Alla vigilia del Gran Premio d’Italia, il Team Principal della Ferrari, Fred Vasseur, ha voluto sottolineare l’importanza dell’appuntamento di Monza, soprattutto dopo la difficile tappa di Zandvoort in cui il Cavallino Rampante è stato azzoppato dalla sfortuna e dagli errori individuali.
“Come ogni anno, attendiamo con impazienza il momento di scendere in pista a Monza”, ha dichiarato Vasseur. “Quest’anno ancora di più, visto che veniamo da una gara nella quale non abbiamo ottenuto i risultati sperati, pur avendo dimostrato di avere il passo per fare bene”.
Il manager francese ha poi posto l’accento sulla forza del legame con i tifosi: “Essere circondati dalla passione dei nostri sostenitori è una motivazione straordinaria per tutta la squadra, che ci spinge a mettere l’anima in tutto ciò che facciamo. Vogliamo dare il massimo per ripagare il loro costante supporto, ma per riuscirci dobbiamo mettere da parte le emozioni e concentrarci sull’esecuzione perfetta del weekend, dal primo giro di libere all’ultimo della corsa di domenica”.
Guardando al percorso stagionale, Vasseur ha riconosciuto i progressi della Ferrari: “Abbiamo fatto passi avanti in termini di competitività, ma con un gruppo di avversari così vicino nelle prestazioni dovremo essere impeccabili per raggiungere i risultati che ci siamo prefissati. Daremo tutto quello che abbiamo, sapendo di poter contare sull’amore e sul sostegno dei nostri tifosi”.

Gp Italia 2025, parla Piero Ferrari
Se il presente chiama Ferrari a una prestazione di livello, il fine settimana di Monza sarà anche un’occasione per celebrare la storia: leggi qui. Nel 2025 ricorrono infatti i 50 anni dal primo titolo mondiale conquistato da Niki Lauda con la Scuderia. Un traguardo che Piero Ferrari, vicepresidente dell’azienda, ha ricordato con parole cariche di memoria e sentimento.
Ripensando al 1974, quando Enzo Ferrari decise di puntare su un giovane austriaco ancora poco conosciuto, Piero Ferrari ha spiegato: “È stata una combinazione di istinto e fiducia. Clay Regazzoni aveva detto a mio padre che Niki aveva un talento straordinario e una sensibilità fuori dal comune. Poi arrivò il Gran Premio di Monaco: Niki fu eccezionale al volante di una monoposto che non poteva competere con i top team. Mio padre seguì quella gara da Fiorano e decise subito che valeva la pena puntare su di lui. Ripensandoci oggi, è incredibile come una decisione così semplice, basata sull’istinto e su una corsa vista in TV, abbia cambiato la storia della Ferrari”.
Il ricordo del 7 settembre 1975, giorno del trionfo mondiale di Lauda a Monza, resta vivido: “Non dimenticherò mai quell’atmosfera. Clay Regazzoni vinse la gara e, con Niki terzo al traguardo, avevamo la certezza matematica del titolo. Dopo il podio, Niki ed io ci abbracciammo e ricordo di aver desiderato che quel momento non finisse mai. Non fu solo una vittoria per la Ferrari; fu l’inizio di una nuova era, e per me ebbe un valore profondamente personale, come festeggiare con l’amico di una vita”.

Infine, Piero Ferrari ha voluto ricordare anche l’uomo dietro al campione: “Era brillante, ma anche divertente, spensierato e pieno di vita. La sera uscivamo spesso a cena a Modena, tra risate, scherzi e persino scommesse sui risultati dei Gran Premi… chi perdeva pagava per tutti! Dietro la sua precisione e disciplina, c’era un ragazzo che amava la vita e l’amicizia. È questo il Niki che porterò sempre con me”.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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