Ferrari, rischio squalifica a Monza per la SF-24 nera

SF-24 a rischio ban al GP di Monza? Ecco perché il nero può essere un'arma a doppio taglio.

La Scuderia Ferrari ha appena svelato le nuove divise per il Gran Premio di Monza 2024, con un look decisamente audace che vede protagonisti il nero e il giallo. Dopo la deludente livrea utilizzata a Miami, che si è rivelata poco più di una dedica al name sponsor HP, sembra che la Ferrari stia puntando su una vera e propria livrea esclusiva per la tappa italiana. Ma potrebbe esserci qualcosa di più di un semplice esercizio di stile.

Il nero, grande protagonista

La tuta nera con dettagli gialli ha già acceso la fantasia degli appassionati e degli esperti del settore. Oltre al merchandising in edizione limitata, c’è una forte possibilità che anche la monoposto della Ferrari possa sfoggiare una buona dose di nero per il GP di Monza. Sebbene non ci siano conferme ufficiali sulla quantità di nero che verrà effettivamente utilizzato sulla SF-24, c’è chi azzarda l’ipotesi di una livrea quasi interamente nera. Una scelta che potrebbe sembrare folle, ma che merita di essere esaminata più da vicino.

Il nero: stile e performance

In Formula 1, il colore nero non è solo una scelta stilistica. Nel 2022, molte vetture sulla griglia di partenza hanno adottato parzialmente il nero, ma non per una questione di estetica. La nuova specifica introdotta nel 2022 ha visto un aumento di peso di circa 46 kg rispetto al 2021, con un limite di peso massimo fissato a 798 kg. In questo contesto, il nero ha assunto un ruolo fondamentale non per il suo aspetto, ma per la sua funzionalità: è il colore naturale della fibra di carbonio, il materiale principale utilizzato nelle monoposto. Evitare di verniciare l’auto consente di risparmiare preziosi chilogrammi, contribuendo a raggiungere il peso minimo richiesto senza rinunciare alle prestazioni.

Un’auto leggera: vincente o illegale?

In una competizione dove ogni grammo conta, anche un solo chilogrammo di differenza può fare un’enorme differenza in pista. Ad esempio, su un circuito come quello di Barcellona, 10 kg di peso in più possono significare un ritardo di circa 0,3 secondi sul giro. Non sorprende quindi che i team siano sempre alla ricerca di soluzioni per risparmiare peso. Tuttavia, il rischio di progettare una vettura che non rispetti i limiti di peso imposti dalla FIA è sempre dietro l’angolo.

Un utilizzo massiccio del nero potrebbe effettivamente contribuire a ridurre il peso della SF-24, permettendo alla Ferrari di guadagnare preziosi decimi di secondo in pista. Ma c’è un rovescio della medaglia: le bilance restano il nemico numero uno. Un errore di calcolo potrebbe costare caro, come è successo a George Russell durante il Gran Premio del Belgio, dove la sua vettura è stata squalificata per essere risultata 1,5 kg sotto il peso minimo.

Un rischio calcolato

Dopo l’incidente di Russell, la FIA ha deciso di intervenire, aumentando il peso minimo delle vetture a 800 kg per evitare ulteriori controversie. Tuttavia, questa nuova soglia rappresenta una sfida per tutti i team, Ferrari inclusa. Se la SF-24 dovesse adottare una livrea prevalentemente nera per il GP di Monza, potrebbe rivelarsi una mossa strategica per risparmiare peso, ma altrettanto rischiosa se non calcolata con precisione.

La Ferrari, quindi, potrebbe trovarsi a camminare su un filo sottile tra il vantaggio competitivo e il rischio di squalifica. Se da un lato un’auto più leggera potrebbe rappresentare una svolta nelle prestazioni, dall’altro, non rispettare i rigidi regolamenti della FIA potrebbe significare la fine dei sogni di gloria.

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