Nell’ultima settimana si è molto discusso dell’incidente tra il tre volte campione del mondo, l’olandese della Red Bull, Max Verstappen, e l’inglese della McLaren, Lando Norris, avvenuto durante gli ultimi giri del Gran Premio d’Austria. Questione poi chiusa dai diretti interessati, morta e sepolta in conferenza stampa, ma non per il personale della televisione che detiene i diritti di trasmissione in Italia della F1.
Ieri pomeriggio, durante la prima mezz’ora della seconda sessione di prove libere del Gran Premio di Gran Bretagna, nella cabina di commento si è acceso un lungo dibattito tra i pro-Verstappen e i pro-Norris in cui, a un certo punto, i tre contendenti hanno alzato, inspiegabilmente, il volume della propria voce.
Non è stato un gran momento televisivo. Incredulità e imbarazzo sono i sentimenti rimasti dopo una mezz’ora di chiacchere da bar che sottraevano attenzione a fatti ben più importanti, come quello di una Ferrari alla ricerca del giusto compromesso tra versione vecchia e quella aggiornata: leggi qui. Ieri pomeriggio non sembrava di assistere al racconto della Formula 1, sembrava invece di osservare uno di quei programmi trash dove i litigi, quando gli animi si scaldano, la fanno da padrone.
Gli spettatori pagano fior di quattrini per seguire uno sport che amano e non meritano questo tipo di servizio. Basta una piccola scintilla per far scattare l’odio social contro un pilota e chi racconta questo sport ha delle enormi responsabilità. La speranza è che dall’emittente arrivi un cambio di passo per superare lo spettacolo offertoci. Noi spettatori paghiamo tanto e meritiamo un servizio all’altezza del costo dell’abbonamento, non le scazzottate da saloon.
Crediti foto: F1