Girando sul web per leggere le varie analisi ed opinioni sul recente Gran Premio di Cina di F1 mi sono imbattuto nella copertina di Autosprint con una Ferrari in primo piano e un titolo a caratteri cubitali che recita così: “Brusco risveglio”. Una frase tutto sommato banale che nella maggior parte dei lettori non avrà suscitato alcuna reazione ma che io ho trovato molto significativa.
Questo perché rappresenta lo specchio di tutto ciò che si è detto e scritto in questo inizio di stagione in cui, anche a fronte di quattro vittorie di Max Verstappen in cinque gran premi, la Cina, per molti, è stata davvero un duro destarsi. Ma da cosa? Sicuramente dal castello di bugie messo in piedi dalla televisione, dalla stampa nostrana e dai vari “giornalisti della domenica” che spopolano sui social.
Come accade regolarmente quando si parla di Ferrari in Italia, si è costruita sul nulla la leggenda, sicuramente amplificata dalla vittoria di Melbourne, che la casa di Maranello sia sempre più vicina a Red Bull. Che inizi a mettere pressione minandone l’affidabilità, che con i prossimi sviluppi la situazione potrebbe ribaltarsi. E chi più ne ha più ne metta.

Un cumulo di stupidaggini corroborato dai distacchi a fine gara sensibilmente inferiori allo scorso anno. Ma di cosa parliamo, esattamente? Pagine e pagine di analisi tecniche su distacchi farlocchi rispetto ad un pilota che viaggia costantemente a mezza manetta e con il braccio fuori dal finestrino?
Si guardano i numeri apparentemente favorevoli che certificano un minore distacco prescindendo totalmente da quello che si vede in pista: ovvero una superiorità schiacciante di un team che gioca al gatto con il topo con gli avversari.
Signori miei, vi diamo una notizia esplosiva (per quanto sia lapalissiana): nessuno ha ancora visto il vero passo gara di Verstappen perché, se solo volesse, potrebbe doppiare tutti o quasi un gran premio sì e l’altro pure. E questo nonostante praticamente tutti i team abbiano fatto grandi progressi rispetto ai progetti dello scorso anno.
Sono fermamente convinto che ci sia la volontà di Red Bull di non uccidere il campionato in modo palese perché una Formula Uno con un dominio eccessivamente netto sarebbe un grave danno per tutto il carrozzone di Liberty Media.
E così Max vince sempre ma con quel tanto che basta a lasciare qualche metaforica speranza agli avversari (che comunque non ne hanno perché non sono stupidi) e soprattutto a dare spazio alla stampa ufficiale e non che altrimenti non saprebbe cosa scrivere.
Strategia comunque fallimentare e controproducente a lungo termine perché gli spettatori illusi durante la settimana, la domenica, sperimentano la realtà e la delusione che sono spesso così grandi da allontanarli anziché avvicinarli a questo sport.

F1: è necessaria un’operazione verità
Non sarebbe ora di dire le cose come stanno invece di millantare una battaglia che non esisteva lo scorso anno, non esiste quest’anno e non esisterà il prossimo?
Invece ora si invocano a gran voce gli aggiornamenti di Imola, che faranno fare alla Ferrari un grande passo avanti avvicinandola alla Red Bull e magari permettendo di ridurre il distacco di qualche secondo a fine gran premio da un Verstappen che guida fumandosi una sigaretta.
Per fortuna gli esperti di Liberty Media hanno la soluzione già pronta: il nuovo sistema di punteggi che darà punti fino al dodicesimo classificato. Così potremo entusiasmarci anche per i duelli per la decima o undicesima posizione. L’unico dubbio è se i nostri cuori reggeranno a tutte queste emozioni.
Crediti foto: Scuderia Ferrari, Oracle Red Bull Racing