadership
Uno dei principali problemi sotto la gestione Binotto era la mancanza di una leadership forte. Binotto, da ingegnere di grande esperienza, aveva grandi competenze tecniche, ma non ha mai saputo imporsi come leader carismatico e deciso. Le sue dichiarazioni spesso vaghe e la sua incapacità di affrontare di petto i problemi interni hanno lasciato la Ferrari in balia di decisioni contraddittorie.
Vasseur ha fatto esattamente l’opposto. Fin dai primi mesi, ha mostrato una leadership solida, prendendo decisioni chiare e mirate. Ha ridefinito i ruoli e le responsabilità all’interno del team, stabilendo una catena di comando più chiara. Non si è mai tirato indietro nel prendere posizioni scomode, ma necessarie, eliminando quella diplomazia eccessiva che tanto aveva frenato il team sotto la gestione precedente.
Errori strategici continui
Sotto Binotto, uno dei maggiori talloni d’Achille della Ferrari era la strategia di gara. Errori sui pit stop, mancate risposte ai cambiamenti in pista e decisioni tattiche che sembravano prese all’ultimo minuto hanno caratterizzato l’era Binotto. Il GP di Monaco 2022, in cui Leclerc perse la gara a causa di una chiamata sbagliata ai box, è solo uno dei tanti esempi emblematici.
Vasseur ha imparato bene la lezione di questi fallimenti. Sin dal suo arrivo, ha lavorato per rafforzare il team di strategia, introducendo processi più rigorosi e un’analisi dati più approfondita. La Ferrari non è più quella squadra che prende decisioni impulsive o frettolose; al contrario, è diventata più reattiva e meglio preparata. Le gare del 2024 dimostrano che gli errori strategici del passato sono stati ridotti, grazie a una gestione molto più accurata e ponderata.
Confusione interna e tensioni tra piloti
Un altro aspetto che ha segnato negativamente l’era Binotto è stata la cattiva gestione delle relazioni interne, soprattutto tra i piloti. La convivenza tra Leclerc e Vettel prima, poi Sainz è stata un problema non risolto, con Binotto che non ha mai chiarito chi fosse il vero numero uno. Questa indecisione ha creato tensioni e incertezze che hanno pesato sulle prestazioni in pista e sul morale della squadra.
Vasseur ha gestito la situazione con maggiore trasparenza, ponendo fine alle tensioni interne più nocive. Il mancato rinnovo di Sainz ha chiarito il ruolo centrale di Leclerc, ma gli screzi tra i due piloti, seppur ancora presenti in pista, sono ora parte di una sana rivalità. Sainz e Leclerc, pur continuando a sfidarsi, lo fanno in modo costruttivo, lavorando insieme per il bene della squadra. Questo equilibrio ha trasformato la loro competizione in una forza positiva, creando un ambiente più sereno e produttivo rispetto al passato.
La trappola del motore irregolare
Uno dei più grandi errori gestionali di Binotto è stato l’eccessiva fiducia riposta nel progetto del motore 2019, che poi si è rivelato illegale. Le conseguenze di quella controversia sono state devastanti: la Ferrari ha dovuto fare marcia indietro, accettando compromessi che hanno dato vita a catastrofi come la SF1000, vettura che anziché celebrare i 1000 GP della Ferrari in Formula 1, ha dato vita alla peggiore stagione di sempre per la Rossa di Maranello.
Vasseur ha evitato di cadere nello stesso errore, concentrandosi su progetti tecnici più sostenibili e a lungo termine. Non ha cercato soluzioni rapide o scorciatoie, ma ha lavorato per creare una vettura competitiva, rispettosa dei regolamenti e affidabile. Questo approccio si sta rivelando vincente: la SF-24 del 2024 non solo è un’ottima base di partenza, ma anche una piattaforma migliorabile nel corso della stagione, senza quei drammatici cali di prestazione che si erano visti sotto la gestione Binotto.
Comunicazione interna ed esterna inefficace
Sotto Binotto, la comunicazione esterna della Ferrari era spesso poco chiara e difensiva. Di fronte a errori evidenti, Binotto tendeva a minimizzarli o a eludere le domande più difficili col solito “dobbiamo capire”, creando una frattura tra la squadra e il pubblico. Questo approccio ha danneggiato l’immagine della Ferrari, creando frustrazione tra i tifosi e gli appassionati.
Vasseur ha portato un cambio radicale anche in questo aspetto. È stato molto più trasparente nelle sue comunicazioni, ammettendo quando il team ha commesso errori e spiegando le strategie a lungo termine in modo più accessibile. Questo ha creato una maggiore fiducia da parte dei tifosi e ha migliorato l’immagine della squadra anche a livello mediatico. Il messaggio che la Ferrari ha mandato nel 2024 è chiaro: stiamo lavorando duramente per tornare a vincere, senza nascondere nulla.
Incapacità di evolversi nel corso della stagione
Durante la gestione Binotto, uno dei problemi principali era la mancanza di continuità nello sviluppo della vettura. Spesso, la Ferrari iniziava la stagione con un’auto competitiva, ma poi si perdeva strada facendo, incapace di tenere il passo con Red Bull e Mercedes in termini di aggiornamenti. Era evidente che già a metà stagione, la Ferrari di Binotto avesse gettato la spugna, riversando tutte le risorse sulla stagione successiva, creando un ciclico “l’anno prossimo sarà quello buono”.
Vasseur ha risolto questo problema stabilendo un programma di sviluppo continuo e mirato, che ha permesso alla Ferrari di migliorare costantemente le proprie prestazioni. Non si tratta solo di presentare una macchina competitiva all’inizio dell’anno, ma di mantenerla al vertice per tutta la stagione. Questo cambio di filosofia ha permesso alla Ferrari di rimanere competitiva nel 2024, dimostrando che il team è finalmente in grado di evolversi costantemente.
Il vero “his last gift” di Binotto
In definitiva, l’ultimo vero regalo di Mattia Binotto alla Ferrari non è stata la SF-23, ma piuttosto un esempio di ciò che non andrebbe fatto nella gestione di un team di Formula 1. Le sue carenze, dalla leadership debole alla cattiva gestione delle risorse umane e strategiche, sono servite come base per il lavoro di Frédéric Vasseur, che ha saputo correggere questi errori e portare una nuova mentalità in Ferrari.
Ora, nel 2024, la Ferrari è finalmente libera dall’era Binotto e può guardare al futuro con ottimismo, grazie a un team che ha eliminato le vecchie debolezze e si è adattato a una Formula 1 sempre più competitiva. Il percorso non è ancora completato, ma la direzione intrapresa è quella giusta: Vasseur ha trasformato la Scuderia, partendo proprio da quel “manuale degli errori” lasciato da Binotto. E i risultati iniziano a vedersi.