Il campionato del mondo di F1 2024 ha reso manifesta l’esistenza di un concetto citato troppo spesso in contumacia: la convergenza prestazionale. Quattro differenti team hanno ottenuto vittorie, con sette piloti che si sono alternati sul gradino più alto del podio. Una tale variabilità non si vedeva da decenni e forse non si era mai raggiunta in misura così significativa. Al di là di queste considerazioni, che sono materia di storici e statistici, i fatti dicono che il titolo costruttori è stato in bilico fino all’ultimo istante, con la McLaren capace di avere la meglio sulla Ferrari per una manciata di punti.
La Red Bull, con cui Max Verstappen ha vinto il suo quinto titolo piloti consecutivo, è arrivata più staccata, mantenendo alle spalle una Mercedes a due facce. Quattro realtà che l’anno prossimo, nell’ultima stagione in cui vigerà questo contesto normativo, intendono primeggiare in una sfida che si preannuncia gustosissima. In questo poker di pretendenti poniamo il focus sulla Ferrari, che presenterà una coppia piloti da urlo: Charles Leclerc e Lewis Hamilton.

Ferrari 677: una vettura cucita sui due piloti
Fino al 2024, la Ferrari ha dovuto impostare una monoposto che si adattasse alle caratteristiche di guida di Sainz e di Leclerc, piloti che preferivano dinamiche di pilotaggio diverse. Lo spagnolo si trovava meglio con vetture tendenzialmente sottosterzanti, quindi con un retrotreno più stabile, mentre Charles predilige auto molto puntate sull’avantreno, con una parte arretrata più leggero da controllare.
Ora le condizioni cambieranno, poiché anche Hamilton ha uno stile che si avvicina per caratteristiche a quello di Charles. Lewis ha sofferto con le auto di nuova generazione della Stella a Tre Punte, che hanno mostrato una grande discontinuità e un comune denominatore: un posteriore imperfetto, incapace di seguire un avantreno che il pilota preferisce molto puntato.
Un equilibrio sottile che poche volte si è osservato con le Frecce d’Argento a effetto Venturi. Ma quando questa sottile linea è stata centrata, abbiamo potuto osservare un Hamilton d’annata, capace di tornare a vincere gare e a fare cose egregie.
Hamilton e Leclerc, come sottolineato poc’anzi, hanno uno stile di guida simile, preferendo macchine molto precise all’anteriore, che consentano di gestire in curva la parte arretrata. Fino a quest’anno, in Ferrari c’era un pilota che, invece, tendeva a esaltarsi nella situazione opposta.
Il fatto che sia Lewis sia Charles preferiscano affidarsi a d auto che sviluppino le stesse caratteristiche di guida è un vantaggio e, in questo senso, la Ferrari deve essere abile a sfruttare le competenze e l’esperienza del sette volte iridato.
Non è un paradosso, ma costruire una macchina, quella che ora si chiama “Progetto 677“, intorno alle esigenze di Lewis Hamilton significa crearne una che vada esattamente nelle corde di Leclerc. E forse anche questa scelta tecnica, che non viene quasi mai considerata nelle analisi delle strategie gestionali Ferrari, è stata alla base dell’assalto che Fred Vasseur e John Elkann hanno fatto alla Mercedes per strapparle il trentanovenne di Stevenage.

Ferrari: per il 2025 si punta a un team meglio strutturato
Ma la crescita tecnica deve essere supportata anche dalla stabilizzazione procedurale del team. E qui la palla passa a Frédéric Vasseur. Il dirigente francese ha passato gli ultimi due anni a ristrutturare la Gestione Sportiva di Maranello con risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
La cura dell’ex Sauber ha quasi permesso di riportare la coppa costruttori in Italia. Obiettivo sfuggito, ma senza rammarico, poiché è netta l’inversione di tendenza rispetto alla gestione precedente, quando la Ferrari regrediva costantemente. Nelle ultime due stagioni, la Rossa ha mostrato un comportamento diametralmente opposto, dimostrando di saper reagire alle avversità e di far crescere il progetto tecnico.
Proprio questo genere di evoluzione lascia ben sperare per l’anno prossimo. Vasseur ha parlato del 2024 proiettandosi alla stagione ventura senza celare l’ottimismo, ma facendosi sempre muovere da un solido pragmatismo:
“Sono molto orgoglioso del lavoro svolto in questa stagione. Sono anche molto contento di quello che abbiamo fatto oggi perché penso che abbiamo prodotto il massimo di quello che potevamo fare, ma è anche un po’ frustrante finire in questo modo. Devo iniziare con le congratulazioni alla McLaren! Penso che abbiano fatto un ottimo lavoro. Abbiamo un buon rapporto e sono molto felice per loro, ma è anche frustrante per noi”.
Sulla Ferrari, il dirigente di Draveil si è così espresso: “Abbiamo fatto un enorme passo avanti”. Il Cavallino Rampante, nel 2024, con entrambi i piloti, è stato quasi sempre in grado di lottare per il podio, nonostante le fluttuazioni delle prestazioni della SF-24 da pista a pista.
“Ciò significa che dobbiamo dare un’altra spinta per il prossimo anno per guadagnare un paio di decimi: migliore affidabilità, migliore gestione… dobbiamo migliorare ovunque. Ma penso che siamo sulla strada giusta. La squadra è motivata e iniziamo a prepararci per il 2025”.

Vasseur lascia quindi intendere che la crescita del team passerà attraverso la strutturazione dello stesso. Loic Serra e Jerome d’Ambrosio, due pedine di caratura “rubate” alla Mercedes, hanno fatto il loro debutto durante i test post-stagionali di Abu Dhabi. Loro due sono parte di una ristrutturazione non ancora compiuta del tutto, ma certamente sul sentiero giusto.
Sempre in discontinuità con il passato, la Ferrari non intende temporeggiare in vista del nuovo quadro normativo del 2026. La prossima annata offre possibilità di vittoria molto concrete, specie osservando le tendenze emerse in questo 2024. La presenza di Lewis Hamilton sarà un pungolo in più per un team che è stanco di vedere i rivali festeggiare. Comunque andranno le cose, Maranello ci proverà seriamente.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, Formulacritica, Scuderia Ferrari HP