La F1 è in continua espansione negli ultimi anni, arrivando a disputare tre Gran Premi negli Stati Uniti, cosa che non accadeva da oltre 40 anni. Tuttavia, l’Africa è l’unico continente a non ospitare ancora un Gran Premio.
Negli ultimi mesi, il CEO della F1, Stefano Domenicali, ha dichiarato in numerose interviste la chiara volontà di riportare la Formula 1 nel continente africano. Questa idea è stata appoggiata anche dal sette volte campione del mondo, il pilota inglese della Mercedes, Lewis Hamilton, che in futuro avrà un ruolo a Maranello.
L’ultimo Gran Premio in Africa risale al 1993, quando si disputò il GP del Sudafrica a Kyalami, vinto dal quattro volte campione del mondo, il pilota francese della Williams, Alain Prost.
Attualmente, il Paese africano più accreditato per ospitare la F1 è il Ruanda. Il 13 dicembre, la capitale Kigali ospiterà la cerimonia di premiazione della FIA per la Formula 1. Sebbene non ci siano ancora dettagli sull’eventuale impianto, sembra che quello deputato a ricevere i bolidi della massima categoria sarà un circuito permanente.

F1 in Africa: è lotta a due
Tuttavia, un’altra nazione africana potrebbe strappare il primato al Ruanda. Il Ministro dello Sport, delle Arti e della Cultura del Sudafrica, Gayton McKenzie, ha dichiarato in un’intervista al content creator “Lallies & Motorsport” che Città del Capo, capitale legislativa del Sudafrica, intende costruire un circuito automobilistico approvato dalla FIA per ospitare la F1.
Motorsport SA, l’organizzazione che si occupa del motorsport sudafricano, si è dichiarata entusiasta del progetto ministeriale e offrirà tutto il supporto necessario per avere un Gran Premio nel Paese.
Molti Gran Premi europei hanno contratti in scadenza nel 2025 e nel 2026 potremmo assistere a un calendario completamente rivoluzionato. Oltre al possibile ritorno del Sudafrica, ci sono in lizza la Corea del Sud, la Thailandia, la Turchia, la Germania, il Ruanda e l’Argentina. La rotazione dei Gran Premi è più viva che mai.