Fernando Alonso non ha alcuna intenzione di affrontare il Gran Premio di Monaco affidandosi a portafortuna o rituali scaramantici. Il due volte iridato della Formula 1, reduce da un fine settimana amaro a Imola, ha voluto chiarire il senso delle sue parole pronunciate via radio durante la gara italiana, quando si era definito “il pilota più sfortunato del mondo”.
L’asturiano, che in questa stagione non ha ancora raccolto punti, aveva ottenuto una promettente quinta posizione in qualifica al Gran Premio dell’Emilia-Romagna, lasciando presagire la possibilità concreta di inaugurare il suo score stagionale. Ma la corsa ha preso presto una piega negativa: un pit-stop anticipato, seguito da una Virtual Safety Car, ha avvantaggiato i rivali. Una successiva Safety Car reale, causata da Andrea Kimi Antonelli, ha poi definitivamente compromesso ogni velleità di rimonta, col team Aston Martin impreparato sul piano strategico e privo delle gomme adeguate per reagire.
La frustrazione del pilota si è riversata in un team radio colorito, trasmesso pubblicamente, che Alonso non avrebbe voluto fosse divulgato. “Quella è una comunicazione privata tra me e il mio ingegnere”, ha spiegato. “Si parlava del nostro weekend, di quanto fossimo competitivi a Imola, di quanto ci tenessimo a prendere i primi punti. È frustrante che venga estrapolato un frammento e diffuso senza contesto”.
Alla vigilia del weekend nel Principato, Alonso ha voluto mettere in chiaro la sua posizione, respingendo con decisione l’idea che la sfortuna sia la causa unica dei suoi problemi in pista. “Non credo a certe cose”, ha detto con fermezza. “Credo che ciò che ci accade sia semplicemente il riflesso di quello che ci meritiamo. In questa stagione, purtroppo, non siamo mai stati davvero competitivi. E questa, a mio avviso, è la vera sfortuna”.
Il pilota spagnolo ha poi illustrato come l’assenza di performance renda ogni imprevisto potenzialmente letale per il risultato finale. “Quando hai una macchina veloce, anche una Safety Car non ti cambia la vita. Ma quando sei costantemente fuori ritmo, basta un dettaglio a farti uscire dalla zona punti”.
Ripercorrendo i primi appuntamenti del 2025, Alonso ha ricordato come in Australia un proprio errore lo abbia portato nella ghiaia, mentre in Cina, con la possibilità concreta di entrare in top ten, è stato costretto al ritiro per un principio d’incendio ai freni già al secondo giro. In generale, la competitività dell’Aston Martin è mancata in troppe occasioni.
Infine, l’ex campione del mondo ha voluto ridimensionare il concetto stesso di “sfortuna”, portando ad esempio il proprio palmarès. “Due titoli mondiali in F1, due vittorie a Le Mans, un titolo WEC, una 24 Ore di Daytona. Se sono io quello sfortunato, non oso pensare agli altri 18 in griglia”.
Crediti foto: Aston Martin
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