Tra le novità introdotte per la stagione 2026 di Formula 1, ce n’è una inerente al budget cap. Infatti, se per il triennio 2023 – 2025 era stato ridotto a 135 milioni di dollari, per il 2026 invece, la soglia è stata alzata a 215. L’aumento è giustificato sia per riflettere l’inflazione, ma anche per quelle voci di costo aggiuntive, che le squadre inseriscono nei loro bilanci.
L’intero importo, però, secondo Fred Vasseur, deve necessariamente essere misurato nel suo utilizzo, in quanto potrebbe bruciare risorse preziose sotto il tetto di spesa massima. Il riferimento, ovviamente, è a tutte quelle novità introdotte per la stagione imminente.
Il budget cap come fattore chiave del 2026 secondo Vasseur
La “rivoluzione” voluta dalla F1, ha dato origine a diverse domande, anche in merito alla situazione in pista. Ne sono un esempio quelle sulle gerarchie ma anche all’introduzione sugli aggiornamenti nel corso dell’annata.
Ed è in merito a tale discorso, che il Team Principal della Ferrari Frédéric Vasseur, avverte che un ruolo importante possa averlo proprio il cost cap. “Penso che il fattore determinante per l’introduzione degli aggiornamenti non sarà solo la capacità di sviluppo in galleria del vento”, racconta durante un’intervista con i media.
E come riporta RN365, aggiunge: “Il fattore chiave per l’introduzione degli aggiornamenti sarà il budget cap. Ciò significa che dovremo essere intelligenti nel farne un buon uso per lo sviluppo e nel gestirlo per introdurre gli update”.
Una tematica non di poco conto e che non sempre emerge durante l’anno. È anche da elementi come questi che può dipendere un intero weekend di gara. Molto spesso, se manca la prestazione, la motivazione si ricerca nella mancanza di update, senza essere a conoscenza del lavoro che si nasconde nel dietro le quinte.
Organizzazione e sviluppo: il nodo Ferrari nel 2026
Poco dopo, infatti, Fred Vasseur interviene sulle modalità di lavoro che Ferrari dovrà affrontare. Per gli update, la logistica assume un aspetto rilevante, con lo scopo di tenere bassi i costi da sostenere. “Non è affatto scontato”, spiega il manager francese, “che, se inizi a introdurre quattro o cinque aggiornamenti nelle prime due gare… se devi spedire un fondo in Giappone o in Cina, stai bruciando metà del tuo budget di sviluppo”.
Dopodiché, Vasseur precisa che l’intero team deve agire con intelligenza nei piani di sviluppo, con il suggerimento di poter evolvere la vettura in galleria del vento e portare i primi aggiornamenti verso la terza o quarta gara.
“È una questione che dovremo affrontare”, aggiunge poco dopo. “Dovremo gestirla giorno per giorno, valutando da una parte ciò che otteniamo dalla galleria del vento e dall’altra il costo dello sviluppo”. E conclude: “Di sicuro, se hai un aggiornamento sul flap dell’ala anteriore, costa meno che spedire un fondo in Cina”.
Dichiarazioni che hanno l’intento di avvertimento o che vogliono mettere le mani avanti circa un’eventuale disorganizzazione interna che potrebbe avere i suoi effetti in pista? Non volendo essere maliziosi, è chiaro che prevale il primo punto. Ma, se sui piani Ferrari è difficile intervenire perché non si è a conoscenza di tutta una serie di elementi, ci può essere qualche dubbio sulla volontà di Fred Vasseur di aprire un paracadute preventivo.

Il 2026 come banco di prova per Vasseur e Ferrari
Abbiamo raccontato più volte come il 2026 rappresenti un banco di prova cruciale per Lewis Hamilton e per la Ferrari, anche nell’ottica di trattenere Charles Leclerc. Ma, in realtà, la prossima stagione sarà una sfida altrettanto impegnativa anche per Fred Vasseur.
Già lo scorso anno, il Team Principal è stato più volte accostato a un possibile addio, non per sua volontà, ma per pressioni attribuite alla proprietà, con l’obiettivo di dare nuova linfa a un marchio storico. Promesse che non hanno trovato piena corrispondenza nei risultati, alimentando voci e suggestioni, tra cui nomi come quelli di Antonello Coletta o Christian Horner.
Vasseur è chiamato a fornire ai suoi piloti una monoposto realmente competitiva: una vettura in grado di consentire a Leclerc di lottare per il titolo e, allo stesso tempo, di permettere a Hamilton di ambientarsi nel miglior modo possibile. In caso contrario, si tratterebbe dell’ennesimo fallimento che Ferrari sarebbe costretta a caricarsi sulle spalle. E va detto senza troppi giri di parole.
Ma il compito di Vasseur non si esaurisce sul piano tecnico. Al Team Principal è richiesto anche un salto di qualità nella comunicazione. Espressioni come “dobbiamo mettere tutto insieme” non sono più sufficienti. Serviranno parole più concrete, sincere, allineate con i piloti e capaci, almeno in parte, di rendere comprensibile l’andamento stagionale anche ai tifosi.
Perché le strategie comunicative utili a “tenere a bada” i tifosi sembrano aver esaurito il loro effetto. Ora non è più il tempo delle attese o delle formule di circostanza: è il momento di agire.
Crediti foto: Scuderia Ferrari
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