Non serviva certo il GP di Singapore per affermare che la situazione in casa Ferrari non è rosea. Il malcontento è generale, la tensione palpabile e la frustrazione alle stelle. E se da un lato Fred Vasseur cerca di rimarcare aspetti positivi per “nascondere” una prestazione sottotono, i piloti non sanno più come raccontare la stagione.
Lewis Hamilton parla con un’apprezzata onestà, ammettendo di volta in volta ciò che non funziona all’interno del team. Chi invece è più che rassegnato, è Charles Leclerc. Nelle interviste post sessione non si lascia andare in inutili giri di parole e senza nascondersi dietro un dito. Si apprezza il suo essere schietto, anche se causa il disappunto di tecnici e ingegneri quando afferma che “bisogna imparare da Mercedes” ai microfoni di F1TV.
E all’interno dell’abitacolo lo scenario non migliora. Costretto ad effettuare l’ennesima gara in lift and coast, al termine di essa si apre via radio con un “s**t weekend”, che tradotto in italiano equivale a “weekend di m***a”.
Leclerc e Ferrari: la crisi del settimo anno
Come nelle più grandi storie d’amore, arriva sempre il momento in cui, se non si affrontano determinate questioni, non si passa alla fase successiva. Leclerc è a Maranello dal lontano 2019 e tra stagioni competitive e deludenti, l’obiettivo mondiale è sempre sfuggito.
Eppure, il monegasco non si è mai perso d’animo, provando sempre a fare la differenza in pista, con rimonte incredibili, staccate mostruose e sorpassi impossibili. Spesso cita le parole “ce la metterò tutta”, perché per lui la speranza è sempre l’ultima a morire.
Nel corso delle stagioni, il numero dei suoi sostenitori è cresciuto notevolmente. Ed è in lui che è stata riposta quella speranza denominata mondiale. Ma considerando l’andamento delle cose, il rischio è che, ben presto, si unisca al club di coloro che non sono mai saliti sul tetto del mondo con Ferrari.
La sua mancata impresa, assumerebbe la stessa importanza di quella persa da Fernando Alonso o Sebastian Vettel. Per quest’anno i giochi sono finiti: “Vorrei poter dire di essere positivo per il resto della stagione” dice ad F1TV, “[…] ma non credo ci sia nulla nella vettura che mi faccia pensare che faremo un passo avanti”.
Unico obiettivo rimasto, ammesso che abbia ancora una sua rilevanza, è il mantenimento del terzo posto nel campionato costruttori. Max Verstappen ha totalizzato 290 punti, 8 in meno rispetto a Leclerc ed Hamilton e considerate le sue ultime prestazioni, il rischio di un sorpasso c’è.

Leclerc nel 2027: Mercedes o McLaren la prossima destinazione?
Tutto è rimandato al 2026, proprio come dodici mesi fa lo era per il 2025, e la storia sembra ripetersi. La prossima stagione, sarà cruciale per la Formula 1, una sorta di anno zero destinato a ridisegnare gli equilibri del campionato. Le novità tecniche saranno molteplici e, salvo poche eccezioni, i piloti resteranno con i team attuali per valutare da vicino il livello di competitività e confrontarsi con la concorrenza.
Il 2027, invece, può rivelarsi un anno importante per il mercato piloti. Molti contratti saranno in scadenza e le possibilità di rinnovi o cambi di scuderia sono elevate. Tra queste rientrano anche quelle di vedere Leclerc lasciare Maranello?
Uno scenario non di poco conto. L’ennesimo fallimento che Ferrari dovrebbe cucirsi addosso. La situazione contrattuale, lega il monegasco al team italiano fino al termine del 2029, ma tornano in auge le indiscrezioni circa un futuro altrove.
Ciò che dovrebbe essere interpretato come un campanello di allarme sono le parole di Nicolas Todt, manager di Charles, che lancia un messaggio forte e chiaro. Nelle sue parole rilasciate a The Strait Times, afferma:
“Molti piloti stanno aspettando di vedere quanto bene lavoreranno i vari team e quanto sarà competitiva la loro monoposto, per poi decidere se restare dove sono o cambiare squadra”. E poi avverte Ferrari: “Speriamo che le cose cambino e che il prossimo anno possa disporre di una vettura davvero competitiva con il nuovo regolamento”.
Non mancherebbero le alternative al pilota monegasco. Il suo entourage avrebbe intavolato discussioni con diversi team. È emerso il nome di McLaren ma anche più volte quello di Mercedes, che a questo punto potrebbe aprire a delle riflessioni su George Russell che non ha ancora il rinnovo e che potrebbe firmare una sorta di contratto a gettoni (1+1). Sembrerebbe che se a Brackley non si dovesse arrivare Verstappen, il “piano B” di Toto Wolff conduce nel nome di Leclerc.
E la domanda sorge spontanea: per motivi politici, gerarchici e storici vale la pena perdere un talento come Charles che più di tutti è legato al team? Colui che più di ogni altro ha una motivazione valida, fuori e dentro la pista, per vincere? Una situazione che nessuno vorrebbe affrontare, perché rivelerebbe un’amara verità: la Ferrari non sa più valorizzare chi crede davvero in lei.
Crediti foto: Scuderia Ferrari, Formula 1
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